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DELITTO SANA, DE CORATO: SENTENZA SCONFORTANTE, INTITOLIAMO LUOGO O CENTRO ASCOLTO PER NON DIMENTICARLA

ASSESSORE: ISTITUZIONI SIANO UNITE PER EVITARE ALTRI CASI SIMILI

(mi-lorenteggio.com)  Milano, 15 febbraio 2019. “Purtroppo nessuno pagherà per la morte della venticinquenne italo-pakistana, Sana Cheema. È una notizia
ingiusta che sconforta tutti noi”. Lo dichiara Riccardo De
Corato, assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale
della Regione Lombardia, dopo aver appreso dell’assoluzione per
mancanza di prove degli 11 imputati per l’omicidio di Sana
Cheema, strangolata in Pakistan lo scorso aprile poiché voleva
sposare un italiano.

RAGAZZA INTEGRATA, PURTROPPO NON È CASO ISOLATO – “La ragazza –
aggiunge l’assessore De Corato – era perfettamente integrata.
L’unica sua unica ‘colpa’ era stata quella di innamorarsi di un
italiano e non piegarsi alla volontà dei parenti. Così Sana è
stata uccisa per la seconda volta. Purtroppo, non è un caso
isolato. A luglio dell’anno scorso, infatti, una scuola della
Brianza ha ricevuto una lettera di richiesta d’aiuto da parte di
una sua ex studentessa pachistana. Storia molto simile a quella
di Farah, che a maggio 2018 era stata costretta dal padre a
lasciare l’Italia per ritornare nel paese d’origine e che,
grazie alle compagne di scuola ed alla Polizia italiana, è stata
poi riportata nel nostro paese. Purtroppo alcuni uomini
considerano le donne come oggetti ed è una cosa gravissima”.

IN SUA MEMORIA AUSPICO INTITOLAZIONE CENTRO ASCOLTO – “Di fronte
a questi comportamenti che stonano profondamente con la nostra
cultura – ha concluso l’assessore regionale alla Sicurezza –
tutte le Istituzioni devono essere unite più che mai perché
questa battaglia si può vincere soltanto assieme, unendo gli
sforzi. Le città di Milano e di Brescia, diano un segnale forte
ed onorino la memoria di Sana. Sarebbe bello che le venisse
intitolato un parco o un altro luogo per ricordarla. Oppure un
centro di ascolto per le donne maltrattate o vittime di
violenza, potrebbe portare il nome di Sana Cheema e lanciare un
messaggio forte e chiaro: noi siamo con voi, non abbiate paura
di denunciare”.

Redazione

 

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