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martedì, Aprile 23, 2024

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#BIOTECH, VICEPRESIDENTE F. SALA: CON 5,5 MILIARDI DI FATTURATO LOMBARDIA ‘REGINA’ IN ITALIA

181 IMPRESE (28% DEL TOTALE ) E 160 MILIONI INVESTITI IN R&S
PUBBLICATO L’APPROFONDIMENTO SETTIMANALE DI #LOMBARDIASPECIALE

(LNews – Milano, 11 giu) La Lombardia, area preminente del
tessuto industriale italiano e centro finanziario nazionale, si
conferma la prima regione in Italia per numero di imprese
biotech (181, pari al 28% circa del totale), per una incidenza
sempre maggiore negli anni sul fatturato biotech totale (oltre
5,5 miliardi di euro, 48% circa del totale) e per investimenti
in R&S intra-muros, ossia svolta direttamente dalle imprese,
all’interno delle proprie strutture e con proprio personale
(oltre 160 milioni di euro, più del 30% del totale).

Questi i dati che emergono dall’approfondimento settimanale di
#LombardiaSpeciale, pubblicato sul sito
www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it

OLTRE 54 MILIONI PER RICERCA NEI SETTORI SALUTE E LIFE SCIENCES
– “Negli ultimi due anni – ha commentato il vicepresidente della
Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, innovazione,
Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese,
Fabrizio Sala – abbiamo investito oltre 54 milioni di euro per i
nostri accordi di ricerca e innovazione nei settori salute e
life sciences. La Lombardia è leader nazionale nel settore
farmaceutico e assorbe metà degli occupati del settore nazionale
con 28.000 unità. Nel Programma Strategico Triennale, Regione
Lombardia metterà sul piatto 750 milioni nei prossimi tre anni
per tracciare le linee di sviluppo in diversi settori, compreso
quello della salute e Life Science per mettere al centro la
persona e i suoi bisogni”.

‘LOMBARDIA È RICERCA’,1 MILIONE A MIGLIOR PROGETTO HEALTY AGING
– “Al settore Life Science – ha proseguito Fabrizio Sala –
abbiamo voluto riservare il nostro Premio Internazionale
‘Lombardia è Ricerca’ dal valore di un milione di euro,
quest’anno dedicato all’Healty Aging. Un tema molto sentito tra
la popolazione. Secondo le statistiche, infatti, gli ultimi
dieci anni di vita sono segnati da una serie di patologie,
spesso croniche, che ne compromettono il benessere. In questo
senso incentivare la ricerca di nuove terapie e farmaci diventa
vitale”.

SETTORE LOCALIZZATO PER L’80% AL CENTRO NORD – L’insediamento
delle imprese di questo settore fondamentale nell’economia
italiana appare diffuso su tutto il territorio nazionale, anche
se risulta localizzato per oltre l’80% nel centro-nord del Paese
e quasi il 90% del fatturato realizzato da attività biotech si
concentra in sole tre regioni: Lombardia, Lazio, Toscana.

Dopo la Lombardia giocano un ruolo primario la Toscana per
investimenti in R&S (oltre 110 milioni di euro, oltre il 20% del
totale) e il Lazio, per fatturato (oltre 2,5 miliardi di euro,
quasi 24%).

Il settore biotech raccoglie imprese attive nello studio,
sperimentazione e sviluppo di tecnologie molteplici con
diversificati ambiti di applicazione. I principali mercati di
sbocco sono costituiti da salute, industria e ambiente,
agricoltura e zootecnia. La componente dedicata a medicina e
salute presenta il maggior grado di sviluppo, registrando la
metà delle imprese censite, l’88,5% degli investimenti in R&S
biotech intra-muros e generando quasi tre quarti del fatturato
dell’intero settore biotecnologico (74%).

Il biotech italiano investe fortemente su quelle patologie che
non trovano ancora risposte terapeutiche adeguate, come quelle
in ambito oncologico, o di crescente rilievo clinico ed
epidemiologico, anche in relazione al generale invecchiamento
della popolazione, come le malattie neurologiche e degenerative.
Grandi investimenti sono indirizzati anche verso le malattie
infettive e lo sviluppo di vaccini.

Quelli delle malattie rare e delle terapie avanzate sono tra i
settori di eccellenza del biotech italiano: da un lato, infatti,
la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di
pubblicazioni scientifiche in materia di malattie rare;
dall’altro dei nove prodotti di terapia avanzata attualmente
autorizzati al commercio in Ue, ben 3 sono frutto della R&S
italiana.

Redazione

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