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Buccinasco, scoperta pesca abusiva al laghetto di via Marzabotto

Nei giorni scorsi la Polizia Locale di Buccinasco ha sorpreso tre pregiudicati intenti apescare illegalmente nel lago gestito dall’associazione La Geseta. Gli uomini sonostati sanzionati e denunciati all’Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato inconcorso

(mi-lorenteggio.com) Buccinasco, 10 maggio 2021) – A seguito della segnalazione di un cittadino, nei giorni scorsi gli agenti della Polizia Locale di Buccinasco hanno sorpreso
tre persone intente a pescare illegalmente nel laghetto di via Marzabotto, gestito dall’
associazione La Geseta. All’arrivo della pattuglia gli uomini hanno gettato in acqua quanto
pescato e hanno tentato di allontanarsi ma sono stati prontamente fermati dagli agenti.
Ai tre soggetti, cinquantenni residenti a Milano, pregiudicati per reati contro il patrimonio, è stata comminata una sanzione di 2 mila euro oltre al sequestro degli strumenti utilizzati perché svolge vano un’attività illegale che rientra nell’ipotesi di “bracconaggio ittico”. I pregiudicati stati anche denunciati all’Autorità Giudiziaria per tentato furto in concorso per aver tentato di impossessarsi della fauna ittica immessa nel lago a cura e spese dell’associazione La Geseta.
 
“Purtroppo negli anni si sono verificati diversi episodi simili nel nostro territorio – dichiara il sindaco Rino Pruiti – a danno dell’ambiente, della fauna ittica e dell’associazione che si prende cura del lago, svolgendo un’attività importante per la salvaguardia di tutta l’area. Ringrazio i volontari dell’associazione Geseta per il costante presidio e i nostri agenti di Polizia Locale per il controllo del territorio e l’intervento immediato che ha portato a sanzione e denuncia”.
 
Il “bracconaggio ittico” è un fenomeno diffuso su tutto il territorio nazionale, attività di pesca professionale svolta in modo illegale e spesso con strumenti che creano gravi danni agli ecosistemi, come l’uso di corrente elettrica o sostanze chimiche e velenose. Il pescato, di dubbia tracciabilità e certificazione, è destinato per lo più ai mercati dell’Est Europa e frutta migliaia di euro, a discapito delle attività svolte regolarmente e anche dell’ambiente in cui si sviluppa la fauna ittica.
 
V.A.

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