8.6 C
Milano
venerdì, Marzo 29, 2024

Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

Povertà a Milano: il Rapporto Caritas

(m-lorenteggio.com) Milano, 25 ottobre 2022 – È stato presentato oggi, martedì 25 ottobre, nella sede di Caritas Ambrosiana, il Rapporto sulle povertà nella Diocesi di Milano. Dati 2021. Realizzato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Ambrosiana, raccoglie ed elabora le informazioni provenienti da un campione di 125 Centri d’ascolto (Cda) distribuiti nell’intera diocesi e 3 servizi attivi nella città di Milano.

Il Rapporto illustra i “chiaroscuri” del 2021, anno in cui gli inequivocabili segni di ripresa economica e occupazionale non hanno impedito che si registrasse il record degli accessi ai Cda e che, tra gli utenti, rimanesse una significativa quota di “nuovi poveri”, ovvero coloro che si sono rivolti per la prima volta a uno sportello Caritas nel 2020, a partire dal primo lockdown imposto dal Covid.

Attraverso diversi dati convergenti, il Rapporto evidenzia inoltre la quota sempre più consistente, tra coloro che chiedono aiuto, di persone in possesso di un lavoro, per quanto intermittente, somministrato, precario: il tema del “lavoro povero” si va facendo sempre più rilevante. «Siamo sollecitati a riflettere – ha commentato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana – sui nessi tra progresso economico e coesione sociale: se il primo non è propulsore della seconda, se l’incremento della produzione e dell’occupazione non si traducono in una garanzia effettiva e universale dei diritti sociali, abbiamo un problema. Che si affronta con strumenti come il Reddito di cittadinanza, da rettificare e migliorare, non da depotenziare. Ma è evidente che urgono scelte politiche di sistema, a monte del pur doveroso intervento assistenziale, che si dispiega a valle».

Il Rapporto contiene dati anche sull’accoglienza dei profughi ucraini, avvenuta in diocesi nel 2022, e sui problemi che vive chi è chiamato ad accogliere da mesi. Commentando i risultati dell’indagine sui Cda, sono state infine sviluppate considerazioni anche sull’acuirsi della povertà energetica, conseguenza dell’odierno scenario di guerra.

Rapporto sulle povertà nella Diocesi di Milano. Dati 2021
Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Ambrosiana. Scheda di sintesi


