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Corsico. Q.re Lavagna: al via il progetto di inclusione sociale

Sarà presentato sabato 23 febbraio alle ore 16, al centro di via Curiel 23, il progetto promosso dall’amministrazione comunale e finanziato con 250mila euro da Regione Lombardia

 

(mi-lorenteggio.com) Corsico, 20 febbraio 2019  – Sabato 23 febbraio alle ore 16, al centro sociale di via Curiel 23 l’amministrazione comunale presenterà il suo progetto “Quartiere Lavagna: disegnare nuovi scenari di inclusione sociale”, promosso in collaborazione con ALER, Afol Met, cooperativa sociale Spazio Aperto Servizi, Associazione Amapola e cooperativa Altra Economia.
Appena avviata, l’iniziativa è stata finanziata con 250mila euro da Regione Lombardia e metterà in atto azioni di promozione e di accompagnamento all’abitare assistito e all’autogestione, di contrasto alla morosità incolpevole e di sostegno alle persone in difficoltà economica che abitano negli appartamenti di edilizia residenziale pubblica ALER.
“Il progetto – spiega il sindaco Filippo Errante – interesserà 506 famiglie che risiedono nelle vie Curiel, Cellini, Marzabotto e Italia. Un contesto, all’interno del quartiere Lavagna, per il quale abbiamo ritenuto fosse necessaria un’azione di recupero sociale”.
Le vie interessate dall’intervento presentano nuclei con differenti fasce di età, diverse condizioni abitative, situazioni di vulnerabilità (anziani soli, disabili, famiglie monoparentali con minori) e alti tassi di disoccupazione.
“Anche se attualmente queste differenze sociali delineano una situazione di disagio abitativo – aggiunge l’assessore alle politiche sociali e alla casa Fabio Raimondo – le stesse, opportunamente indirizzate attraverso le azioni previste dal progetto, possono rappresentare una risorsa per il quartiere Lavagna e per la città di Corsico tutta”.
Sono infatti previsti l’attivazione di uno sportello di ascolto/informazione/orientamento, il coinvolgimento nell’animazione del territorio e degli spazi sociali del quartiere, la cura di parti del Lavagna e di spazi comuni degli stabili, percorsi di educazione finanziaria e buone prassi di gestione del proprio patrimonio.
Oltre ad aiuti alla morosità incolpevole (con l’attivazione di piani di rientro per soggetti morosi incolpevoli, spese della casa che si pagano al gestore) e percorsi di formazione di forme sperimentali di autogestione. Ma anche progetti di inclusione attiva (con bilancio delle competenze, accompagnamento, formazione, tirocini, esperienze di lavoro).

 

Redazione

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