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Cesano Boscone – L’ex ASL di via Marzabotto: vogliamo essere ascoltati!

 

Il sindaco Simone Negri ritiene inaccettabile la prospettiva di spostare i servizi socio-sanitari attualmente garantiti nella struttura del quartiere Lavagna in una sede poco accessibile in via Lavoratori, a Corsico. “Decisioni così delicate vanno prese di concerto con gli amministratori del territorio”  

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 4 luglio 2019 – Di fonte all’ipotesi di spostare la sede dell’Area territoriale (la ex Asl) di Corsico da via Marzabotto a via Lavoratori , sempre a Corsico ma al di là del Naviglio, il sindaco Simone Negri chiederà un incontro con ATS e Regione Lombardia.

“Mesi fa, rispetto alle mie perplessità nel veder traslare servizi da un centro all’altro – ricorda il sindaco Negri – avevo ricevuto una smentita a mezzo stampa da parte di ATS, che diceva che in quel preciso momento non c’erano ‘condizioni adeguate per la riorganizzazione e conseguente riallocazione dei servizi’. Invece, ho sentito il sindaco di Buccinasco, Rino Pruiti, secondo cui sarebbe nelle intenzioni di ATS addirittura pervenire alla chiusura del centro di via Marzabotto per concentrare tutte le attività in via dei Lavoratori”.

In questo modo, il distretto di cui fa parte anche Cesano Boscone vedrebbe ridursi i presidi socio-sanitari da due a uno.

“La collocazione di un presidio di un ATS per un territorio così grande – prosegue Simone Negri – non può prescindere dalla valutazione di una serie di considerazioni generali, urbanistiche, infrastrutturali e sociali. E questo prima di prendere decisioni che devono necessariamente essere condivise con i sindaci del territorio. È del tutto evidente che l’ubicazione dei servizi non interessi semplicemente il Comune che mette a disposizione gli immobili, ma riguardi tutti i Comuni dell’ambito. Il Piano di zona è uno degli attori di questo contesto”.

Restano inoltre perplessità sia su come sia possibile che tutti gli uffici vengano trasferiti in via dei Lavoratori, in un edificio meno capiente di quello del quartiere Lavagna, senza che questo comporti una diminuzione dei servizi offerti, sia su una collocazione che lascia a desiderare in termini di parcheggi e che non è non adeguatamente servita dal trasporto pubblico.

“La mia principale perplessità però – aggiunge il sindaco cesanese – è di natura sociale. La presenza dell’ex ASL in via Marzabotto garantiva un servizio strategico al quartiere Lavagna, intercettando una striscia continua di ben tre grossi edificati (oltre al Lavagna, anche i quartieri Giardino e Tessera di Cesano) dove si concentrano gran parte delle fragilità della zona. In un quartiere sempre più anziano quale è il Lavagna, si continua a togliere: vengono meno strutture scolastiche, asili, centri di aggregazione e osserviamo il continuo scadimento del contesto ambientale. Inoltre, dal momento che il quartiere viene percepito sempre più lontano da Corsico (in mezzo ci sono due Vigevanesi, la ferrovia, il Naviglio e i due ponti) – prosegue il sindaco – molti lavagnesi usufruiscono dei nostri servizi e di fatto vivono Cesano molto più del loro paese. Non è un modello urbano sostenibile quello che prevede esclusivamente palazzoni, Vigevanese e centri commerciali. Anche per questi motivi bisogna ragionare a livello di zona – conclude Simone Negri – perché in ballo ci sono scelte delicate che rischiano di mutare fragili equilibri e depauperare ulteriormente zone già depresse”.

In qualità di presidente del Piano di zona e raccogliendo l’invito del sindaco di Buccinasco Rino Pruiti, Simone Negri organizzerà un confronto tra i Comuni, la dirigenza di ATS e Regione Lombardia.

V.A.

 

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