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Pavia Capitale della Cultura d’Impresa 2023

(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 Novembre 2022 – Pavia e’ Capitale italiana della Cultura d’Impresa per il 2023. La nomina è avvenuta ieri sera, in seno al Forum della Piccola Industria di Confindustria presso il Casinò di Venezia. Il 17 novembre, in occasione delle Assise 2022 di Pavia, Your Next Pavia al Teatro Fraschini a Pavia, sarà anche l’occasione per condividere con le imprese, la cittadinanza, le Istituzioni, la novità e la centralità di questa nomina.
“Grande soddisfazione per il nostro territorio che ha ottenuto questo riconoscimento, come espressione dei più alti valori d’impresa – ha spiegato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Pavia ha saputo conquistare questo premio sia sulla base della sua storia d’impresa sia sui suoi progetti per il futuro. Il Pavese, infatti, esprime con
forza il binomio tra impresa e cultura, un binomio che va raccontato perché significa valorizzare i principi che, da sempre, ispirano il nostro saper fare. Quel fare impresa che è resilienza, innovazione, creatività, inclusione sociale.
Valori che troviamo nei nostri prodotti e che sono essenziali per fare delle imprese quel motore di cambiamento positivo indispensabile per vincere le difficili sfide che abbiamo davanti”.
Il progetto di candidatura di Assolombarda, alla nomina di Pavia Capitale della Cultura d’Impresa, si chiama ‘Supernova’, come la celebre macchina da cucire Necchi, come il progetto di recupero e rinnovamento che sta interessando la città di Pavia, come l’esplosione del cambiamento Le progettualità che attendono la città e i suoi
territori sono declinate in un ampio e variegato programma di iniziative che intendono attrarre sul territorio pavese presenze e attenzioni da tutto il Paese e allo stesso tempo mobilitare in modo ampio cittadinanza e attori socioeconomici locali, con un particolare coinvolgimento delle nuove generazioni.
“La nomina di Pavia come Capitale della Cultura di impresa per il 2023 è insieme un grande onore e una grande responsabilità. Grande onore – ha detto il Presidente della sede di Pavia di Assolombarda, Nicola de Cardenas – perché è un riconoscimento importante, che va a ciascuna delle nostre imprese, perché senza di loro il territorio di
Pavia, dell’Oltrepo, di Voghera, di Vigevano e della Lomellina non potrebbe crescere, innovare, lavorare, prosperare.
Grande responsabilità perché, durante tutto il prossimo anno, avremo l’occasione e insieme l’onere di mostrare al Paese cosa vuol dire per noi Cultura d’Impresa e perché siamo stati scelti. Pavia Capitale della Cultura d’impresa racconta del nostro futuro, e lo anticipa: questa nomina ci spinge a fare di più e a puntare più in alto, seguendo il solco del nostro Piano Strategico di cui questa nomina vediamo come coronamento e avallo. Siamo già al lavoro per organizzare decine di eventi, occasioni di approfondimento, incontri, spettacoli, per celebrare il territorio allargato Pavese e la sua Cultura d’Impresa”.
Con ‘Pavia Supernova’, Assolombarda ha voluto offrire un proprio contributo originale alla riflessione sulla cultura d’impresa attraverso l’esperienza concreta del progetto strategico di sviluppo di un territorio di piccola e media impresa che ha l’obiettivo di investire sulla conoscenza, sulla cultura e sul capitale sociale. Pavia, Voghera, Vigevano, l’Oltrepo e la Lomellina, possono giocare su tre leve fondamentali, connaturate alla più alta espressione
di Cultura d’Impresa: la generazione e la diffusione di innovazione legata allo scambio continuo tra Accademia e Impresa; i processi di creazione di valore dati dagli incontri tra iniziativa imprenditoriale e territorio; l’elemento creativo che anima da sempre la produzione e la tradizione industriale.
Sulla candidatura è arrivato da subito il sostegno convinto delle imprese e delle principali istituzioni provinciali e regionali, quelle politiche, associative, accademiche, produttive. Il programma di Pavia Supernova, pensato per condividere e individuare sinergie con la cittadinanza e gli stakeholder del territorio, si snoda su diverse declinazioni, dalla città della conoscenza e dei giovani, fino alla cura che passa da paradigma etico a principio
economico, dalle vocazioni territoriali alla narrazione economica tra tradizione e innovazione, dai temi della sostenibilità a quelli della rigenerazione, dell’equilibrio fra pubblico e privato, dell’industria creativa e culturale.

Redazione

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