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Dal poker al bingo: tutti i giochi celebri “importati” dagli USA

Milano, 20 aprile 2022 – Quanti dei giochi da sala che conosciamo provengono dall’estero? Forse non tutti sanno che il burraco e la canasta sono stati inventato in Uruguay, mentre il baccarat si è diffuso in Cina e in Francia, dove a sua volta è nata la roulette. Se si pensa ai giochi di carte, i principali sono indubbiamente il poker e il blackjack, che invece devono le loro origini all’America. Già, perché viaggiare in mare è un’esperienza affascinante anche per chi deve farlo per ragioni commerciali o belliche, ma di tanto in tanto la noia si fa sentire e non c’è niente di meglio di una partita a carte per svagarsi. Così, ad esempio, è nato il poker.

Simile all’As-Nas persiano, il poker sarebbe stato tramandato dai marinai ai colonizzatori francesi di New Orleans. Il nome deriva comunque da una parola francese che fa riferimento all’inganno e solo negli States è diventato ufficialmente “poker”. Le tracce più antiche dell’esistenza del gioco ci sono state fornite dall’attore inglese Joseph Crowel, che lo vide proprio in America. A quanto sembra, agli inizi il poker si giocava con appena 20 carte. Al 1843 risale invece la prima pubblicazione dedicata al gioco, prodotta in Filadelfia. Per più di un secolo il poker non ha goduto certo della popolarità che conosciamo oggi, ma la situazione è cambiata totalmente con l’istituzione delle World Series of Poker.

Nel corso del tempo, in considerazione del fatto che chiunque venisse a conoscenza del gioco tendesse a personalizzarlo con regole proprie, il poker si è diramato in più versioni alternative, che si riassumono nelle categorie del draw poker, dello stud poker e del community card poker. La variante più famosa è indubbiamente il Texas hold ‘em. Sarebbero stati i militari americani a far conoscere a poco a poco il gioco in tutto il resto del mondo. Oggi i pokeristi salgono alla ribalta anche grazie a Youtube e divulgano ulteriormente il verbo. Insomma, i tempi sono cambiati.

Leggermente più controversa la storia del blackjack. In realtà, questo gioco sarebbe nato in Francia con il nome di “21”, ma quando il gioco divenne legale nel Nevada questa attrazione risultò essere subito una di quelle che andavano per la maggiore. Di conseguenza, sono stati gli Stati Uniti ad agevolarne la diffusione e l’esportazione in Europa, nella prima metà del XX secolo. Il nome “blackjack” è legato a una vecchia regola che coinvolgeva il fante di picche. Una regola scomparsa nel giro di qualche anno, ma la cui eliminazione non ha comportato un nuovo cambio di denominazione del gioco.

Più simpatiche le vicende che hanno portato invece alla nascita del bingo. Edwin Lowe, giocattolaio di New York, si trovava in Georgia nel 1929 e partecipò a una partita di beano, una sorta di gioco ad estrazione. Una volta accortosi di aver vinto, il signore gridò tutto entusiasta “bingo” anziché “beano”, storpiando nell’enfasi il nome del gioco. Una volta tornato a New York Lowe parlò del beano ai suoi amici e colleghi e così fu creato il bingo. Le peculiarità del bingo sono molteplici, ma in molti tendono a individuarle unicamente nei premi. Di fatto esistono solo la cinquina e il bingo, che si ottiene marcando tutti i numeri di una cartella, ma l’entità della vincita varia a seconda della fase della partita in cui si conquista la vittoria con l’ultima estrazione fortunata. In Italia le prime sale dedicate esclusivamente al bingo sono state aperte alla fine degli anni ’90, ciononostante anche questa attrazione vanta molti appassionati nello Stivale.

L. M.

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