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Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

Abbiategrasso. In memoria dei martiri delle foibe e dell’esodo dei profughi giuliani, istriani e dalmati

(mi-lorenteggio.com) Abbiategrasso, 10 febbraio 2020. In occasione della Giornata del Ricordo, il Sindaco Cesare Nai ha inviato un messaggio a tutti gli istituti scolastici con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia di tutti gli italiani (istriani, fiumani, dalmati) vittime delle foibe o costretti all’esodo dalle loro terre.

Testo del messaggio

Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10
febbraio quale “Giorno del Ricordo”, con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della
tragedia di tutti gli italiani (istriani, fiumani, dalmati) vittime delle foibe o costretti all’esodo dalle
loro terre. La celebrazione avviene quindi in onore di tutte le vittime dei massacri delle foibe, gli
eccidi compiuti a danno della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia.
Cosa significa il termine “massacro delle foibe”?
In sloveno pokoli fojbe, in croato masakri fojbe, in serbo mасакри фоибе masakri.
Con questi nomi si indicano le cavità tipiche della regione carsica
che vennero usate per gli eccidi. I condannati venivano legati tra loro con un lungo fil di ferro ai
polsi, e disposti sugli argini delle foibe. Quindi si apriva il fuoco trapassando, a raffiche di mitra,
soltanto i primi tre o quattro della catena, i quali, precipitando nell’abisso, morti o feriti,
trascinavano con sé gli altri, spesso costretti a sopravvivere per giorni sul fondo delle voragini sui
cadaveri dei compagni.
La violenza fu messa in atto dai partigiani jugoslavi, che si sentivano legittimati ad annettere al
futuro stato jugoslavo la parte rivendicata della Venezia Giulia e del Friuli e a considerare la
popolazione italiana come una “classe dominante” contro cui lottare. Al massacro delle foibe seguì l’ esodo giuliano-dalmata, ovvero la diaspora di cittadini di lingua italiana dai territori di confine.
La conoscenza di una storia articolata come quella dell’Adriatico orientale, è un merito indiscutibile
della Legge che ha istituito il Giorno del Ricordo; ed è uno dei motivi principali che ci consentono
di affermare che quella Legge andò a coprire un’esigenza reale: la conoscenza, infatti, crea
consapevolezza, la consapevolezza genera responsabilità e alimenta la maturità civile.
Il Giorno del Ricordo da sedici anni rende onore alla memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo;
e rafforza la conoscenza della storia dell’Adriatico orientale, in tutte le sue pagine e in tutta la sua
complessità, contribuendo in maniera decisiva a inciderla definitivamente nella nostra coscienza di
cittadini italiani e di cittadini europei.
Il Sindaco
Cesare Francesco Nai

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