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Scopriamo com’è struttura l’economia e l’industria globale del caffè

 

Milano, 4 dicembre 2020 – Uno sguardo sull’economia e sull’industria del caffè a livello globale; dalla coltivazione fino alle nostre case, un mercato che muove una grande fetta dell’economia internazionale.

Com’è strutturate l’economia del caffè

Per quanto sembri banale e scontato, vi siete mai chiesti quale “viaggio” affronta il caffè prima di giungere nelle nostre tazzine al mattino? Una delle abitudini più piacevoli della nostra vita che fa muovere un settore economico molto vasto, parte di un’enorme catena che permette la distribuzione del caffè nel mondo. Un giro d’affari di oltre 200 miliardi di dollari che inizia dalla coltivazione, passando all’esportazione e tostatura delle piante di caffè, ai materiali come imballaggi, tazze e bastoncini. Tutti questi costi incidono su ognuna delle tazzine consumate. Chi rinuncerebbe ad un buon caffè durante una pausa di lavoro, mentre ci si diverte con il portale che offre un gioco di roulette online, oppure in compagnia di un amico seduti al bar? Entriamo nello specifico dei costi di ognuna delle fasi di lavorazione fino ad arrivare alla vendita al dettaglio per capirne il suo valore.

Dalla coltivazione dei chicchi all’esportazione dei sacchi

Misurare e calcolare il costo specifico del caffè è un’operazione complicata. Il prezzo del caffè oscilla costantemente e ogni paese ha, inoltre, delle differenze in termini di disponibilità. Ecco perché una tazza di 16 once di caffè (circa 450 gr) preparato negli Stati Uniti ha un costo diverso dal Regno Unito, dal Giappone o in qualsiasi altra parte del mondo. All’interno dei paesi stessi esistono inoltre delle differenze legate ai costi che le aziende hanno per acquistare i chicchi all’ingrosso. Per coltivare il caffè bisogna avere le giuste condizioni climatiche. I due principali tipi di caffè, Arabica e Robusta, sono prodotti prevalentemente nei paesi subequatoriali. Le piante sono originarie dell’Etiopia e vennero coltivate per la prima volta nello Yemen nel 1600; la loro diffusione in tutto il mondo è avvenuta attraverso il colonialismo europeo. Oggi il Brasile è il più grande produttore ed esportatore di caffè al mondo insieme al Vietnam, l’unico paese rivale a livello di produzione globale. Quanti soldi guadagnano i coltivatori con i chicchi di caffè verde? Con i prezzi che fluttuano costantemente ogni anno, possono variare da meno di 0,50$/libra (circa 0,43€/450gr) nel 2001 a oltre 2,10$/lb (circa 1,79€/450gr) nel 2011. Fairtrade stima che 125 milioni di persone nel mondo dipendono dal caffè per il proprio sostentamento. Uno dei maggiori margini di profitto è costituito dalle aziende che esportano il caffè.

Economia della tostatura

Alle torrefazioni viene addebitato dagli esportatori un costo di 3,24$/lb per i chicchi di caffè verde, ma siamo ancora lontani dal prezzo finale che viene pagato. I chicchi devono essere importati, aggiungendo così le spese di spedizione e di importazione al costo di 0,31$/lb. Una volta iniziata la tostatura effettiva, vanno sommati il costo della manodopera e della certificazione, circa 1,86$/lb, oltre alle spese aziendali generali. Le torrefazioni hanno una spesa totale di circa 8,73$/libbra; dopo le tassazioni, il costo di vendita medio è di circa 9,40$/lb che permette loro un utile netto di circa 0,44$/lb.

Margini di vendita al dettaglio

Per i consumatori che acquistano chicchi di caffè tostati di qualità direttamente dai distributori, un sacchetto da 1 libbra di caffè intero già tostato, si aggira intorno ai 14,99$. Una libbra di chicchi di caffè tostato si tradurrà in circa 15 tazze di 16 once (450 gr circa) di caffè preparato per un negozio. Ad un prezzo di 2,80$/tazza, si avrà una resa di 42,00£/lb di caffè. Non suona affatto male finché non si inizia a tenere conto dei costi aggiuntivi come le tazze e i coperchi (spesso addebitati separatamente), i bastoncini per mescolare, i prodotti in polvere come zucchera, cannella, cacao e altro. Tutti insieme equivalgono a un costo al dettaglio di circa 13,00$/libbra. Ciò lascia comunque un sano profitto lordo di 29,00$/lb, ma gestire un negozio al dettaglio è un’attività costosa; vanno aggiunti quindi i prezzi della manodopera, del leasing, del marketing e i costi amministrativi. Il costo medio totale aumenta rapidamente fino a 35,47$/libbra.

Una massiccia industria globale

La produzione di caffè è davvero una grande industria, un affare universale con 2,3 milioni di tazze di caffè consumate in tutto il mondo ogni minuto. Un volume totale di vendita che vede il caffè come la quarta bevanda più consumata al mondo. Un mercato dominato da aziende come Nestlé e Jacobs Douwe Egberts, in cui il caffè al dettaglio, solo nel 2017, ha raggiunto gli 83 miliardi di dollari, con una spesa media annua di 11 dollari pro capite a livello globale. Alcuni paesi bevono più caffè di altri. I maggiori consumatori mondiali sono gli Stati Uniti e il Brasile (quest’ultimo è anche il più grande produttore ed esportatore), ma il consumo pro capite è significativamente più alto nei paesi europei come Norvegia e Svizzera.

 

L. M.

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