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Rozzano. Biodiversità, a rischio l’Oasi Smeraldino. Il Comune e il Gruppo Cap si mobilitano

L’amministrazione comunale risponde all’allarme dell’Oasi Smeraldino dove è a rischio la biodiversità per mancanza di acqua, e chiede aiuto al Gruppo Cap. Dal depuratore in arrivo 10mila litri di acqua non potabile per tutelare le zone umide dove il rospo smeraldino può riprodursi. 

(mi-lorenteggio.com) Rozzano, 14 aprile 2023 – All’Oasi Smeraldino di Valleambrosia è in corso un intervento per la salvaguardia delle pozze d’acqua dove vive il piccolo anfibio da cui l’oasi naturale stessa prende il nome, il rospo smeraldino. La proliferazione di questo ospite fisso dell’area naturale protetta è in pericolo a causa della siccità. La scarsità di precipitazioni ha provocato infatti l’evaporazione delle pozze spontanee in cui il rospo smeraldino trovava le condizioni ideali per riprodursi.

A lanciare l’allarme sono stati i volontari dell’Oasi Smeraldino, ponendo l’attenzione sulle conseguenze che questo fenomeno può avere sul più ampio equilibrio eco ambientale dell’area e sulla conservazione della biodiversità.

L’ufficio ecologia e protezione degli animali del Comune si è prontamente attivato e ha contattato il Gruppo Cap che gestisce il depuratore di Rozzano, la cui acqua viene già usata per l’irrigazione dei campi, trovando un accordo in base al quale una parte di acqua depurata, e non potabile, sarà donata all’Oasi Smeraldino per riempire la pozza d’acqua protetta dove tradizionalmente i rospi smeraldini depongono le uova. 

“E’ un gesto di grande attenzione non solo per la salvaguardia e il riuso intelligente della risorsa idrica ma anche per salvaguardare in modo concreto l’ambiente e i suoi delicati equilibri vitali – commenta il sindaco Gianni Ferretti – si tratta di un esempio positivo di collaborazione costruttiva tra Istituzioni su un tema, quello ambientale, che è sempre più rilevante per tutti”.

Il Gruppo Cap ha già effettuato un primo intervento con un’autobotte dotata di pompa per riempire la pozza e raggiungere i centimetri di acqua necessari agli anfibi e, nelle prossime settimane, sono previsti altri interventi in base alle necessità e alle condizioni climatiche. Per ogni intervento si stima l’uso di circa 10mila litri d’acqua.

“I nostri spazi naturali sono patrimonio di tutti ed è nostro dovere come Comune proteggerli in modo sostenibile e duraturo – commenta Lucia Galeone – assessore all’ambiente e alla tutela degli animali – ringrazio il Gruppo Cap per la grande disponibilità dimostrata e tutti i volontari dell’Oasi Smeraldino che hanno il merito di mantenere monitorata la conservazione della biodiversità e delle reti ecologiche”.

Anche da Catia Acquaviva, esperta naturalista e presidente dell’associazione APE Natura che gestisce l’Oasi Smeraldino, arrivano i ringraziamenti al Comune e al Gruppo Cap. “L’acqua è ambiente di vita – spiega – le aree umide e gli ecosistemi acquatici rivestono un ruolo prioritario ai fini della conservazione della biodiversità. Oltre agli anfibi e alle piante acquatiche, vi sono tantissime altre specie che usufruiscono delle piccole aree umide, come per esempio le libellule, e molti insetti come le api”. 

V.A.

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