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LOMBARDIA FILM COMMISSION, L’ASSESSORE GALLI REPLICA ALL’ASSESSORE COMUNALE DEL CORNO

PIENA FIDUCIA NEL NUOVO MANAGEMENT, ALTRO CHE COMMISSARIAMENTO

(LNews – Milano, 20 nov) “Non riesco a capire per quale motivo Regione Lombardia dovrebbe ‘iniziare a valutare l’ipotesi’, come sostiene, per la verità in modo assai tentennante e un po’ incerto, comunque contorto, l’assessore milanese Filippo Del Corno, di commissariare la Lombardia Film Commission”. Lo dichiara l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli.

“Regione Lombardia – sottolinea Galli – ha piena fiducia nell’operato dell’attuale organo amministrativo e, in particolare, del neo presidente della Film Commission, il professor Alberto Dell’Acqua, che sta dimostrando una notevole competenza e un alto profilo manageriale. E che, con i fatti, ha già sfoderato un bel cambio passo, risolutamente e senza indugi. Anzitutto ha recuperato un annoso credito nei confronti di Unioncamere, ha poi approvato il nuovo piano strategico, ha infine avviato la procedura di selezione per un nuovo consulente contabile della Fondazione”.

“Ciò che registro con un certo disagio – rimarca l’assessore – è piuttosto l’assenza delle più elementari norme di buon comportamento e di educazione, di buona creanza istituzionale da parte del Comune di Milano nei confronti del sottoscritto. Il trattamento che mi è stato riservato è davvero censurabile. Sono stato invitato a suo tempo, per altro con una mail dal tono assai risentito, in audizione davanti alla Commissione cultura del Comune di Milano, dal presidente Turco. Che oggi non mi ha neppure accolto come si conviene, registrando la mia presenza. Non mi ha neppure concesso la parola per un breve indirizzo di saluto, prima dell’audizione del presidente Dell’Acqua. Come se non ci fossi, insomma. Infatti non mi vedrà più. Ciò tuttavia la dice lunga sulle reali volontà inquisitorie degli esponenti politici del Comune di Milano. Altro che concordia istituzionale – conclude Stefano Bruno Galli – di due soci della medesima Fondazione”.

BOCCI (PD): “BENE LA RICHIESTA DI COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE DI MILANO. PER REGIONE COS’ALTRO DEVE SUCCEDERE?”

“Bene che anche il Comune di Milano chieda di valutare il commissariamento di Lombardia Film Commission, dopo la poco convincente difesa dell’attuale presidente Dell’Acqua sulla vicenda del capannone, di cui si è parlato oggi in Commissione comunale Cultura”, così Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e capogruppo in VII Commissione Cultura del consiglio regionale, dopo aver ascoltato la diretta streaming dell’analoga Commissione comunale che aveva in audizione il presidente di Lfc.

“Le sue parole, che ostinatamente difendono l’indifendibile, confermano ancor di più la legittimità delle richieste che avevamo portato il 6 ottobre scorso in consiglio regionale. La nostra mozione, respinta dall’assessore regionale alla Cultura Galli e dalla maggioranza di centrodestra, chiedeva un organismo di vigilanza rinnovato completamente, un audit interno, la rescissione del contratto a Scillieri e una figura di specchiata competenza per rilanciare Film Commission”, continua Bocci.

“Dell’Acqua ha invece giustificato ancora oggi la scelta di nominare di sua iniziativa e in tutta fretta lo stesso titolare d’incarico, nomina che spetta al consiglio di amministrazione, e quindi la ratifica ancora fortunatamente non c’è stata – spiega la consigliera dem –. Al di là della procedura formale scorretta, è una questione di opportunità politica e di non ripetere errori che sono già costati molto cari, dal punto di vista della reputazione e del denaro pubblico. È un grave errore voler confermare l’incarico di vigilare a chi non ha avuto dubbi su una compravendita poco chiara, ugualmente grave accogliere i depositi cauzionali da due figure la cui situazione sembra sempre più compromessa dalle indagini”.

Per questo, per Bocci, è un “bene che anche il Comune di Milano si sia allineato alle nostre richieste su un nuovo organismo di vigilanza e sulla sospensione della consulenza a Scillieri. Avevamo chiesto a ottobre di valutare che l’attuale presidente fosse accompagnato da una figura di specchiata competenza per rilanciare una Fondazione che ha al momento una bassissima reputazione ed è una scatola vuota. Vogliamo chiamarlo commissariamento? Ebbene, di fatto, è un commissariamento. Vogliamo aria nuova per la Lombardia Film Commission. Perché svolga nel migliore dei modi la sua funzione di sostegno allo sviluppo del comparto bisogna azzerare tutto. Lo chiediamo da tempo, da mesi, cos’altro deve succedere?”, conclude l’esponente Pd.

 

Redazione

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