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Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

Oltre 5.000 persone, in rappresentanza di 60 associazioni, in piazza a Milano per il Diritto alla Salute

(mi-lorenteggio.com) Milano, 1 aprile 2023. Da una Piazza Duomo gremita e colorata oggi è partita una battaglia corale per la salvaguardia del diritto alla salute per tutte le cittadine e cittadini, così come sancito dall’art. 32 della Costituzione, oggi messo pericolosamente a rischio dal processo di privatizzazione della sanità: in migliaia, oltre 5.000, sono arrivati da tutta la Lombardia, ma non solo, in rappresentanza di oltre 60 associazioni, organizzazioni sindacali e politiche di opposizione in regione. “Siamo qui, e siamo in tantissimi, per affermare quale sanità vogliamo! Chiediamo e agiamo per una revisione del SSN, Il Servizio Sanitario Nazionale pubblico, riorentato sul pubblico per la piena attuazione della riforma del 1978 con priorità per la prevenzione e con adeguato rifinanziamento: la salute pubblica è un investimento non un costo! ”, è questo il messaggio forte al centro dell’intervento di Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica, che ha promosso l’iniziativa con Campagna Dico 32, Forum per il Diritto alla Salute, Rete Europea Contro la Commercializzazione della salute, con media partner Radio Popolare.

Tantissimi gli interventi che si sono succeduti con la conduzione di Silvano Piccardi, regista e attore, con Deborah Morese, doppiatrice e conduttrice televisiva, fra cui quello di Silvio Garattini, scienziato di prestigio internazionale, Presidente e Fondatore Istituto Mario Negri “Il sistema intramoenia – ha detto fra l’altro – è una vergogna che occorre assolutamente cambiare: non è accettabile che chi si presenta con l’impegnativa del medico di mmg per un esame o una visita debba aspettare per mesi, mentre se paga può fare l’esame il giorno dopo! Non si può tornare indietro a prima del 1978, quando chi aveva i soldi si poteva curare. Il nostro SSN costa meno rispetto alla media europea e i nostri medici guadagnano almeno il 30% in meno. Occorre investire nella prevenzione perché il 50% delle malattie possono essere evitate”!

“La possibilità di curarsi non può dipendere dal portafoglio- ha rincarato Vittorio Agnoletto, medico e conduttore i 37e2 su Radio Popolare – I tempi di attesa nelle strutture accreditate devono essere gli stessi per chi vi accede con il Servizio pubblico e per chi vi accede privatamente. Il rischio è che il Servizio Sanitario pubblico sia distrutto e che si torni alle vecchie mutue sostituite oggi dalle assicurazioni private. L’attività del medico a gettone deve essere proibita, non è sufficiente regolamentarla vanno costruiti canali che spingano questi medici a rientrare nel SSN. ” Vittorio Agnoletto ha inoltre lanciato una “tristissima gara”e ogni settimana verrà assegnata la maglia nera per la lista d’attesa più lunga, in base alle denunce che arriveranno alla trasmissione 37e2.

Contributi importanti e proposte anche specifiche sono stati dati da Moni Ovadia attore; Massimo Cirri, giornalista; Francesca Colciaghi vicepresidente ARSI, Associazione Ricercatori in Sanità Italia che ha parlato della condizione assurda diei 1.300 ricercatori in sanità, tutti precari; Laura Valsecchi, referente Medicina Democratica per il CDSA; Martino Troncatti presidente Acli regionale; Massimo Cortesi presidente regionale Arci; Giorgio Barbieri, CGIL Lombardia Funzione Pubblica; Pietro Cusimano USB Sanità, Rappresentante del Coordinamento lombardo per il diritto alla salute Dico 32 e Angelo Barbato Forum per il diritto alla salute. Messaggi di solidarietà sono stati inviati da Carmen Esbrì, Portavoce delle Mareas Blancas di Spagna; Ramon Vila, Segretario Nazionale del Sindacato SUD Santé Sociaux/Union syndicale Solidaires, Francia; Yves Hellendorff, Segretario Nazionale della CNE, Sindacato della Sanità, del sociale e della cultura, Belgio. In chiusura la musica della Banda degli Ottoni Scoppiati.

Nicola Di Marco (Capogruppo M5S Lombardia): «Siamo qui fra migliaia di cittadini lombardi e insieme a chi si occupa della nostra salute, per difendere la sanità pubblica lombarda. Una sanità che ogni giorno svolge un lavoro eccezionale, sopperendo alle carenze e superando gli ostacoli dovuti all’incapacità dimostrata da chi la governa. Eccellente nei suoi operatori e nel suo lavoro, la nostra sanità pubblica è affossata quotidianamente dall’inadeguatezza dimostrata da chi governa Regione Lombardia. Tutti possiamo renderci conto di come i problemi delle liste d’attesa non siano mai stati risolti. Fontana e Bertolaso fanno annunci e promettono soldi, ma dell’Agenda unica di prenotazione pubblico-privato, unico strumento che potrebbe realmente incidere sul problema non c’è traccia. Le Case della Comunità erano in principio una buona idea, le hanno trasformate in scatole vuote, dove mancano medici e servizi. I medici di base non ci sono e non ci sono risposte concrete in termini di nuove assunzioni. Le paghe dei professionisti della sanità sono in alcuni casi indecorose, mentre i Pronto soccorso collassano perché le tanto sbandierate promesse sulla medicina territoriale si sono tradotte in un nulla. La responsabilità di tutto questo è di Regione Lombardia e del centrodestra che la governa da quasi trent’anni. Se la politica si conferma incapace, tocca a noi cittadini difendere i servizi essenziali» così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, a margine della manifestazione “Sani come un pesce?” svoltasi in Piazza del Duomo.

V. A.

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