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INTERVENTO PRIMO MAGGIO – PAOLO GALASSI, PRESIDENTE DI A.P.I. ASSOCIAZIONE PICCOLE E MEDIE INDUSTRIE DELLA LOMBARDIA

Senza se e senza ma, l‘obiettivo è lo sviluppo delle imprese

 

(mi-lorenteggio.com) Milano, 30 aprile 2019 -“Per l’Italia, il 2019 è iniziato sotto la lente di ingrandimento e i rischi sono davvero elevati. Tanti i problemi: la produttività stagnante, la mancanza di grandi imprese che investono nel nostro Paese, i tempi della giustizia, i costi dell’organo di controllo o del revisore legale a seguito del nuovo codice della crisi di impresa, lo stallo delle opere, .….. A cui si aggiungono: rallentamento di grandi potenze economiche, indici mondiali negativi, paura negli investimenti, Brexit, sfiducia nell’UE. Occorre dare una scossa forte all’economia, siamo la seconda industria manifatturiera d’Europa e dobbiamo mantenere questa posizione. Un paese moderno non vive solo di servizi. Serve agire. Con determinazione per ribaltare una tendenza pesantemente negativa.” Così, in occasione della festa del Primo Maggio, Paolo Galassi Presidente di A.P.I. – Associazione delle Piccole Medie Industrie che da oltre 70 anni sul territorio lombardo, lavora accanto agli imprenditori e ne condivide problemi e successi – si fa portavoce delle necessità delle migliaia di PMI associate e degli imprenditori, che ogni giorno lavorano per sostenere l’economia del nostro Paese.

“Il Decreto Crescita è il primo passo e attendiamo gli esiti, ma servono: infrastrutture fisiche e digitali; avanzamento del piano della banda ultra-larga; riduzione della pressione fiscale e della burocrazia amministrativa, accesso al credito più semplice; agevolazioni per internazionalizzare; supporto alla formazione in ottica 4.0 e di riduzione dello skill gap. Perché il Primo Maggio sia una vera festa del lavoro, ognuno deve fare la propria parte.”

L’INTERVENTO

“Per l’Italia, il 2019 è iniziato sotto la lente di ingrandimento e i rischi sono davvero elevati.

La portata e l’intensità dei provvedimenti governativi necessari sono alte e devono essere adeguate agli obiettivi da raggiungere: crescita e sviluppo delle imprese, che sono fatte da donne e uomini.

Senza se e senza ma questo porta ai risultati: crescita dell’occupazione, soprattutto giovanile – che è una priorità -, rilancio dei consumi e fiducia nelle persone. Imprenditori e lavoratori.

Occorre dare una scossa forte all’economia, siamo la seconda industria manifatturiera d’Europa e dobbiamo mantenere questa posizione. Un paese moderno non vive solo di servizi.

Tanti i problemi: la produttività stagnante, la mancanza di grandi imprese che investono nel nostro Paese, i tempi della giustizia, i costi dell’organo di controllo o del revisore legale a seguito del nuovo codice della crisi di impresa, lo stallo delle opere, .….. A cui si aggiungono: rallentamento di grandi potenze economiche, indici mondiali negativi, paura negli investimenti, Brexit, sfiducia nell’UE.

Il Decreto Crescita è il primo passo e attendiamo gli esiti. Però chiediamo che il Governo non si fermi qui, che ci ascolti, che ci guardi, che lasci da parte le divisioni e si concentri sulle misure per le PMI. Servono: infrastrutture fisiche e digitali; avanzamento del piano della banda ultra-larga; riduzione della pressione fiscale e della burocrazia amministrativa, accesso al credito più semplice; agevolazioni per internazionalizzare; supporto alla formazione in ottica 4.0 e di riduzione dello skill gap.

Serve agire. Con determinazione per ribaltare una tendenza pesantemente negativa.

In occasione del Primo Maggio, dopo aver purtroppo letto i dati delle morti sul lavoro – che ancora ci affliggono, nonostante l’associazione e gli imprenditori siano impegnati ogni giorno nella diffusione della cultura della sicurezza in azienda – e i dati sulla situazione occupazionale non rosea tratteggiata dal recente rapporto Ocse, voglio dare un dato positivo ed evidenziare l’attenzione che gli imprenditori hanno per i loro dipendenti.

Il valore complessivo dei piani di welfare attivati, nel giro di pochi mesi, dalle PMI associate è di oltre 90 mila euro, quasi 300 lavoratori coinvolti, una ventina le aziende interessate. Riguardano: spese per la scuola materna pubblica, per il trasporto casa scuola, per il servizio di mensa scolastica, per i viaggi e i centri estivi ma anche per le cure odontoiatriche e per il fitness. E a breve il valore complessivo supererà la soglia di 100 mila euro. Un dato in costante crescita. Inoltre, sempre più PMI hanno attivato iniziative di conciliazione vita – lavoro.

Penso che proprio una visione strategica e un coinvolgimento dei lavoratori possano porre le basi per il benessere e la soddisfazione dei collaboratori e, nel contempo, portare un aumento della produttività.

Ma perché il Primo Maggio sia una vera festa del lavoro, ognuno deve fare la propria parte”.

 

Redazione

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