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“STREHLER” CITTÀ APERTA AL MUSEO DELLA SCIENZA

Nell’ambito delle celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Strehler,
il Museo in collaborazione con il Piccolo Teatro propone al pubblico una
performance teatrale e un talk in cui scienza e drammaturgia convivono

(mi-lorenteggio.com) Milano 26 maggio 2022.Lunedì 30 maggio il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci si unisce alle celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Strehler nell’ambito del ciclo di incontri “Strehler” città aperta, proponendo uno speciale evento aperto al pubblico tra arte, scienza e drammaturgia. L’appuntamento, realizzato dal Piccolo Teatro di Milano in collaborazione con il Museo, prevede la performance teatrale Hey Savi! Parola di statua, seguita dal talk dal titolo Il cannocchiale teatrale . Entrambi i momenti si terranno nella suggestiva cornice dei Chiostri del Museo, alla silenziosa presenza de I Sette Savi di Fausto Melotti.
L’evento è aperto al pubblico con ingresso libero, prenotando direttamente dal sito web del Museo www.museoscienza.org.

È con piacere che il Museo si unisce alle celebrazioni per il centenario di Giorgio Strehler e ospita per l’occasione la performance teatrale dei ragazzi del Liceo Carducci dedicata all’opera I Sette Savi di Fausto Melotti, collocata nel giardino di uno dei nostri chiostri. Il nostro obiettivo come Museo è quello di essere un luogo di costante apertura verso i giovani e verso la città di Milano, generando situazioni e opportunità e prevedendo strumenti che favoriscano il dialogo tra le varie istituzioni, i poli culturali e la scuola, nel nome dell’unicità della cultura. I musei oggi ricoprono un ruolo determinante nella società contemporanea e, con gli altri luoghi di cultura con cui amiamo accomunarci, rappresentano una risorsa al servizio della società e, in particolare, delle nuove generazioni”, commenta Fiorenzo Galli, Direttore Generale Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.

Alle 18.30 andrà in scena Hey Savi! Parola di statua, restituzione finale del laboratorio di scrittura teatrale ispirato a una delle opere iconiche del Novecento milanese, I Sette Savi . Protagonisti della performance gli studenti del Liceo Classico Carducci di Milano, prima dimora del gruppo scultoreo, commissionato dal Comune di Milano a Fausto Melotti per il giardino del nuovo edificio dell’istituto. Sotto la supervisione di un attore-formatore e di un giovane drammaturgo, gli studenti hanno esplorato le connessioni tra scienza e cultura, riflettendo sul valore simbolico dell’arte e del suo essere ponte tra identità culturali solo apparentemente distanti, culminando la loro riflessione nella stesura di una drammaturgia collettiva e alla sua “messa in voce”.
La recente collocazione de I Sette Savi nel primo chiostro dell’ex monastero olivetano che ospita la sede del Museo, riflette l’identità e la missione dell’Istituzione dalle origini e l’apertura alla contaminazione tra arte, scienza e tecnica, in nome di una visione unitaria di cultura.

Esprimo il mio ringraziamento per la formula così bella con cui il Museo ha consentito al liceo Carducci di avere ancora con sé, fra i suoi studenti, i Sette Savi in un modo così significativo, forse per la prima volta. La contaminazione e l’innovazione sono la chiave del fare scuola che cerchiamo nel nostro liceo, unico per l’uso della metodologia performativa all’interno delle discipline, non solo letterarie. Per le nuove generazioni parola e gesto possono con naturalezza entrare in una dimensione più intuitiva e approfondente del rapporto fra Arte e Scienza. Con le nuove frontiere aperte dall’intelligenza artificiale, con le sue immense possibilità di traslazione e combinazione dei linguaggi, la parola e la sua rappresentazione diventeranno inestricabili strumenti esplorativi. E questo è quello che ci piacerebbe mostrare”, spiega Andrea Di Mario, Preside Liceo Carducci.

Esplorare le molteplici opportunità che ci offre il dialogo, da sempre vivo, tra la scienza, la tecnologia e l’arte, in particolare il teatro, per mettere costantemente in discussione il proprio punto di vista sul mondo: è questa l’ambizione che anima la sinergia tra il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci e il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, senza dimenticare il prezioso coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi del Liceo Carducci di Milano. Un rinnovato omaggio, nel segno della sapienza, al magistero di Strehler, alla sua peculiare e rivoluzionaria interrogazione, sulla scena, del pensiero scientifico, per la sua forza generatrice di riflessione critica sul presente e di tenace proiezione verso il futuro ”, commenta Claudio Longhi, Direttore Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.

Alle 19.30, seguirà il dialogo Il cannocchiale teatrale per approfondire il complesso rapporto che lega scienza e società civile e il ruolo fondamentale che gioca – oggi più che mai – quella mediazione culturale affidata non solo ai settori della comunicazione e della divulgazione scientifica, ma anche alla capacità rappresentativa e immaginifica dell’arte e del teatro. In questo incontro, a partire da due regie strehleriane di argomento “scientifico” come Vita di Galileo di Bertolt Brecht e Sul caso di J. Robert Oppenheimer di Heinar Kipphardt, si rifletterà su come l’alleanza tra scienza e drammaturgia abbia saputo restituire al grande pubblico le storie ma anche i temi e le problematiche del mondo scientifico, illuminandone i risvolti meno noti e traghettando i suoi protagonisti in un immaginario condiviso.
Interverranno:
Massimo Bucciantini
Docente di Storia della scienza all’Università di Siena, Direttore della rivista Galileiana e autore di Un Galileo a Milano (2017)
Marco Castellari
Docente di Lingue, Letterature e Culture Germaniche all’Università degli Studi di Milano, dove è direttore del dipartimento di Lingue, Culture e Mediazioni; ha curato il volume Formula e metafora. Figure di scienziati nelle letterature e culture contemporanee (2014).

Per partecipare all’evento è necessario indossare la mascherina FFP2

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