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SANITA’, L’OSPEDALE NIGUARDA DI MILANO ALL’AVANGUARDIA PER LA CURA DEI TUMORI DEL SANGUE CON LA TERAPIA ‘CAR-T’

IL PROFESSOR ROBERTO CAIROLI E’ INTERVENUTO ALLA DIRETTA DI LN: TRA I PRIMI OSPEDALI PUBBLICI A UTILIZZARE QUESTA TECNICA

(mi-lorenteggio.com) Milano, 1 luglio 2020 – Quanto e’ accaduto pochi giorni fa,
durante l’emergenza Covid, nell’Azienda ospedaliera Ospedale
Niguarda Ca’ Granda di Milano, nota a tutti come ospedale
Niguarda, e’ un evento eccezionale.
Un paziente, dopo la somministrazione della nuova terapia
‘Car-t’ per curare un particolare tipo di tumore del sangue ha
avuto un esito definito dai sanitari “molto positivo”. Si tratta
di una cura molto complessa che consiste nell’infusione di
cellule.

Il fatto e’ stato illustrato dal direttore generale Marco Bosio e
dal professor Roberto Carioli, direttore di Ematologia ed
oncologia del Niguarda, ospiti dell’approfondimento odierno
trasmesso sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie online.

“La terapia Car-t – ha detto il professor Roberto Carioli – si
basa su cellule prelevate alle quali ‘insegniamo’ a riconoscere
il tumore attraverso una proceduta da laboratorio. Infuse con
informazioni nuove, individuano e distruggono le cellule
tumorali. E’ un successo grandissimo che viene applicato quando
tutte altre terapie non hanno funzionato”.

“Recentemente – ha aggiunto il professore – abbiamo infuso
alcune cellule a un paziente che, al primo controllo post
dimissione, ha mostrato una remissione completa della malattia.
Lui, uscendo, ci ha lasciato un biglietto simpatico: ‘ho avuto
estremo piacere nel conoscervi. Grazie di cuore. Sono il ‘number
one’, il primo paziente Car-t”.

“Siamo dunque uno dei primi ospedali pubblici – ha precisato
Cairoli – che ha iniziato ad applicare questa tecnica
ematologica e su paziente adulto. E’ una terapia efficace che
riesce a dare una speranza di vita al 30% dei pazienti che
altrimenti non la avrebbero”.

“Se siamo arrivati fin qui – ha concluso il direttore di
Ematologia – e’ anche perche’ la nostra collaboratrice, la
dottoressa Elisa Zucchetti, grazie ai contatti internazionali
che abbiamo attivato da tempo, ha potuto andare a studiare
questa tecnica a Tampa, in Florida, ed ora lavora con noi alla
cura de casi”.

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