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FUSCO BOCCIA LA GESTIONE COVID DI CITTA’ METROPOLITANA

Il leghista si scaglia contro l’immobilismo su scuole e trasporti chiedendo più collaborazione

(mi-lorenteggio.com) Milano, 22 ottobre 2020 – Città metropolitana adotta il sistema dei consigli metropolitani in remoto e insorge il centrodestra poiché, secondo Ettore Fusco della Lega, così muore la politica del confronto e della collaborazione nell’interesse dei cittadini. Oggi si riunisce, infatti, il Consiglio metropolitano dietro i freddi monitor dei computer da cui i consiglieri si collegheranno per affrontare i punti all’ordine del giorno da casa propria anziché trovarsi in presenza nell’apposita sala di Palazzo Isimbardi concepita per accogliere almeno dieci volte il numero degli attuali consiglieri metropolitani.

“Non è possibile discutere di politica in videoconferenza – spiega il Consigliere Ettore Fusco – e senza discussione muore la democrazia. Vogliamo dire la nostra e contribuire alle scelte che, oggi più che mai, Città metropolitana si trova a dover fare soprattutto in materia di istruzione e trasporti. Invece non siamo coinvolti dal Sindaco Sala e con questi consigli in remoto siamo proprio messi in un angolo, di casa nostra!”

L’ultimo DPCM del Premier Conte prevede, in effetti, che le riunioni non si svolgano in presenza ma per i consigli e le giunte, laddove siano garantite le misure di sicurezza, vi è la stessa deroga che vigeva anche durante il lockdown di primavera. E la sala consiliare di Palazzo Isimbardi ha certamente i requisiti per accogliere i pochi consiglieri metropolitani che hanno sostituito il vecchio e numeroso Consiglio provinciale.

“Città metropolitana ci deve spiegare perché in tutto questo tempo, dal primo lockdown di primavera, non ha potenziato il sistema di trasporto pubblico di sua competenza e non ha favorito una collaborazione con le scuole superiori per differenziare gli orari e studiare insieme ai dirigenti scolastici soluzioni atte a contrastare la diffusione del virus – contesta Fusco – per giungere adesso a sospendere la politica metropolitana fingendo di preoccuparsi per 23 consiglieri disinteressandosi invece dei 3 milioni e mezzo di milanesi di Milano e provincia che quotidianamente affollano mezzi pubblici, fabbriche, uffici, scuole e negozi”.

In discussione il rendiconto 2019, alcuni debiti fuori bilancio e la ricognizione sullo stato di attuazione del programma 2020/2022. Tutti punti su cui la Lega annuncia voto contrario anche se con il bavaglio virtuale della videoconferenza.

“Siamo contrari a questo rendiconto che attesta l’incapacità dell’Ente di investire e programmare – conclude Fusco entrando nel merito dei punti all’ordine del giorno – Niente di nuovo per i milanesi ma solo un carrozzone che è riuscito ad incassare il necessario per mantenere la sua struttura ed inviare soldi a Roma in una vergognosa distorsione del concetto di federalismo che qui si sviluppa esattamente al contrario con proventi propri, derivanti da imposte e tasse provinciali, che servono a sostenere il Governo centrale. Un voto contrario anche ai soliti debiti fuori bilancio, che non voteremo mai, poiché riteniamo che le spese debbano essere tutte previste salvando solo quelle che le norme definiscono appunto impreviste ed imprevedibili, ma non è il caso di quelle in discussione in materia di sentenze, divenute esecutive, di cui si aveva conoscenza. Infine l’attuazione del programma, altro giudizio negativo, che è una contraddizione in termini poiché senza programmazione non vi è neppure il pericolo che l’Ente abbia rispettato e quindi attuato alcun programma.”

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