Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2021 – 17:38
(mi-lorenteggio.com) Venezia, 24 Agosto, 2021
Magazzino Gallery, Palazzo Contarini Polignac, Dorsoduro 878, Venezia
Orari: Set 4 – 12, 10:00 – 19:00; Set 13 – Ott 30, 14:00 – 19:00. Chiuso lun e dom; entrata libera
PREVIEW Set 4, 10:00 – 19:00
OPENING RECEPTION Set 8, 18:30 – 20:30
L’artista spagnola Lucía Vallejo Garay presenta la sua personale veneziana “Fragilité” a Palazzo Contarini Polignac dal 4 settembre al 30 ottobre 2021.
Curata da Nadja Romain, la mostra si colloca nell’ambito della Venice Glass Week e presenta una nuova serie di opere dell’artista spagnola in dialogo con il vetro di Murano e l’eredità del maestro veneziano Giorgione. La mostra segna la prima esplorazione del vetro di Lucía Vallejo e rivela un corpo sperimentale di opere in vetro e tela rese possibili dall’esperienza dell’azienda veneziana LagunaB.
Nelle sue precedenti mostre, Lucía Vallejo ha già espresso la sua preoccupazione per la circolarità del tempo che unisce la vita e la morte. La morte è l’apoteosi della provvisorietà e la fine di tutto ciò che esiste. La sua continua ricerca sui materiali l’ha portata a scegliere il vetro per rappresentare la sua visione di fragilità ed eternità, concettualmente e non solo visivamente. Il risultato di questa ricerca è visibile in “Fragilité” dove le bolle di vetro rappresentano un luogo senza tempo dove le anime – tele a volte intatte, a volte bruciate – lasciano il segno.
“Lucía ha creato qualcosa che non somiglia a niente che ho visto prima: tela e vetro insieme. La fragilità, il destino dell’essere umano e dell’anima sono al centro della pratica di Lucia. Lavorare con il vetro a Venezia porta una nuova dimensione al suo lavoro. La città funge da metafora dell’aspetto tragico del destino umano. Venezia è così: come può esistere un luogo così al di là della sua “fragilité”?” nelle parole della curatrice, Nadja Romain.
La produzione di queste affascinanti sculture è stata resa possibile grazie a LagunaB – un’azienda con sede a Venezia che guida la rinascita di Murano come centro di innovazione artistica – sotto la supervisione di Alvise Maria de Mezzo, la cui esperienza nella produzione del vetro è stata determinante nella sperimentazione delle nuove tecniche che hanno permesso la realizzazione delle opere.