• Il Rapporto si basa su informazioni provenienti da un campione di circa un terzo (125) dei
quasi 400 Centri d’ascolto operanti in diocesi, con l’aggiunta di quanto emerso da tre servizi
– Sam, Siloe e Sai – attivi a Milano. Il totale delle persone incontrate è aumentato
dell’11,6% rispetto al 2020 e del 5,2% rispetto al 2019: è il più alto registrato dal 2014
• L’aumento dell’utenza è in parte spiegabile con il ritorno a pieno regime, anche in presenza, dell’attività dei Centri d’ascolto, ma testimonia anche – nonostante gli indiscutibili indicatori
macroeconomici di ripresa economica – la persistente impossibilità, per molti individui
e famiglie, di uscire dalla condizione di impoverimento, talora insorta, più spesso
aggravatasi a causa della pandemia. Tra coloro che nel 2020 si erano presentati per la prima volta ai Cda, il 41% hanno continuato a chiedere aiuto nel 2021 e il 15% nel 2022
• Tra gli utenti, anche nel 2021 prevalgono le persone immigrate: sono il 56,9% del campione,
dato vicino al 57,7% del 2020 ma in calo rispetto al 2019 (62,7%). Si conferma insomma la tendenza all’aumento dell’incidenza degli italiani (dal 37,1% del 2019 al 43% del 2021).
In valori assoluti, rispetto al 2019 la componente straniera è diminuita del 4,6%, quella italiana è aumentata del 21,8%: la povertà è sempre meno determinata dal solo fattore migratorio
• Alcuni dati 2021 confermano l’impoverimento economico generalizzato osservato
durante la pandemia, che per i centri Caritas si era tradotto essenzialmente nell’aumento di
richieste di beni materiali, soprattutto alimentari, e di sussidi economici. Tali
richieste nel 2021 si sono attestate su valori ben più alti rispetto al periodo pre-pandemico.
Gli Empori di Caritas Ambrosiana (non censiti dal Rapporto) hanno registrato un’impennata di richieste di aiuto e di accessi di beneficiari: hanno servito oltre 19 mila persone (+64,16% rispetto al
2020) appartenenti a 5.712 nuclei famigliari (+83,31%). E nei primi sei mesi 2022, rispetto ad analogo periodo 2021, si è assistito a un ulteriore incremento (+4,39% gli assistiti, +8,81% le famiglie)
• Tornando al campione analizzato dal Rapporto, le richieste di beni materiali ormai
superano la metà del totale delle domande (52%, mentre erano il 49,6% nel 2020 e il 46,2% nel 2019). Anche l’incidenza delle persone che richiedono sussidi economici, già accresciutasi nel 2020, si è confermata su livelli elevati nel 2021. Le richieste di lavoro, la cui incidenza era già in calo nel 2020, sono invece ulteriormente diminuite (-1,4% sul 2020 e -5,5% sul 2019)
• Il 2021 è stato l’anno del consolidamento del lavoro povero. Da diversi anni è in costante
aumento il numero di persone occupate che chiedono aiuto a Caritas. Provengono da situazioni
di lavoro atipico, irregolare, sottopagato, da professioni low skill. I disoccupati rivoltisi ai
Cda sono passati dal 62,5% del 2016 al 54,8% del 2021; la loro incidenza nel campione Caritas è diminuita del 7,7%; nello stesso periodo, le persone occupate sono aumentate del 59% e la loro incidenza sul campione è passata dal 14,5% del 2016 al 22,9% del 2021.
• Riguardo ai bisogni espressi dagli utenti dei Cda, si conferma la tendenza avviatasi nel
2019, quando per la prima volta i problemi economici superarono quelli lavorativi. I bisogni
di reddito nel 2021 sono rimasti sui valori del 2020, anno dell’impennata causa lockdown,
sia tra gli italiani che tra gli immigrati. Anche gli altri bisogni sono rimasti stabili, tranne
quelli lavorativi, significativamente diminuiti, essendo passati dal 44,1% del 2020 al 37,8% del 2021: la ripresa lavorativa è in atto, ma insufficiente a riassorbire l’impoverimento generale.
• Nel 2021 i centri Caritas hanno registrato 48.912 richieste puntuali di aiuto dai quasi 14
mila utenti: +20,6% rispetto al 2020, incremento maggiore di quello dell’utenza. Significa
che permane la multiproblematicità dei soggetti presi in carico. Mediamente, ciascuna
persona incontrata ha espresso 3,5 richieste
In sintesi, da molti indicatori si può concludere che nel 2021 lo stato di impoverimento
generale causato dalla pandemia, invece di rientrare, si è consolidato. Così, il calo di
disoccupati all’interno del campione di Caritas Ambrosiana si è accompagnato a una
diminuzione delle richieste di lavoro; l’aumento di persone occupate, viceversa, è andato di pari passo con l’aumento di richieste di sussidi economici: si consolida l’anomalia legata alla
maggior presenza nei Cda di persone con un’occupazione, che necessitano di
un’integrazione del reddito.
In occasione della presentazione del Rapporto, sono state fornite alcune indicazioni sugli effetti sociali delle due principali emergenze sviluppatesi nel 2022:
• Nel quadro generale di una ripresa che non sbaraglia la povertà, all’inizio del 2022 si è inserita
l’emergenza determinata dall’aggressione della Russia all’Ucraina. Il Rapporto
dedica due capitoli al tema: il primo descrive la generosa accoglienza messa in atto dai centri
di ascolto e dai decanati, evidenziando anche le fatiche e il rischio di logoramento a cui è
sottoposto chi accoglie; il secondo è relativo all’attività di accoglienza che Caritas Ambrosiana
ha svolto in collaborazione con le istituzioni e con le parrocchie della diocesi.
• Quanto alle richieste di sussidi per bollette e tasse, la loro incidenza sul totale delle richieste, nel 2021, è stata in linea con quella del 2020 e poco più alta rispetto al 2019; anche in questo caso, però, la frequenza con cui sono state formulate queste richieste (e dunque il numero assoluto di casi) è stata in aumento, rispetto sia al 2020 (+24,3%) che al 2019 (+22,6%).
«Il 2021 è stato un anno di chiaroscuri – ha commentato, a conclusione della presentazione del Rapporto, il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti –. La ripresa economica si è manifestata evidente, ma anche nel territorio ambrosiano non è stata in grado di favorire il riassorbimento delle povertà innescate dalla pandemia. Le quali, a loro volta, si erano stratificate su un’area di povertà assoluta già ai massimi storici da quando viene misurata dalla statistica ufficiale. Ciò dovrebbe indurre tutti a riflettere sui nessi tra progresso economico e coesione sociale: se il primo non è propulsore della seconda, se l’incremento della
produzione e dell’occupazione non si traducono in una garanzia effettiva e universale dei diritti sociali, abbiamo un problema. Che si affronta con strumenti come il Reddito di cittadinanza, da rettificare e migliorare, non da depotenziare». Ma è evidente che urgono scelte politiche disistema, a monte del pur doveroso intervento assistenziale, che si dispiega a valle. «Altrimenti – ha concluso Gualzetti –, complici l’impennata dell’inflazione e dei costi delle bollette, ci troveremo a dover fronteggiare nuove emergenze e pericolosi rischi di indebitamento di individui e famiglie. La povertà energetica, di cui abbiamo segnali preoccupanti e destinata ad acuirsi nei prossimi mesi, noi la affrontiamo con l’accompagnamento educativo e al consumo delle persone aiutate, con una formazione specifica dei nostri operatori, con la volontà di raccogliere fondi (tramite la campagna “Bolletta sospesa”, che sarà presentata in occasione della Giornata diocesana Caritas del 6 novembre) da destinare anche ad azioni di efficientamento energetico degli ambienti di vita di chi si trova in difficoltà».

Redazione

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -