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LOMBARDIA. APPROVATA RIFORMA SANITÀ

(mi-lorenteggio.com) Milano, 30 novembre 2021 – “Accolgo con grande soddisfazione l’approvazione della legge del servizio sanitario lombardo, frutto di un grande ascolto e larga condivisione”.

Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana commentando l’approvazione, questo pomeriggio, in Consiglio regionale, della legge che riguarda la riforma del sistema sanitario lombardo.

“La pandemia – ha spiegato il presidente – ha rafforzato la necessità di quel cambio di paradigma che già la ‘Legge 23’ aveva evidenziato e provato ad attuare, ma che a causa della carenza di risorse statali si era riusciti a realizzare in parte: passare dalla ‘cura’ al ‘prendersi cura’”.

“Con gli stanziamenti del PNRR, poi – ha proseguito – è stato finalmente possibile il cambio di passo e la legge appena approvata ci consente di riorganizzare l’offerta sanitaria e soddisfare il bisogno di salute dei nostri cittadini”.

“Questi ultimi due anni – ha aggiunto Fontana – hanno reso evidente che la politica dei tagli lineari degli ultimi dieci anni aveva provocato in sanità una serie di effetti negativi. La spesa sanitaria, lo ripeto, è una buona spesa, un investimento”.

“Voglio ringraziare innanzitutto la maggioranza per la compattezza dimostrata con il voto di oggi – ha concluso Fontana – e anche tutti gli attori che ruotano attorno al sistema sanitario e che hanno dato il proprio contributo: a partire da Anci, Upl, Cal, dai medici di medicina generale, dai rappresentanti delle strutture sanitarie pubbliche e private, le associazioni dei pazienti. Un ringraziamento particolare per il lavoro svolto dalla Commissione sanità, al relatore Emanuele Monti e, naturalmente, alla vicepresidente Letizia Moratti”.

“Ringrazio tutti coloro, e sono tanti, che a vario titolo hanno dato un contributo forte e importante per raggiungere questo importante traguardo. Ancora una volta ribadisco che abbiamo un solo obiettivo, migliorare la nostra sanità”.

Lo ha detto Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, intervenendo in Consiglio regionale prima della votazione che ha portato all’approvazione del testo di legge che prevede la riforma della sanità regionale.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto al presidente del Consiglio Alessandro Fermi, al presidente della Commissione Terza e relatore del provvedimento Emanuele Monti e al governatore Attilio Fontana “che non mi ha mai fatto mancare fiducia e sostegno, all’interno di un confronto proficuo e costruttivo”.

“Un lungo percorso – ha detto Letizia Moratti – che ho seguito con grande attenzione, sia nella fase preparatoria, con l’ascolto degli stakeholder e con le sedute della Terza Commissione, sia nel dibattito di questi giorni in Aula.


Durante tutti questi passaggi ho potuto cogliere riflessioni approfondimenti e suggerimenti che terrò sempre ben presenti per dar seguito alle differenti indicazioni e perché nulla vada disperso”.

Guardando ai contributi giunti dall’Aula consiliare, la vicepresidente Moratti ha voluto ricordare come dal dibattito “esca rafforzato il ruolo dei sindaci, anche attraverso le proprie sedi di rappresentanza” e “grazie alla possibilità di esprimere pareri sugli atti programmatori”.

“Così come – ha aggiunto Letizia Moratti – è importante sottolineare con quanta attenzione i consiglieri hanno evidenziato e affermato l’importantissimo ruolo del Terzo settore, delle Associazioni dei Pazienti e dei Consultori che dovranno avere ancora più spazio”.

La vicepresidente ha, infine, accolto con grande favore le sottolineature destinate all’implementazione della telemedicina e a ogni forma di azione che preveda accessi più facili per la disabilità.

RIFORMA SANITARIA, PELUFFO (PD): “VOTO SCONTATO, DA OGGI CON ANCORA PIÙ FORZA SAREMO TRA I CITTADINI PER DIRE CHE CAMBIARE SI PUÒ”
 
“Tutto il Partito Democratico della Lombardia è grato al gruppo regionale che ha condotto per tre settimane una serrata battaglia in Consiglio regionale per difendere e promuovere un’idea diversa di sanità, capace di superare le interminabili liste di attesa, di dare risposte ai cittadini in ogni territorio e di riequilibrare il rapporto tra la Regione e la sanità privata. Tutte le forze di centrosinistra e il Movimento 5 stelle hanno lavorato unite, con un obiettivo comune, e questo è un fatto significativo. Il voto del centrodestra in Aula era scontato, ma non è finita qui. Ora, con ancora più forza, il PD sarà tra i cittadini a spiegare che cambiare si può e che non ci si deve rassegnare a una Regione guidata dal centrodestra che è ormai avviluppata nelle sue stantie logiche di potere, così distanti dai problemi e dalle richieste dei lombardi.”
Lo dichiara il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo dopo l’approvazione, questo pomeriggio in Consiglio regionale, della riforma di Moratti e Fontana della sanità lombarda. Il testo è stato licenziato con il voto favorevole della maggioranza di centrodestra e il voto contrario delle opposizioni dopo tre settimane di maratona del Pd e delle forze di centrosinistra per spiegare la propria visione alternativa di sanità per la Lombardia.

