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giovedì, Marzo 28, 2024

Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

Inaugurata nel Cortile della Legnaia della Statale l’installazione ‘Havel’s Place’

 

(mi-Lorenteggio.com) Milano, 13 novembre 2019 –   Vaclav Havel, per lui un tributo che ne
ha riconosciuto la levatura politica e culturale e la capacita’
di portare, con la sua attivita’ di dissidente, la societa’
cecoslovacca a una svolta democratica. Gli hanno reso omaggio
oggi all’Universita’ Statale di Milano, Regione Lombardia e il
Consolato della Repubblica Ceca ricordando la ‘Rivoluzione di
velluto’ trent’anni dopo. Alla cerimonia, Regione Lombardia e’
stata rappresentata dall’assessore all’Autonomia e Cultura
Stefano Bruno Galli e dal sottosegretario ai Rapporti con le
delegazioni internazionali Alan Christian Rizzi. Presenti anche
il rettore della Statale, Elio Franzini; il console ceco a
Milano Jiri’ Kudela; la vedova di Havel, Dagmar Havlova e la
testimonial dell’iniziativa Alena Seredova.

‘HAVEL’S PLACE’ – Nell’occasione e’ stata inaugurata, nel Cortile
della Legnaia della Statale, l’installazione ‘Havel’s Place’
realizzata da Borek Ši’pek. Si tratta di un’opera composta da due
sedie e un tavolo di bronzo attraversato da un albero, ispirata
alla necessita’ di costruire una civilta’ fondata sul dialogo e
sulla riflessione.

RICORDO IN LUOGO ANIMATO DAGLI STUDENTI – “A trent’anni dalla
‘Rivoluzione di velluto’ del 17 novembre 1989 – ha detto
l’assessore all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli – a
Regione Lombardia, e a me personalmente, interpellato a suo
tempo dal console della Repubblica Ceca, e’ sembrato giusto
coinvolgere il Magnifico Rettore dell’Universita’ degli studi di
Milano affinche’ Vaclav Havel venisse ricordato in un luogo di
studio, frequentato dagli studenti”. “Perche’ – ha aggiunto –
furono proprio gli studenti, allora, a innescare la ‘Rivoluzione
di Velluto'”.

UNA FIGURA CHIAVE – “Havel e’ stato una delle figure chiave della
seconda meta’ del ‘900 – ha sottolineato Galli – e con le sue
analisi in ordine al fenomeno totalitario e’ andato oltre le
acquisizioni scientifiche consolidate, dimostrando che, senza
avere come obiettivo la mera conquista del potere, fine a se’
stessa, si possono innescare nel corpo sociale quei meccanismi
di acculturazione politica che alla fine portano al crollo di un
sistema politico”.

CAMPIONE DI DEMOCRAZIA E LIBERTA’ – “Vaclav Havel – ha
sottolineato Galli – e’ una figura da rivalutare e da studiare”.
“E’ stato – ha aggiunto – il simbolo di una stagione, quella del
crollo del Muro di Berlino e del sistema politico totalitario
nell’Europa centrorientale e ha rappresentato il primato della
cultura sulla politica”. “E’ giusto – ha concluso – che venga
ricordato in un luogo vissuto quotidianamente dagli studenti
come l’Universita’, ospitando l’installazione che lo ricorda”.

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