Milano. Alla Società Umanitaria conclusa la IV edizione del Forum del Lavoro

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 31 gennaio 2023 – In Lombardia, ogni anno mancano all’appello 40 mila lavoratori diplomati e laureati (fonte Camera di Commercio di Milano). Questo è uno dei dati emersi durante la IV edizione del Forum del Lavoro, promosso da Società Umanitaria lunedì 30 gennaio, insieme a Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Assolombarda, Confcommercio Milano-Lodi-Monza e Brianza, Unione Artigiani Provincia di Milano e di Monza Brianza, CGIL Milano, CISL Milano Metropoli, Uil Milano Lombardia.

DA SX Marzia Oggiano (SU), Alessia Cappello (Comune), Alberto Jannuzzelli (SU), Diana De Marchi (Città Metropolitana)


Il perché è dovuto a tanti fattori, uno di questi è il dato demografico ineludibile. Vittoria De Franco, dirigente di Formaper – Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, ha evidenziato come l’offerta di giovani in ingresso nel mercato del Lavoro (diplomati e laureati) si attesta sulle 115.800 unità, mentre la richiesta del Mercato del Lavoro è di 156.000 nuove leve.
In linea a questo dato sono le statistiche e le previsioni sul periodo 2021-2025 per Regione Lombardia. Il fabbisogno di capitale umano per il quinquennio è di 910 mila unità, numero che è generato in parte dalla crescita del sistema economico (l’expansion demand si attesta a 240 mila unità, ovvero il 26% del totale), ma ad incidere per il 74% del totale è il fenomeno del replacement, che ammonta a 670mila persone da sostituire perché andate in pensione.


La carenza di diplomati e laureati è omogenea e trasversale, ma gli indirizzi di studio più ricercati dalle imprese, dove si acuisce il mismatch tra domanda e offerta, sono quelli del Meccanico, dell’Edile, dei Sistemi e servizi logistici (nell’ambito della formazione professionale), quelli dell’Amministrazione, finanza e marketing, dei Trasporti e della logicistica, della Mobilità sostenibile e delle Tecnologie innovative per i beni
culturali (per quanto riguarda i diplomati) e nel comparto dell’insegnamento e della formazione oltre che nel campo medico (parlando di laureati). Un totale di 100 mila laureati e 120 mila diplomati che mancano all’appello nel quinquennio. Le difficoltà di reperimento delle figure professionali necessarie alle aziende sembra essersi aggravata e riguarda il 44% delle figure ricercate dalle aziende.
Una prima risposta a questo mismatch viene dalle Istituzioni territoriali, in particolare Comune di Milano, con il suo Patto per il Lavoro, e Città Metropolitana di Milano, che, come ha raccontato la Consigliera Diana De Marchi, con l’innovativa piattaforma “Orienta”, si pone l’obiettivo di unificare tutta l’offerta professionale del territorio per aiutare disoccupati, lavoratori che intendono professionalizzarsi e chiunque voglia accedere ad un percorso formativo, a ricercare l’offerta più consona alle proprie capacità e alle
proprie aspettative.
Anche le Università (come l’Università degli Studi Milano-Bicocca e l’Università degli Studi di Milano che quest’anno hanno portato il loro contributo al Forum) hanno già attivato utili strumenti per semplificare ed aiutare gli studenti e le famiglie nel difficile processo dell’orientamento scolastico e nella scelta dei percorsi di formazione da intraprendere.
Su questi dati si innestano altre problematicità: L’Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello ha fatto notare come, a livello italiano, in un solo anno sono venuti meno 1 milione di posti di lavoro e, soltanto a Milano, dove per altro si registrano importanti segni di
ripresa dell’economia, ben 5.000 sono le donne che hanno perso la propria occupazione. A questo si
aggiungano oltre 240 mila NEET, giovani che non studiano e che non lavorano.
Diventa dunque evidente – e lo ha evidenziato bene Cristina Tajani, Presidente ANPAL Servizi SpA, che, dietro all’alto tasso dell’occupazione (il 60%, il più altro dagli anni ’70) si celano varie criticità: disparità territoriali, di genere e generazionali, che si innestano su variabili macro-economiche internazionali (Guerra e costo dell’energia) e nazionali (il già citato ristagno demografico).
Nella tavola rotonda tra parti sociali aderenti al Forum, le Associazioni datoriali hanno tra l’altro rimarcato come sia importante utilizzare al meglio gli strumenti bilaterali operanti nei vari settori. Auspicio condiviso dalle OO.SS. che denunciano una forte diseguaglianza di fondo tra i lavoratori con una buona scolarizzazione e reddito elevato, che sono in grado di aggiornare costantemente le loro skills professionali,
e i lavoratori manuali (tra i quali vi sono 500 mila che hanno solamente un diploma delle medie) che hanno ben minori opportunità di riqualificarsi professionalmente. Le OO.SS. hanno inoltre rimarcato come il livello medio dei salari sia assolutamente inadeguato al costo della vita, soprattutto nel nostro territorio.
In un mercato del lavoro fortemente dinamico e in continua evoluzione, sostiene Marzia Oggiano, Vice Presidente di Società Umanitaria e coordinatrice del Forum del Lavoro, dove le competenze richieste dal mondo del lavoro sono in costante rimodulazione, diventa fondamentale leggere con tempestività i fenomeni del cambiamento per intercettare la domanda di inoccupati e disoccupati e indirizzarla verso quei
settori che richiedono mano d’opera specializzata. Per questo si rende necessario anche una strategia d’innovazione dei percorsi d’istruzione e di formazione continua che garantiscano la piena occupazione.
Esistono già una pluralità d’interventi pubblici e privati, di progetti e di proposte nell’ambito della formazione per contrastare questo forte sbilanciamento tra professionalità richieste dalle aziende e necessità dei disoccupati e degli occupati di riqualificare le loro skill professionali allineandosi con la domanda (si pensi ad esempio alle risorse stanziate dal PNNR o al Programma GoL – Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), si tratta però di mettere in dialogo queste iniziative. Da qui nasce la forte esigenza di una rete e di nuove sinergie tra attori istituzionali e parti sociali, e il Forum del Lavoro è nato proprio con questo preciso scopo.

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