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SCUOLA. PRESIDENTE FONTANA SCRIVE A MINISTRO BIANCHI: ‘GARANZIA GIOVANI’ SIA ESTESA A TUTTO IL SISTEMA PUBBLICO DI ISTRUZIONE

 

Milano, 05 maggio 2021  –  La crisi sanitaria ha colpito profondamente il mondo della scuola, contribuendo ad aumentare il rischio di abbandono dei percorsi formativi da parte dei ragazzi.
Per arginare questo fenomeno, Regione Lombardia ritiene fondamentale che sia messa in campo ogni possibile azione, dispiegando il massimo sforzo a tutela del futuro delle nostre giovani generazioni.

LETTERA AL MINISTRO PER L’ISTRUZIONE – Per questo motivo oggi il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana insieme agli assessori Fabrizio Sala (Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione) e Melania Rizzoli (Formazione e Lavoro) ha inviato una lettera istituzionale indirizzata al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e al Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando chiedendo la possibilità di estendere l’ambito di intervento del Programma europeo ‘Garanzia Giovani’.

‘GARANZIA GIOVANI’ PER TUTTO IL SISTEMA PUBBLICO DI ISTRUZIONE – In particolare è stato proposto che la misura dedicata al recupero della dispersione all’interno del sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) possa essere estesa anche al contrasto della dispersione scolastica in tutto il sistema pubblico di istruzione.

FONTANA:A FIANCO DEI GIOVANI PER NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO – “Da sempre il nostro impegno – ha sottolineato il presidente – è quello di non lasciare indietro nessuno. Questo vale soprattutto per i nostri giovani rimasti fuori da percorsi di istruzione e dal mercato del lavoro”.

DARE RISPOSTE ALLE RICHIESTE DELLE IMPRESE “Nella definizione delle sue politiche – ha detto ancora il governatore – Regione Lombardia ha sempre avuto come bussola la creazione di nuove occasioni di occupabilità attraverso percorsi di formazione specifici finalizzati a dare risposte puntuali alle professionalità richieste dalle imprese. A questo principio si richiama la nostra ‘Dote Unica Lavoro’, che a sua volta ha ispirato la misura nazionale di Garanzia Giovani”.

FABRIZIO SALA:OBIETTIVO E’ REINSERIRE I NEET – “Si stima che uno studente su quattro abbandonerà gli studi nei prossimi mesi” ha affermato l’assessore all’Istruzione Fabrizio Sala.
“La lotta all’abbandono degli studi è una nostra priorità. Questa richiesta – ha spiegato l’assessore Sala – punta infatti a coinvolgere tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie a livello nazionale, non solo nell’ambito della Formazione Professionale, al fine di moltiplicare la possibilità di reinserire i NEET, giovani che non studiano e non lavorano, nel mondo della scuola”.

CON DAD AUMENTO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA – Secondo un’indagine condotta da IPSOS per ‘Save The Children’ la DAD ha alimentato il fenomeno di dispersione scolastica: il 28% degli intervistati afferma che dal lockdown di primavera almeno un proprio compagno di classe ha smesso completamente di frequentare le lezioni.

I NUMERI DELLA CRISI – A livello regionale, nel periodo pre-pandemia, nel 2019 il tasso di abbandono scolastico in Lombardia era dell’11,5% con un calo dell’1,8% rispetto al 2018, quando il tasso di abbandono aveva raggiunto la punta più alta degli ultimi 5 anni superando la soglia preoccupante del 13%. La decrescita registrata nel 2019 è stata completamente azzerata dalla sospensione della formazione in presenza.

CRESCE TASSO INATTIVITA’ GIOVANI – Contestualmente, è cresciuto il tasso di inattività dei giovani con età inferiore a 25 anni, che in Lombardia è cresciuto dal 12,6% del 2019 al 15,7% del 2020, un dato al di sotto del livello nazionale del 19% ma comunque molto preoccupante.

ASSESSORE RIZZOLI:FORMAZIONE SPECIFICA PER EVITARE DISOCCUPAZIONE – “Il nuovo Avviso di contrasto alla dispersione scolastica e formativa – ha dichiarato l’assessore Rizzoli – è stato finanziato con 13,25 milioni di euro, grazie ai quali contiamo di poter raggiungere obiettivi ambiziosi. Il nostro sistema di enti accreditati è in grado di fornire a tutti i nostri giovani percorsi per ritornare in formazione ed ottenere un titolo immediatamente spendibile nel mercato del lavoro. Contrastare la dispersione oggi, significa evitare la disoccupazione di domani”.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

COS’È GARANZIA GIOVANI – Garanzia Giovani è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. In Lombardia è rivolto ai giovani tra i 16 e i 29 anni e offre opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro attraverso percorsi personalizzati in funzione di bisogni individuali.

PER LA FASE II QUASI 100 MILIONI – Dal 3 gennaio 2019 è stata approvata la Fase II del Programma che ha una dotazione finanziaria totale di 99,7 milioni di euro, ricevuti da ANPAL quale Autorità di Gestione del Programma operativo nazionale Iniziativa occupazione giovani (Pon Iog).
La Fase I, realizzata nel periodo 2014-2017 ha visto la presa in carico di oltre 100 mila NEET, portandone il 91% ad entrare o rientrare nel mondo del lavoro.

IL 50 PER CENTO DEI GIOVANI PRESI IN CARICO HA TROVATO LAVORO – La Fase II, avviata nel 2019 e tutt’ora in corso, ha già dato riscontri molto positivi. I giovani presi in carico dai servizi per il lavoro sono oltre 40 mila e di questi, quasi il 50% (19.011) è entrato o rientrato nel mondo del lavoro e ben 14 mila con un contratto di lavoro. Regione Lombardia è infatti la prima regione in Italia per numero di contratti di lavoro incentivati.

LA POSIZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO – L’estensione chiesta al Governo nella lettera inviata dal presidente Attilio Fontana insieme agli assessori Fabrizio Sala e Melania Rizzoli sarebbe anche perfettamente allineata con la Raccomandazione del Consiglio Europeo del 22 aprile 2013 agli Stati Membri sull’istituzione di una Garanzia per i Giovani.

GLI IMPEGNI UE – Il documento ha posto le basi per l’istituzione del Programma comunitario ‘Youth Employment Initiative’ che esorta i Paesi a “garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale”.

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