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Quanto riduce l’efficacia dei pannelli fotovoltaici lo smog?

Milano, 25 febbraio 2023 – Le città, negli ultimi anni, stanno cercando di adattarsi ai tempi che cambiano, tempi che vedono la Terra al centro di decisioni e azioni, sia a parole che nel concreto, per cercare di tutelarla e limitare gli effetti causati dai cambiamenti climatici. Grandi metropoli come Milano sono luoghi chiave per dare vita a questo mutamento, per via della gran quantità di abitanti che si concentrano in esse e il conseguente inquinamento da loro generato, il quale si manifesta in varie forme tra cui, molto evidente, è lo smog. Proprio questo fenomeno provocato dall’uomo fa parte dei nemici più acerrimi di uno strumento che sta dando, e continuerà a dare, una svolta per approvvigionarsi a livello energetico in modo sostenibile: i pannelli fotovoltaici. Vediamo come lo smog può ostacolarne parte del funzionamento, ma anche come attraverso alcuni accorgimenti è possibile contrastarlo.

Effetto smog: l’analisi degli studiosi

A rendere evidenti gli effetti dello smog sui pannelli solari ci ha pensato soprattutto la pandemia: tra marzo e aprile 2020, con lo stop di buona parte delle attività produttive e la scarsa possibilità di muoversi delle persone, è stato possibile notare quanto la resa di queste installazioni sia influenzata dall’inquinamento dell’aria. Gli studiosi, con l’ausilio di uno strumento chiamato piranometro, che misura l’intensità della radiazione solare, hanno constatato che nei giorni senza nuvole a Delhi, città dell’India tra le più inquinate al mondo, in pieno lockdown, la quantità di energia solare raggiungeva in media 950 Watt per metro quadro. Nello stesso periodo, tra il 2017 e il 2019, la media era pari a 880 Watt per metro quadro. Dati che fanno riflettere e che con buona probabilità non si discostano molto da quanto accaduto in altre metropoli, inclusa Milano. Adesso che l’emergenza sanitaria è passata, nell’area di Milano si registrano valori altissimi di smog, tanto che di recente per cinque giorni consecutivi le concentrazioni di Pm10 nell’aria hanno superato i limiti di soglia, e si stanno considerando una serie di interventi per modificare questa tendenza, tra cui il blocco del traffico.

Smog: quanto incide sui pannelli solari

Il fenomeno dello smog ha effetti su tutto quello che lo circonda, che siano persone o cose, compresi i pannelli solari. Paradossalmente, un’installazione ‘green’ rischia di essere compromessa da un effetto inquinante prodotto dall’uomo, andando a inficiare la sua efficienza. Depositandosi sulla superficie dei moduli fotovoltaici, lo smog va a diminuire in maniera considerevole l’energia prodotta.

L’incidenza sulle prestazioni data dalle polveri sottili può ridurla fino al 25%, nelle zone dove sono maggiormente presenti, tra cui proprio Milano. Questo avviene per una ragione molto semplice: la ricezione della luce solare da parte dei pannelli, in presenza dello smog, diminuisce fortemente.

Fotovoltaico: non bisogna rinunciarvi

Anche se è un dato di fatto che i pannelli fotovoltaici subiscano l’influsso negativo dello smog, questo non deve scoraggiarne l’installazione: il fotovoltaico rappresenta il futuro dell’energia e consente di tutelare l’ambiente, oltre che risparmiare economicamente sul lungo periodo. La presenza di polveri sottili può diminuire nel tempo, attraverso l’adozione di azioni e comportamenti favorevoli a salvaguardare il Pianeta. Riducendo l’inquinamento atmosferico, si andrebbe a creare un circolo virtuoso: l’utilizzo di fonti rinnovabili, come i raggi solari, lo diminuirebbe ulteriormente, e questo si tradurrebbe a sua volta in aumento d’efficienza delle celle fotovoltaiche, quindi maggior energia pulita. Nel frattempo, lo smog può essere fronteggiato pulendo con costanza e minuziosità i pannelli, almeno ogni 20/30 giorni. La manutenzione è fondamentale per incrementarne la produttività, affidandola una o due volte l’anno anche a ditte esperte come Gruppo Mossali, che si occuperanno di verificarne anche il corretto funzionamento degli impianti. Trattandosi di un’operazione delicata, la pulizia va compiuta con riguardo, pena il rischio di danneggiare l’installazione, utilizzando un detergente specifico, meglio se delicato e biodegradabile, e procedendo poi col risciacquo mediante acqua demineralizzata. In fase di rimozione si possono impiegare spazzole idriche, da scegliere in base al tipo di pannello che si andrà a trattare, per eliminare con facilità lo smog depositato. Per i punti più ostici da raggiungere, può accorrere in aiuto un’asta telescopica combinata a un tubo flessibile. Anche la ricerca sta andando avanti per trovare metodi funzionali a ottimizzare le prestazioni dei moduli solari ed evitare che l’energia prodotta sia inferiore rispetto alle previsioni iniziali, nonostante gli agenti atmosferici. Tra le soluzioni ci sono pellicole protettive, da applicare sui pannelli e che aderiscono perfettamente alla superficie vetrosa, capaci di modificare le proprie caratteristiche superficiali e interagire con la radiazione luminosa durante il giorno. In assenza di luce invece, la tensione superficiale del materiale cambia diventando idrofobica e facendo scivolare via le particelle d’umidità, le quali porteranno via con loro anche lo sporco accumulato sopra il modulo, incluse le polveri sottili. In futuro non si escludono ulteriori innovazioni contro lo smog e la strada da seguire, anche per l’anno 2023, è senza dubbio quella di installare pannelli fotovoltaici, frontiera dell’energia rinnovabile.

L. M.


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