17.7 C
Milano
venerdì, Aprile 19, 2024

Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

Ci vuole il naso per combattere il mal di testa

 

Milano, 30 settembre 2019 – “L’emicrania cronica ha una prevalenza di circa il 2% nella popolazione generale e il 2,5% dei pazienti emicranici episodici evolve ogni anno verso la forma cronica. Tale percentuale sale però al 30% quando si considerano i soggetti con emicrania episodica ad una frequenza di attacchi maggiore di 8 al mese” ha dichiarato il Prof. Fabio Antonaci dell’Istituto Neurologico Mondino, Università di Pavia.

L’assunzione periodica di farmaci sintomatici senza una adeguata terapia di prevenzione può, con il tempo, portare ad un abuso e ad una dipendenza da farmaci sintomatici. I trattamenti preventivi attualmente a disposizione con comprovata efficacia sono vari (betabloccanti, calcio antagonisti, antiepilettici, antidepressivi e la tossina botulinica) e più recentemente sono stati pubblicati i dati sull’efficacia sull’uso dei nuovi anticorpi Monoclonali anti CGRP.

Emicrania: blocco del ganglio sfenopalatino

Fra le terapie locali utilizzabili nella cefalea vi è il blocco anestetico del ganglio sfenopalatino che è il più grande ganglio nervoso della testa situato nella fossa sfenopalatina: si trova dietro al naso e vicino alla gola, ovvero in una sede purtroppo difficile da raggiungere se non con strumenti e procedure invasive e traumatiche. Secondo la letteratura degli ultimi dieci anni, il blocco del ganglio sfenopalatino si è dimostrato efficace nel migliorare l’emicrania e altre patologie dolorose della faccia.

La Dottoressa Barbara Vitrani, Specialista in Medicina delle Cefalee Trieste, Gorizia e Udine, riferisce che il nuovo cateterino di gomma SphenoCath R è disponibile anche in Italia. Questo strumento ha consentito di raggiungere il ganglio con dell’anestetico locale (lidocaina al 2%) in maniera non invasiva. La procedura semplice, non dolorosa viene effettuata in ambedue le narici, lasciando poi riposare il paziente supino per 10 minuti: si può avvertire solo un minimo fastidio durante l’infusione.

Questa metodica trova particolare indicazione nel trattamento di emicrania croniche (Cady e coll. 2015, Robbins e coll. 2015) con o senza abuso di farmaci, cefalee a grappolo e nevralgie del trigemino. I risultati disponibili riferiscono di un 30% di beneficio sul dolore a due mesi dalla terapia e di un 30% a 4 mesi dal trattamento. “Va considerato che il blocco del ganglio sfenopalatino, come altre terapie preventive è un trattamento per l’emicrania e altri tipi di cefalee/nevralgie primarie, non certo la cura” conclude il Prof. Antonaci.

Emicrania: la procedura del blocco del ganglio sfenopalatino

  1. Il catetere SphenoCath R viene avanzato anteriormente nel turbinato medio finché la punta del catetere non tocca delicatamente la mucosa superiore.
  2. Il catetere interno viene esteso per favorire il contatto sulla mucosa dell’anestetico locale in modo da riempire la fossa pterigopalatina.
  3. Il paziente rimane supino, col collo esteso e la testa girata di 30% per circa 10 minuti.

L. M.

 

ARTICOLI CORRELATI

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -