8.5 C
Milano
giovedì, Marzo 28, 2024

Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

Il Terra Sancta Museum si arricchisce di un plinto adriano

Il trasferimento della base della colonna dalla basilica del Santo Sepolcro al museo archeologico

(mi-lorenteggio.com) Gerusalemme, 31 ottobre 2022. Nel solco di una tradizione che la vede da secoli impegnata nel recupero e restauro del patrimonio artistico cristiano in Terrasanta, la Custodia continua a ‘custodire’ i suoi tesori attraverso azioni di ricollocamento e valorizzazione di reperti archeologici di notevole interesse per ricostruire e tutelare la storia di questi luoghi santi.

È stato infatti concluso mercoledì 19 ottobre, alle prime luci dell’alba, il delicatissimo trasferimento di una base di colonna dalla basilica del Santo Sepolcro al museo archeologico presso lo Studium Biblicum Franciscanum, dove potrà essere esposta al pubblico insieme alla ricca collezione archeologica della futura sala “Santo Sepolcro” del Terra Sancta Museum, progettata da Giovanni Tortelli (architetto della sezione archeologica) per riunire in un unico spazio i reperti legati alla storia di uno dei luoghi più preziosi per i cristiani.

L’operazione di spostamento si è svolta sotto gli occhi incuriositi di pellegrini e passanti, considerato che l’eccezionale trasporto (che si è svolto in più fasi, visto che la base è fratturata in tre pezzi, per un peso complessivo di circa 7 tonnellate) ha attraversato le vie della città vecchia nella principale arteria di passaggio: la delicata impresa ha richiesto la stretta collaborazione di tecnici (gli architetti Vincenzo Zuppardo e Leonardo Di Marco), archeologi (fr. Amedeo Ricco archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum) e maestranze locali (la squadra diretta da Youssef Musallam), che si sono occupate del trasporto materiale.

Il plinto adrianeo

L’elemento architettonico in questione è rivestito di particolare interesse storico artistico, in quanto si tratta di un plinto di base (elemento che sostiene la colonna), attribuito ai primi decenni del II secolo (epoca di Adriano 117-138). L’ipotesi più accreditata è che esso appartenga al gruppo di colonne del tempio pagano eretto dall’imperatore sul luogo della tomba di Cristo, nell’area del Golgota. In seguito, a partire dalla costruzione della basilica del Santo Sepolcro a opera di Costantino nel 325, questi elementi furono riutilizzati più volte nel corso dei secoli; poi, a causa di un devastante incendio, dal 1809 quello che restava delle colonne – ormai ridotte in frammenti –  fu nascosto allo sguardo, perchè integrato nelle murature innalzate per riparare i danni avvenuti.

«Durante la fase dei restauri e degli scavi che hanno interessato la basilica dal 1960 in poi – spiega l’archeologo fr. Amedeo Ricco, che ha seguito con attenzione tutte le fasi del trasporto –, colonne e capitelli superstiti, provenienti dalla parte francescana della basilica e quindi appartenenti ai latini, furono riscoperti e trasportati dai francescani al Getsemani intorno al 1975, e da poco sono stati collocati nel museo dello Studium Biblicum Franciscanum. L’unico pezzo che mancava era proprio questo, il plinto di base della colonna, rimasto per 50 anni nella basilica, probabilmente per l’estrema difficoltà del trasporto, ma anche a causa della morte improvvisa del padre domenicano Charles Coüasnon, l’architetto che diresse i lavori di restauro. Grazie alle nostre ricerche di archivio degli ultimi anniabbiamo potuto ricostruirne la provenienza: dal colonnato di proprietà dei Latini, esattamente come tutti gli altri pezzi già trasportati nel museo. Così – di comune accordo con  le altre comunità presenti in basilica – oggi abbiamo finalmente ricongiunto il plinto agli altri elementi architettonici che componevano il colonnato della Rotonda costantiniana».

A conclusione del trasporto del plinto, i tecnici e gli operai che hanno condotto e supervisionato lo spostamento sono apparsi sollevati e soddisfatti, dato che l’operazione di movimentazione ha richiesto passaggi notevolmente complessi e articolati, soprattutto in alcuni punti della città vecchia. Anche fr. Eugenio Alliata, archeologo e direttore della sezione archeologica del Terra Sancta Museum, partecipa alla felice conclusione del trasferimento della base della colonna: «Fu il grande padre Virgilio Corbo a occuparsi, da parte dei francescani, delle prime analisi archeologiche su questi reperti della basilica – ricorda fr. Alliata –. Oggi, dopo tanti anni, finalmente si sono create le circostanze  favorevoli per riprendere questi lavori, che porteranno ad una sempre maggiore conoscenza della basilica e della sua storia».

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -