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martedì, Aprile 23, 2024

Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

I vincitori di Orobie Film Festival 2023

(mi-lorenteggio.com) Bergamo, 29 gennaio 2023 – Si è conclusa la 17esima edizione dell’Orobie Film Festival:

Concorso fotografico | Premio Provincia di Bergamo

Fotografia vincitrice

The Lord of the rings di Silvano Paiola

Succede che la natura riesca a stupirci in tantissimi modi, ogni giorno. A volte tramite piccoli dettagli, altre volte in maniera eclatante, senza però che ce ne rendiamo conto. È il caso di un tramonto, evento giornaliero che spesso passa inosservato perché impegnati davanti ad uno schermo in ufficio, oppure seduti su un divano guardando la tv, o magari presi da mille faccende. Questo scatto ci ricorda invece l’importanza di fermarci, assaporare il momento e lasciarci concentrare sulle sensazioni che la natura sa regalarci, ricordandoci di non farci travolgere dalla frenesia che circonda giornalmente le nostre vite, ponendo l’attenzione sulla bellezza di questo mondo.

Concorso cinematografico | Premio Università degli Studi di Bergamo

A l’ombre du Chamlang di Jérémie Chenal, Benjamin Védrines, Charles Dubouloz

Il film colpisce per la sua capacità di raccontare la montagna attraverso paesaggi mozzafiato che ne mostrano la maestosità, accompagnati da una narrazione che la vede come sfondo di una profonda amicizia e cornice di una grande passione. In questo film la montagna diventa un modo per conoscere meglio se stessi, per mettersi alla prova attraverso diverse sfide, come quella che intraprendono i protagonisti, spinti dalla loro passione verso l’arrampicata. Un altro punto forte del film sono i rapporti che vengono mostrati: uno, quello tra i due protagonisti e la montagna, vista come luogo di grandi fatiche ma anche di possibili soddisfazioni, l’altro quello di amicizia e rispetto tra i due che, durante tutto il percorso si aiutano e si spronano continuamente. Mostrandoti passo passo la strada che percorrono non solo fisicamente ma anche emotivamente, il cortometraggio ti permette di sentirti partecipe della loro impresa, pare quasi di provare in prima persona le loro fatiche e le loro gioie, condividi con loro la volontà di concludere con successo la spedizione. La montagna è bellezza, pericolo, ma anche rispetto e condivisione, i tuoi risultati diventano la gioia di tanti; non c’è invidia o rabbia verso chi ce l’ha fatta, ma solo una motivazione in più per andare avanti e dare sempre di più.

Concorso cinematografico | Sezione Orobie e montagne di Lombardia

Premio Fondazione Riccardo Cassin

Bernina terra glacialis di Giorgio Tomasi

Un importante documentario sul regresso tragico dei ghiacciai causato dal riscaldamento globale girato in Valmalenco fa emergere il ruolo decisivo di ricercatori e volontari che monitorano scientificamente una situazione che sembra purtroppo irreversibile.

Concorso cinematografico | Sezione Paesaggi d’Italia

Il sergente dell’altopiano di Federico Massa e Tommaso Brugin

Mario Rigoni Stern, umanissimo scrittore e cantore dell’altopiano di Asiago, è in assoluto il protagonista del documentario che ripercorre, attraverso un filo conduttore condotto daesperti e da interviste rilasciate prima della sua scomparsa, la travagliata e tragica vicenda umana delle truppe alpine italiane impegnate sul fronte russo. Una importante testimonianza sulle atrocità della guerra dal racconto di un protagonista di primo piano che, addirittura, al suo ritorno in patria non fu per molto tempo preso sul serio.

Concorso cinematografico | Sezione Terre alte nel mondo

A l’ombre du Chamlang di Jérémie Chenal, Benjamin Védrines, Charles Dubouloz

Un reportage preciso e appassionante ci fa rivivere una grande avventura al cospetto delle montagne più alte della Terra.

Concorso cinematografico | Premio della Giuria

Il cercatore d’infinito di Andrea Azzetti e Federico Massa

Armando Aste da Rovereto fu uno dei grandi alpinisti dolomitici della seconda metà del Novecento. Il film ne tratteggia mirabilmente la figura, ricordando le sue epiche imprese anche attraverso i suoi compagni di cordata, ma soprattutto si sofferma sul lato umano, romantico, generoso e intimo dell’animo di Armando, tanto umile di origine quanto nobile nella vita dedicata soprattutto agli altri e in primis al fratello, tanto che a un certo punto smise di arrampicare per dedicarsi alla famiglia.

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