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Il volantino nel XXI secolo

 

 

Milano, 1 luglio 2019 –  I volantini hanno ancora ragione di esistere, come forma di pubblicità, agli inizi del XXI secolo? In un’epoca che sta vivendo la piena e totale digitalizzazione (basti pensare all’industria 4.0, i veicoli a guida autonoma, ecc.) ha ancora senso affidare la veicolazione di messaggi pubblicitari ad un sistema così obsoleto? Offerte e promozioni sono ancora efficaci se pubblicate su un volantino oppure hanno ceduto il passo a web e TV?

Si dice che i numeri parlino e dimostrino, da soli, realtà incontrovertibili. Bene, per fare un esempio, i volantini Ikea sono stampati in 212 milioni di copie. Il colosso è in buona compagnia, non si tratta di una scelta singolare dettata da particolari caratteristiche di un’azienda. Dalle multinazionali alla piccola azienda, tutti fanno ampio ricorso a questa forma pubblicitaria. Questo, probabilmente, mette fine alla discussione.
I volantini sono facili da realizzare, hanno un costo contenuto, divulgano un mucchio di informazioni (offerte, promozioni, ubicazione dei negozi e orari, sconti) e sono adatti a tutti. Certo, oggi la versione online ha affiancato quella cartacea, adattandosi alle nuove tecnologie e pratiche commerciali, ma non sono stati sostituiti. D’altronde, se provate a digitare “Ikea in offerta” sul vostro motore di ricerca vi accorgerete da soli di quanti risultati vi troverete a gestire.
È chiaro che il volantino da solo non basta. La vetrina è un espositore, spetta all’azienda produrre quanto esporre. Ricerca, Sviluppo e Produzione sono un tris imprescindibile. Le aziende devono muoversi velocemente in un mondo mutevole che cambia opinioni, che esordisce con nuove idee e ideologie. Basti pensare alla distribuzione degli spazi abitativi negli edifici delle grandi città. Una sfida, per chi come Ikea deve occuparsi di arredarli secondo nuove concezioni di stile o diversi parametri strutturali. Ai volantini spetterà l’onere di far conoscere queste soluzioni ai consumatori. Tenendo presente che la versione online ha anche una sua valenza ambientale. Pensate a quei 212 milioni di copie di cui parlavamo ad inizio articolo: sono una cifra enorme, ma quanti sarebbero (in più) se non esistesse la versione digitale? Questo ci porta al concetto di rispetto ambientale. Altro grosso nodo che le aziende si trovano a dover affrontare. Il pianeta soffre e si sta ribellando alle ferita che l’uomo gli ha inferto per mezzo dell’inquinamento scellerato. Mentre si impongono limiti sulle sostanze pericolose e sui loro utilizzi da parte delle aziende, nelle città si sta cercando di ritornare ad una dimensione più vicina alla natura. Ikea, da parte sua, ha adottato una politica di produzione che tenga presente sempre il rispetto dell’ambiente ed ha introdotto i primi sacchetti in bioplastica, seguendo la filosofia secondo cui i suoi articoli per la casa devono essere realizzati esclusivamente utilizzando plastica riciclata o rinnovabile.

Dunque, i volantini rappresentano la vetrina “mobile” dell’azienda. Evidenziano i prodotti, le promozioni, gli sconti, ma indirettamente (a saper guardare fra le righe) raccontano anche qualcosa dell’azienda stessa. Ci mostrano i procedimenti che utilizza durante la produzione; che tipologie di materiali usa e la loro eventuale provenienza; ci racconta dell’eventuale reimpiego di materiali riciclati. Il volantino, in poche parole, racconta l’azienda.

 

L. M.

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