Cos’è e come funziona l’inconscio? Un viaggio nel profondo della mente

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Milano, 15 novembre 2023 – Cos’è l’inconscio? Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare prima una distinzione tra mente conscia e mente inconscia. Si tratta di due aspetti cognitivi distinti, in cui la psicologia si è molto dibattuta. 

Difatti, la mente conscia riguarda la cognizione e la percezione immediata. A differenza, la mente inconscia agisce al di fuori della consapevolezza, pur tuttavia influenzando pensieri, atteggiamenti ed emozioni. 

L’inconscio è stato esplorato a fondo da Sigmund Freud, il cosiddetto padre della psicoanalisi, e i moderni psicologi continuano a studiare il rapporto tra le due parti cercando di fare luce sulle loro relazioni e sulla formazione delle nostre esperienze. 

Pertanto, rispondere alla domanda: “Cos’è l’inconscio?” significa intraprendere un viaggio stimolante in cui si tenta di spiegare il funzionamento del nostro cervello.

Che cos’è l’inconscio?

Come abbiamo già anticipato, la mente conscia si usa in riferimento alla consapevolezza e alla percezione immediata dell’ambiente circostante, dei pensieri, nonché delle emozioni. La sua definizione si identifica con il raziocinio ed è la parte che controlla, elabora e fornisce delle risposte ai dei problemi o a degli stimoli. 

Invece, l’inconscio agisce in maniera nascosta, andando a impattare i nostri pensieri, comportamenti e azioni, ma lo fa senza che ce ne rendiamo conto, poiché la spiegazione a determinati processi cognitivi si trova più in profondità, al di sotto del livello di consapevolezza. 

Il concetto di inconscio è antico, sebbene sia stato Freud il primo a evidenziarlo nel campo della psicologia. Difatti, secondo lui, la mente inconscia svolge un ruolo chiave nell’interferire con i nostri comportamenti e con le risposte cognitive, poiché parte dei pensieri e dei desideri vengono repressi nell’inconscio, pur di non cozzare contro le convenzioni sociali.

Però, reprimere questi desideri crea degli squilibri psichici, i quali talvolta riaffiorano sotto forma di comportamenti inaccettabili. Purtroppo, noi non ne siamo consapevoli, ma grazie all’aiuto dello psicologo possiamo capire qual è la miccia che scatena certi tipi di reazioni. In questo modo, si riescono a risolvere i conflitti psicologici.

Con il trascorrere del tempo, sono subentrate nuove scoperte e il concetto di inconscio è andato modificandosi. Negli ultimi anni, la ricerca ha dimostrato che l’inconscio agisce in maniera sottile. Per esempio, utilizzando parole o immagini specifiche si può influenzare il comportamento senza esserne consapevoli.

Caratteristiche dell’inconscio e come agisce sul comportamento

L’inconscio ha delle caratteristiche riconosciute: l’automaticità, la memoria profonda, le emozioni e i desideri repressi. Queste peculiarità evidenziano la complessità nel dare forma ai pensieri, ai sentimenti e alle azioni. La comprensione di questi fattori fornisce preziose indicazioni sul funzionamento della mente umana e aiuta gli individui a conoscersi meglio.

Tuttavia, l’inconscio agisce altresì fornendo delle reazioni istintive e immediate, ma interviene anche nel processo decisionale, insinuandosi nelle decisioni quotidiane. Come ci riesce? Regalandoci delle idee e delle soluzioni che a mente fredda o, meglio, a livello consapevole, non avremmo mai potuto agguantare.

L’automaticità viene usata in riferimento ai processi mentali inconsapevoli, i quali possono essere stati influenzati da esperienze passate e da associazioni memorizzate nell’inconscio, per facilitare il ricordo qualora dovesse presentarsi una situazione simile a quella già vissuta.

La memoria profonda è il serbatoio in cui vengono immagazzinati ricordi e informazioni poco accessibili dalla nostra mente conscia. Dunque, comprende le esperienze personali e le memorie collettive, tanto da plasmare i nostri pensieri, atteggiamenti e sentimenti, senza che ce ne rendiamo effettivamente conto.

Le emozioni e i desideri repressi, secondo la nostra mente,  sono dei pericoli se vengono riconosciuti consapevolmente. Pertanto, devono rimanere celati. Tuttavia la loro presenza è subdola e si inserisce nel nostro quotidiano. Tocca allo psicologo far emergere questi elementi tramite la terapia o altre tecniche, che andremo a scoprire più sotto.

I trattamenti di esplorazione dell’inconscio

Si è iniziato ad esplorare l’inconscio grazie alla psicoanalisi. Ciononostante, nel corso del tempo, le tecniche si sono ampliate tanto da inglobare anche la meditazione, lo studio dei sogni (promosso anch’esso da Freud) e la terapia cognitivo comportamentale.

Questo perché è utile capire i meccanismi della nostra mente, soprattutto quando si inceppano e influiscono in maniera negativa nella nostra quotidianità. Per esempio, la nostra difficoltà nel rapportarci con gli altri o nello stringere nuove amicizie. In questo caso, un aiuto da uno psicologo arriva per risolvere questa problematica portando alla luce l’interruttore che la accende, facendola così diventare consapevole.
Una volta che abbiamo capito l’inghippo possiamo intervenire bloccando la reazione automatica sul nascere. Si tratta di un percorso di crescita personale che andrebbe fatto da chiunque di noi, poiché sono troppi i fattori che potrebbero influenzarci senza esserne consapevoli. Invece, grazie a un supporto psicologico diventiamo potenti e sondiamo, come degli avventurieri – ma al sicuro da noi stessi – i meandri della nostra mente.

L. M.

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