RIFORMA SANITARIA: PIZZUL (PD), “AUMENTA LA CONFUSIONE E DIMENTICA I PROBLEMI REALI DEI CITTADINI”
 
“A una legge che aumenta la confusione e non risolve i problemi ormai cronici di una macchina sanitaria troppo ingarbugliata e farraginosa, dimenticandosi dei problemi reali dei cittadini lombardi e distruggendo una storica cultura della cura autenticamente lombarda, il PD non può che votare contro.”
Così il capogruppo del PD in Regione Lombardia Fabio Pizzul, nel suo intervento in Aula ha spiegato oggi pomeriggio il voto contrario del Partito Democratico alla riforma della sanità lombarda firmata dalla vicepresidente Letizia Moratti e dal presidente Fontana.
 
“In questi anni – ha detto Pizzul in Aula – avete separato ciò che doveva essere unito o comunque in relazione: il sanitario e il sociosanitario, ospedale e territorio, medici di medicina generale e sistema sanitario, pubblico e privato, enti locali e strutture sanitarie, cittadini che hanno risorse e cittadini che non le hanno, territori ricchi e territori poveri (anche in sanità).”
“Vi abbiamo raccontato la nostra idea di sanità – ha detto poco prima di concludere – vi site arroccati sulla vostra ideologia sanitaria rendendo ancora più grave e sbagliata la vostra scelta perché rimandate l’applicazione di molte delle cose che scrivete in questa legge alla prossima legislatura.”
 
Il voto segue sedici giorni di discussione in Aula, comprese alcune notturne e una seduta domenicale, in cui il Pd ha spiegato in dettaglio le proprie critiche all’attuale modello di sanità vigente in Lombardia e, soprattutto, ha illustrato la propria proposta alternativa, incentrata sull’universalismo, sul potenziamento della medicina territoriale, sulla capacità di ascoltare i bisogni di salute dei cittadini, per prevedere e programmare l’offerta e sul riequilibrio dei rapporti tra la sanità pubblica e la sanità privata.

VOTO RIFORMA SANITÀ, MAMMÌ (M5S): «CONTRARI A UNA RIFORMA CODARDA E SBAGLIATA»

Gregorio Mammì: «Il Movimento Cinque Stelle voterà contro una (NON)riforma che non risolve i problemi della sanità lombarda. Una legge sbagliata, che non farà che aggravare i problemi che già esistono. Era l’occasione storica per fare la cosa giusta. Oggi non stiamo votando una riforma, ma un proseguo degli errori del passato. Perché il centrodestra non ha il coraggio di ammettere il vostro fallimento alla prova dei fatti. Per questi motivi il Movimento Cinque stelle voterà contro. Oggi si conclude una maratona, dove a correre sono state però solamente le minoranze. Per questo sono orgoglioso di ogni momento, di ogni parola pronunciata. Perché spesi nel tentativo di rimediare agli errori commessi dal centrodestra. Il M5S ha presentato tre proposte di legge e oltre 4 mila emendamenti. Volevamo sentire la maggioranza difendere punto per punto, articolo per articolo questo disegno di legge. Loro hanno solo ascoltato, raramente e distrattamente, senza purtroppo mai entrare nel merito. Dovevano spiegarci, ad esempio, perché nel loro modello pubblico e privato devono avere stessi diritti e doveri, ma non le stesse remunerazioni. La maggioranza si vanta della possibilità di aver introdotto la possibilità di scegliere fra pubblico e privato, non si tratta di una libera scelta piuttosto di un’alternativa a pagamento. Volevamo capire come accorciare le liste d’attesa, ma da chi inadeguatamente amministra questa Regione abbiamo avuto solo silenzio» Così Gregorio Mammì, Consigliere Regionale del Movimento Cinque Stelle, al termine della dichiarazione di voto con cui il Movimento ha espresso il proprio voto contrario alla PDL 187 in merito alla riforma del sistema sanitario lombardo.

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