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CORONAVIRUS, ALL’OSPEDALE ‘PAPA GIOVANNI XXIII’ DI BERGAMO POSSIBILE ANALIZZARE 1.000 TAMPONI AL GIORNO GRAZIE A ‘PANTHER’

Milano, 02 settembre 2020- ‘Panther’, il più recente sistema di processazione di tamponi che consente al Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo di analizzare fino a 1.000 tamponi al giorno in modalità fortemente automatizzata ed efficiente, è stato oggetto dell’approfondimento odierno di Lombardia Notizie Online cui hanno partecipato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST, e Andrea Gianatti, direttore del Laboratorio.

‘Panther’ va ad aggiungersi alle tre differenti piattaforme per l’attività di diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 già presenti al Papa Giovanni XXIII che, comunque, continueranno a ricoprire un ruolo significativo.

IN DOTAZIONE AL NOSOCOMIO BERGAMASCO GRAZIE A DONAZIONI – “E’ grazie alle donazioni raccolte durante l’emergenza Covid – ha spiegato Maria Beatrice Stasi – che abbiamo acquisito Panther con la formula del ‘noleggio’. Questa tecnologia ci consente di raddoppiare i tamponi che riusciamo a processare ogni giorno. Un’organizzazione che ci consente di garantire la gestione del boom dei test di questo periodo e la massima precisione e sicurezza ai nostri pazienti, contribuendo in modo sostanziale al programma di screening regionale”.

In totale, da marzo ad oggi nei laboratori del Papa Giovanni, sono stati processati oltre 62.000 tamponi ed eseguiti più di 28.000 test sierologici.

OTTIMIZZATI I PROCESSI DIAGNOSTICI – “Il Dipartimento di Medicina di Laboratorio – ha aggiunto Andrea Gianatti – ha affrontato l’emergenza COVID-19 da subito con grande disponibilità e collaborazione. Abbiamo coinvolto tutto il personale in modo coordinato, unendo esperienze e competenze acquisite trasversalmente nei laboratori e ridistribuendo le risorse umane al fine di ottimizzare i processi diagnostici”.

LAVORO INTENGE DEL PERSONALE – “Il contributo che il Papa Giovanni XXIII sta continuando a dare alla sorveglianza sanitaria per il Covid-19 sul territorio provinciale è assolutamente decisivo – ha concluso Maria Beatrice Stasi. Un lavoro ingente per il quale è doveroso ringraziare tutto il personale medico e infermieristico, tecnico e amministrativo impegnato in queste settimane a garantire un’attività straordinaria che si affianca a quella clinica ordinaria”.

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