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LA STORIA DI CUSAGO (E DI MONZORO) DAL 1859 AL 1945: UN LIBRO DI MARIA GIOVANNA INVERNIZZI

 Il nuovo libro di Maria Giovanna Invernizzi, già Sindaco di Cusago, ripercorre novant’anni (dal 1859 al 1945) della storia del comune di Cusago e della sua frazione Monzoro, grazie a documenti d’archivio mai resi pubblici e ad un’approfondita conoscenza di fatti, personaggi e del territorio.

 

(mi-lorenteggio.com) Cusago, 7 marzo  2019 – Un libro che ripercorre novant’anni della storia del comune di Cusago e della sua frazione Monzoro. Un libro che unisce una capillare ricerca d’archivio con la raccolta di testimonianze dirette, la lettura dei giornali dell’epoca, la letteratura e la pubblicistica sugli argomenti trattati, oltre alla approfondita conoscenza del territorio e delle sue istituzioni locali. Un libro in cui si è cercato di intrecciare la microstoria, cioè la vita quotidiana di un borgo di campagna scandita dal duro lavoro delle famiglie contadine e delle loro semplici tradizioni, con la macrostoria fatta di grandi avvenimenti che vedono protagonisti uomini illustri. Esce in questi giorni “CUSAGO E MONZORO, Storia di un Comune Rurale 1859-1945”, scritto da Maria Giovanna Invernizzi, giornalista pubblicista, (ed. Associazione Mondine di Monzoro) che ripercorre dettagliatamente la vita amministrativa e sociale del paese, illustrando mestieri e personaggi, l’operato delle istituzioni politiche e religiose, le trasformazioni del territorio.
Racconta l’autrice: “Per molto tempo si è creduto fosse impossibile ricostruire la storia di Cusago e Monzoro tra Ottocento e Novecento per mancanza di documentazione, dovuta alla perdita dell’archivio comunale, avvenuta nel contesto delle concitate vicende che, nel 1945,
caratterizzarono i giorni immediatamente successivi alla Liberazione. Alcuni anni fa mi volli comunque avventurare nelle cantine del Palazzo municipale per cercare, senza troppe speranze, qualche traccia del nostro passato più recente e, con grande stupore, scoprii che non proprio tutto era andato perso. L’Archivio comunale conserva infatti documenti importanti come gli stati civili dell’epoca napoleonica, da cui è possibile trarre informazioni significative sulla comunità e tutti gli atti amministrativi emanati dall’ente dal 1895, tracce sufficienti per poter tentare una ricostruzione storica di qualche spessore.”
Particolarmente preziosa si è rivelata inoltre la documentazione reperita nel Fondo Casati Stampa di Soncino, conservato presso l’Archivio di Stato di Mantova. I documenti trasmessi dalla famiglia che ha posseduto dal 1530 al 1970 fino al 60 per cento del territorio comunale, hanno consentito di approfondire lo studio della realtà locale, aggiungendo aspetti ancora inesplorati della storia di Cusago, compensando le lacune rilevate nella documentazione reperita presso l’Archivio comunale. Il Fondo conserva sessanta faldoni interamente dedicati a Cusago che offrono preziose indicazioni anche per studi futuri in grado di trascendere la dimensione locale, per indagare ad esempio le caratteristiche del feudo lombardo, con particolare riferimento ai suoi aspetti paternalistico-protettivi, ampiamente manifestatisi a Cusago nel corso dei secoli. L’inedita ricerca d’archivio, integrata da documenti reperiti presso l’Archivio di Stato di Milano, ha consentito di raccogliere materiale anche sulla comunità di Monzoro che per molti anni fu autonoma e che solo nel 1841 venne definitivamente aggregata a Cusago.
La ricostruzione storica prende in considerazione un arco temporale particolarmente denso di avvenimenti quali il periodo di transizione fra la seconda dominazione asburgica e l’Unità d’Italia, la costruzione dello Stato unitario, le due Guerre mondiali, la dittatura fascista e il ritorno alla democrazia. Si sono sfiorate, in alcuni capitoli, tematiche legate ad epoche precedenti quando si è ritenuto potessero contribuire a meglio comprendere le vicende principalmente oggetto della ricerca.
Il lungo racconto abbraccia tutti gli aspetti della vita economica e sociale della comunità: il lavoro nelle campagne, le attività artigianali e commerciali, l’istruzione, i trasporti, l’assistenza sociale e sanitaria, la vita politico amministrativa e religiosa, alcuni fatti di cronaca passati alla storia (non solo locale). La meticolosa ricostruzione dei contesti è accompagnata dalla descrizione, anche con ritratti personali, dei vari avvenimenti e delle varie figure che hanno segnato la vita del paese: i sindaci, gli amministratori, i parroci, i medici, le ostetriche, gli impiegati comunali, i contadini, gli artigiani, i commercianti (gli osti, il prestinaio, il fabbro, ecc.), le maestre e il personale di asili e scuole, i soldati in guerra, le suore, i benefattori, ecc. ecc. Ovvero il quadro di una comunità a 360 gradi, a partire dall’operato delle Casate che ne hanno detenuto a lungo vaste proprietà, e dalla dura vita nei campi in un periodo in cui, al di là di attuali superficiali ricordi nostalgici, le prime rivendicazioni sindacali non riuscivano a stemperare esistenze di precarietà e miseria in cui la mortalità, soprattutto infantile, era molto elevata.
Innumerevoli gli aspetti, anche inaspettati per chi conosce già bene Cusago, che suscitano interesse e in alcuni casi anche stupore. Ne citiamo alcuni. La visione patriarcale delle Famiglie Casati e Stampa di Soncino che si occupavano capillarmente della vita politico sociale del paese, partecipando direttamente alla costruzione e alla gestione degli spazi comunali e scolastici, del cimitero comunale, delle varie attività
ricreative e in cui spiccano le figure dell’antiaustriaco Massimiliano Stampa e quella del marchese Camillo Casati che ricoprì anche la carica di sindaco (a cui rinunciò all’inizio del Ventennio per non essere parte della fine della democrazia). Le anomalie rappresentate dai podestà in periodo fascista: addirittura due su tre divennero (nel caso di Ettore Agnelli anche mentre ricopriva tale carica) attivi capi della Resistenza contro la dittatura. Il totale disinteresse nei riguardi del castello che in questo periodo storico fu solo oggetto di spoliazioni. I contributi economici che per 12 anni il Comune diede a favore della tramvia Milano – Corsico – Abbiategrasso, quasi mai utilizzata dai cusaghesi, mentre in precedenza aveva bocciato quelli alla linea Milano – Cusago – Cisliano – Albairate – Abbiategrasso che certamente sarebbe stata più utile. I resoconti delle visite pastorali degli Arcivescovi di Milano che periodicamente testavano la moralità e la partecipazione alla vita religiosa dei cusaghesi.

