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L’animatore turistico: un mestiere ambito che non conosce noia!

 

Milano, 29 ottobre 2019 – L’animatore turistico è una di quelle figure che fanno vacanza che o si ama o si detesta. In tutti i casi è una figura chiave che ha sempre il sorriso sulle labbra. Non a caso il mestiere è fra i più ambiti per i giovani fra i 18 ed i 15 anni. Anche se nell’ideale comune l’animatore è quella figura che viene pagata per divertirsi, è ovvio che non è proprio così.

Ci sono aspetti positivi e negativi come in ogni altro lavoro, infatti. Quello che è certo è che se si è tagliati e si prende il lavoro con allegria tutto riesce bene e pare davvero di essere stipendiati per divertirsi insieme alle persone. Le responsabilità e le fatiche che gravano sulle spalle dell’animatore, però, sono costanti e reali. Cerchiamo di capire che cosa fa un animatore turistico e come lo si diventa.

Che cosa fa un animatore turistico

L’animatore turistico è quella figura carismatica che si occupa di lavorare presso strutture turistiche di vario tipo e che ha il compito di intrattenere, far divertire gli ospiti. Di fatto non si occupa di una cosa sola ma è nel contempo attore, scenografo, cantante, musicista, insegnante sportivo, babysitter. In base alle capacità e alle attitudini del singolo, l’agenzia di animazione gli conferisce diversi incarichi. Per la gestione delle lezioni sportive e del babyclub ci vogliono però titoli particolari. La formula alla base di questo lavoro è sempre la stessa, anche se ovviamente cambiano gli ospiti e i luoghi.

Non esistono oggi scuole per animatori turistici, anche se ci sono scuole professionali e istituti tecnici che hanno materie relative al turismo. Esistono tuttavia dei corsi mirati organizzati da agenzie che si occupano di gestire l’animazione, fatti allo scopo di preparare il proprio team in modo uniforme e performante. L’animatore turistico, infatti, non lavora come freelance ma con agenzie organizzate che gestiscono più animatori e più strutture turistiche. La durata, i costi e la modalità di svolgimento di questi corsi dipendono dai casi. Come diventare animatore con Stars Be Original, ad esempio? Questa agenzia propone mensilmente dei corsi di 3 giornate dove si può apprendere l’arte del mestiere e capire bene di che si tratta.

“Non è tutto oro”…ma ci è vicino

Come abbiamo sottolineato “non è tutto oro quello che luccica” e questo vale anche per il mondo dell’animazione. Divertimento, allegria, vacanze sono, nel caso di questo mestiere, termini che bisogna associare a fatica, stress, impegno costante. È per questo motivo che animatori si può diventare sì, ma in un certo senso ci si nasce. La pazienza, la resistenza alla fatica, il sorriso sulle labbra anche di fronte a persone del tutto sconosciute (e non sempre cortesi, diciamolo) non sono cose che si imparano ad un corso o a scuola. Ecco che quindi se si hanno queste doti, il lavoro dell’animatore turistico può essere una cosa meravigliosa, se non le si hanno, sono guai seri. Se, ripetiamoci, quindi, “non è tutto oro quello che luccica”, è anche vero che, se si è portati, “ci siamo di certo vicini!”.

 

L. M.

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