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ENERGIA IDROELETTRICA/1.PRESIDENTE FONTANA: CON NUOVE NORME SU CONCESSIONI DIGHE UN ANTICIPO DI AUTONOMIA

DA LEGGE SEMPLIFICAZIONE 2018 RISORSE DA IMPIEGARE SU TERRITORI
IL PRESIDENTE: CON ENERGIA PULITA PIU’ INVESTIMENTI E SERVIZI

(mi-Lorenteggio.com) Milano, 7 febbraio 2019 – La Lombardia ‘anticipa’ l’autonomia
grazie alla conversione in legge, oggi alla Camera dei Deputati,
del ‘Decreto Semplificazione 2018′.
Un atto che introduce un’importante modifica al quadro normativo
nazionale in materia di grandi derivazioni idroelettriche che,
in futuro, consentirà alla Regione di rinnovare le concessioni
delle dighe.

Alcune di queste sono scadute da anni e mai riassegnate (in
Lombardia 17 su 70). Nel frattempo Regione Lombardia potrà
chiedere canoni aggiuntivi per gli impianti con una potenza
superiore a 3000 kwatt nel periodo che decorre tra la
concessione scaduta e la riassegnazione della stessa,
destinandone almeno il 60% alle Province in cui sono presenti
gli impianti.

E’ stato questo l’argomento illustrato in conferenza stampa dal
presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana insieme agli
assessori regionali Massimo Sertori (Enti locali, montagna e
piccoli comuni) e Davide Caparini (Bilancio, finanza e
semplificazione).

Con 70 grandi derivazioni per circa 1200 MW di potenza nominale
concessa e 600 piccole derivazioni per circa 250 MW di potenza
concessa la Lombardia è il primo produttore nazionale di energia
idroelettrica e, da sola, concorre ad oltre il 25% della
produzione nazionale.

La provincia di Sondrio con 26 grandi derivazioni garantisce
circa il 50% della produzione regionale e in questo territorio
‘risiede’ oltre la metà della potenza concessa 650 MW su 1200.

La nuova disciplina, che modifica il cosiddetto ‘Decreto
Bersani’, conferma che le procedure di ri-assegnazione delle
concessioni alla loro scadenza sono effettuate dalle Regioni, ma
aggiunge che le dighe, i canali, le condotte forzate alla
scadenza della concessione passano gratuitamente in proprietà
delle Regioni invece che dello Stato.

“Un provvedimento che va verso l’autonomia e per il quale
dobbiamo ringraziare il governo e, in particolare il
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Onorevole Giancarlo Giorgetti e l’Onorevole Matteo Salvini – ha
esordito il presidente Fontana – che si sono spesi per portare
ad approvazione il Decreto diventato legge”.

“Gli effetti positivi introdotti dalla nuova norma garantiscono
l’aumento dei canoni a favore delle Province e della Regione –
ha spiegato il presidente Fontana – oltre a determinare una
serie di investimenti molto consistenti e a creare un
miglioramento della produzione. Senza contare, fatto non
irrilevante, che si tratterà di una produzione di energia
ecologicamente sostenibile”.

“E’ la strada giusta” ha rimarcato Fontana. “Diamo la parola ai
territori – ha chiosato il presidente – per fare in modo che si
possano impegnare per realizzare le proprie aspettative e
offrire la possibilità di reinvestire risorse per migliorare la
qualità della vita dei cittadini”.

“E’ una norma che spero possa essere anticipatoria
dell’autonomia che stiamo chiedendo – ha aggiunto – e che
porterà a un miglioramento dei servizi con risorse maggiori e
sviluppo non solo per tutto il territorio ma anche per il resto
del Paese”.

Il canone, secondo quanto stabilito dalla nuova norma, dovrà
essere destinato sempre per almeno il 60% alle Province e alle
città metropolitane il cui territorio è interessato dalla
presenza degli impianti che li potranno destinare a servizi
pubblici, come ad esempio gli ospedali di montagna.

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