Non mancano poi fatti di cronaca il cui clamore ha travalicato i confini comunali. Come l’omicidio del prestinaio Clerici per cui vennero condannati due innocenti, su pressione del Partito Fascista per coprire le malefatte di un gerarca, nonostante tutto il paese si fosse schierato con loro. Oppure le intricate vicende dei lasciti di Maddalena Arzione che permisero la costruzione dell’asilo di Monzoro, nonché la detenzione in una cascina degli attori Luisa Ferida e Osvaldo Valenti da parte di un nucleo partigiano – di cui facevano parte i due Podestà sopracitati – prima della loro fucilazione a Milano.
Il volume comprende infine le caratteristiche del territorio, analizzando in particolare le peculiarità derivanti dalla sua ubicazione nella cosiddetta fascia delle risorgive che hanno consentito, nel tempo, la nascita di una fiorente agricoltura irrigua e di insediamenti produttivi rurali che hanno raggiunto compiuto sviluppo nel corso dell’Ottocento. Analisi dettagliate riguardano l’evolversi delle proprietà della Famiglia Stampa di Soncino, la gestione delle acque, i tipi di colture praticate e i patti agrari.

“Cusago, con la sua frazione Monzoro – commenta Maria Giovanna Invernizzi – ha visto in questi ultimi decenni un notevole sviluppo urbanistico ed un conseguente incremento demografico, tanto da mutare, seppur in parte, la sua fisionomia di borgo agricolo, animato dalle tradizioni legate alla vita contadina. Il tentativo di recuperare le nostre origini risponde, oggi più che mai, all’esigenza di non perdere il contatto con il nostro passato, memoria preziosa per affrontare il futuro, per ricostruire un filo fra le generazioni, per non smarrire il senso di appartenenza ad una comunità.”
Un ponderoso lavoro di oltre 200 pagine che Maria Giovanna Invernizzi – giornalista pubblicista, sindaco di Cusago dal 1995 al 2004 – gratuitamente ha scritto e messo a disposizione della comunità tramite le “Mondine di Monzoro”, Associazione onlus che ha pubblicato l’opera e a cui andrà il ricavato della distribuzione che verrà utilizzato per finanziare opere di sostegno e assistenza.

Il volume è disponibile presso: Caffè della Posteria (Cusago), Cartolibreria Locatelli (Cusago), Farmacia Rurale Dalmazio (Cusago), Nuovo Café Ravelli (Cusago), Panificio Clerici (Cusago), Il Circolino (Monzoro), Nuova Osteria Posteria (Monzoro)

 

V. A.

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