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Carla Mari: 10 anni dopo il trapianto bilaterale di mani

 

Un traguardo per la sanità lombarda

(mi-lorenteggio.com) Monza, 12 ottobre 2020 – Sono passati dieci anni dal primo doppio trapianto di mani effettuato in Italia, rimasto ancora un unicum.

Nella notte del 12 ottobre 2010, Carla Mari ha riacquistato la configurazione anatomica
delle sue mani, amputate con i piedi tre anni prima, per postumi di una sepsi generalizzata
sistemica, grazie ad un trapianto da donatore. Oggi la paziente sta bene e ha riacquistato
la sua autonomia con una buona motilità delle mani.

L’uso delle cellule staminali mesenchimali autologhe utilizzate nel trapianto, un’intuizione
geniale del prof. Andrea Biondi, preparate nel laboratorio Verri e utilizzate in più occasioni
nell’arco di questi anni, sembrano aver dato il loro positivo apporto, non avendo avuto
episodi di rigetto e con una terapia di mantenimento mono farmaco sotto la soglia
terapeutica.

“L’elenco dei professionisti da ringraziare per questo bellissimo risultato è lungo, ma alcuni
per il loro costante e prezioso lavoro devono essere menzionati – sottolinea il dott.
Massimo Del Bene, direttore della Chirurgia plastica e della mano -. Il dott. Umberto Mazza
e la dott.ssa Francesca Barile, che grazie al loro studio psicologico preparatorio e postoperatorio,
che continua ancor oggi con Carla, hanno dato il benestare per il trapianto; la
dott.ssa Maria Luisa Melzi con il dott. Pietro Enrico Pioltelli che hanno impostato e seguito i
protocolli terapeutici, diminuendo sempre più i farmaci fino ad arrivare ad oggi ad un solo
farmaco ed è l’unico caso al momento nel mondo in un trapianto bilaterale di mani; Il dott.
Giuseppe Gaipa e la dott.ssa Daniela Belotti per aver creduto nel progetto e aver
preparato le cellule staminali autologhe. Infine Emilio Verri per aver creato il laboratorio
Verri, realtà così importante e necessaria senza la quale non avremmo raggiunto questo
importante risultato. Un traguardo per tutta la sanità lombarda”.

“Un successo per la sanità pubblica – aggiunge il Direttore Generale della ASST Monza
Mario Alparone – e un successo per la nostra Azienda che dieci anni fa ha eseguito il
doppio trapianto e che oggi brinda insieme a Carla per il risultato, dando una speranza a
chi è ancora in attesa di un trapianto da donatore”.

“Oggi posso abbracciare, posso stringere mani, posso accarezzare i miei nipotini –
racconta Carla Mari – posso toccare la vita e tutto l’impegno, la fatica, anche il dolore, è
solo un ricordo del passato, ogni azione quotidiana è diventata così normale che spesso
anche i miei familiari “dimenticano”. Ci sarà sempre da parte mia una riconoscenza infinita
per la famiglia che ha fatto in modo che io abbia potuto “rinascere”, e per tutta l’équipe
medica che prima, durante e oggi mi ha seguita non solo, anzi mai, come una paziente,
ma sempre in un modo così familiare e direi affettuoso, da farmi sempre sentire parte di
un grande progetto, soprattutto umano”.

V.A.

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