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Trezzano. Polveri ferrose: le opposizioni denunciano l’inefficienza e sollecitano un consiglio comunale straordinario

Ancora uccel di bosco chi ha inquinato l’aria. Inqualificabile il ritardo del Comune

 

(mi-lorenteggio.com) Trezzano sul Naviglio, 21 gennaio 2019 – Si allarga, si complica e si inasprisce a livello politico il caso delle polveri ferrose che volano e si depositano su strade, abitazioni e orti, oltre ad essere ingerite da uomini, donne e bambini del quartiere Marchesina.

E’ di oggi la notizia che Lega, Forza Italia e Controcorrente se non lo indirà il sindaco, probabilmente formalizzeranno la richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario nel corso del quale intendono chiedere a Bottero la massima trasparenza su tutta la vicenda. In particolare, i rappresentanti dei tre partiti e i cittadini di Trezzano, vogliono sapere come mai dopo l’arrivo del documento dell’Arpa che chiedeva urgenti azioni, per ben 28 giorni si è lasciato respirare il pericoloso pulviscolo ai cittadini senza muovere neppure un dito.

Su casi di questo genere, è imprudente far trascorrere 12 ore senza dare il via a verifiche, ordinanze, comunicati e sopralluoghi presso le aziende che operano nella zona colpita; figuriamoci 28 giorni.

Dal giorno in cui i cittadini hanno incominciato ad accertare che nell’aria c’era polvere ferrosa sono trascorsi tre mesi, dal giorno che un cittadino ha presentato l’esposto all’Arpa a quello dell’ordinanza emessa dal comune di Trezzano sono trascorsi due mesi e dal giorno che l’Istituto ha recapitato alla pubblica amministrazione la lunga relazione con la scritta “ emettere urgente provvedimento” è trascorso quasi un mese. Tutto questo senza l’assunzione di precise direttive sino a che, dopo aver ricevuto segnalazioni e allarmanti lettere anche da parte di amministratori condominiali, finalmente, il 10 Gennaio ha iniziato a muoversi la macchina comunale.

Una “vergogna” la definiscono i consiglieri di opposizione e non solo loro, perché su problemi così importanti, su problemi che riguardano quella salute che il sindaco deve tutelare per legge, non si può scherzare. La conseguenza di questa mancanza di responsabilità è che a distanza di oltre tre mesi dai primi segnali, si brancola ancora nel buio, il sindaco non può fare altro che emettere comunicati generici “stiamo facendo il possibile” ed il problema è ancora tutto da chiarire.

L’arpa,subito dopo aver ricevuto una segnalazione è intervenuta presso la ditta Perego (unica azienda e magari senza alcuna responsabilità sullo specifico caso, finita in pasto ai media grazie alla pubblicazione degli atti all’albo pretorio del comune) e di contro l’amministrazione comunale da prima ha atteso 28 giorni prima di attivarsi e poi altri 11 per recarsi presso una seconda ditta (la Nicoli) segnalata il 7 di Gennaio scorso da una amministrazione condominiale. Il giorno 18 di gennaio il sindaco ha infatti reso noto che tecnici e polizia municipale (non ancora l’Arpa) si sono recati presso questa società che era stata segnalata con questo allarmante scritto: “ I balconi sono coperti da polvere ferrosa, siamo molto preoccupati per la nostra salute e non sappiamo da quanto tempo questo fenomenno è in essere, vi preghiamo di agire con la massima urgenza”. Quindi anche in questa circostanza, nonstante fosse già scoppiato il caso, e l’ufficio preposto avesse tempestivamente informato l’Arpa, la rapidità politica locale si è rivelata una chimera in quanto il sopralluogo è avvenuto ben 11 giorni dopo la richiesta. Ora le ricerche sono a tutto campo e sotto monitoraggio ci sono numerose altre aziende del quartiere. L’auspicio è comunque quello che si arrivi presto ad inviduare chi ha inquinato. Una soluzione che toglierebbe dalla graticola le aziende segnalate sino ad oggi e farebbe tirare un sospiro di sollievo a tutti i cittadini.

Nei giorni scorsi abbiamo parlato anche con Giancarlo Perego il titolare dell’omonima azienda che è stata la prima ad essere controllata. “Io, ci ha riferito,, da anni ho in essere un contratto con una ditta specializzata. I tecnici, nei tempi previsti dalle leggi, vengono, verificano e rilasciano le certificazioni. Detto questo aggiungo che, comunque, sono a completa disposizione delle autorità”.

E a fronte di queste non trascurabili affermazioni il caso dell’aria intrisa di quel pulviscolo ferroso che, non va dimenticato, provoca irritazione alle mucose e problemi respiratori, si attorcilia ancora di più facendo aumentare la rabbia per il molto tempo perso dall’amministrazione comunale prima di dare il via a comunicati e serrate indagini in tutte le aziende del quartiere.

Giorgio Villani

 

 

 

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