(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 5 febbraio 2024 – E’ stata inaugurata ieri, nella Sala delle Carrozze di Villa Marazzi, la mostra di Stefano Molaschi “RED PASSION”
GLI ORARI
Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00 – Sabato e Domenica: dalle 10.30 alle 12.30 – dalle 17.00 alle 19.00
Sala delle Carrozze di Villa Marazzi
Via Dante, 47 – Cesano Boscone (MI)
INGRESSO GRATUITO







RED PASSION
Le labbra possono disegnare mondi: curve e orizzonti di eros e bellezza; articolano baci,
parole e silenzi; aspirano-espirano, suggono, suggeriscono suggestioni. Le labbra come il
cuore che palpita nel petto: palpiti d’amore; eco che si spande; diastole e sistole di
passione che si nutre di attese e sospensioni.
Le infinite linee del corpo, le sue valli e i rilievi, la lingua, le unghie dipinte. Il rosso che
accende il giorno, che incendia i nembi all’occaso e anticipa la notte. Un gioco armonico di
contrasti è il rosso sulla pelle, o di sfumature, che si compendiano, che si compenetrano a
creare bellezza (forse andrebbe scritta con l’iniziale in maiuscolo: Bellezza). La bellezza è
un ossimoro: travolge, riassorbe; scombussola, pacifica; sguardi dolenti e dolci. La bellezza
è pensiero lento e soave e petali di rosa, il profumo del fiore: accarezza, confonde,
stordisce, ricompone sensi e intelletto. La bellezza è velluto di tessuti ed epidermidi, capelli
come fronde di salici sulle sponde di fiumi che scorrono ai vasti mari. La bellezza è negli
occhi sognanti di chi ama e nessuno sa amare come una madre, come una donna.
I dittici di Stefano Molaschi – autentiche immagini d’arte, senza ombra di leziosità per
quanto l’architettura sia perfetta: concreta e, insieme, immaginifica – hanno una potenza
evocativa senza pari. Un’eleganza superba e pure accessibile. Una celebrazione non
retorica del corpo, estasi estetica scevra di qualsivoglia volgarità od eccesso. Una poesia
delle forme e dai modi molteplici. Un panegirico del colore e un’indagine compiuta, che in
ogni caso pone domande, delle innumerevoli potenzialità del corpo e dei suoi moti. Della
grazia del movimento.
Rosso è il colore (caldo, uno dei primari) che corrisponde alle radiazioni elettromagnetiche
la cui lunghezza d’onda è sostanzialmente compresa fra 625 e 740 nm. Rosso come la
felicità, come il fuoco o come la gioia. Rosso, si è detto, come il sangue che pulsa al ritmo
del sentimento, dell’eros puro e non aggressivo, della stessa passione romantica. È il
colore che veste le donne di leggiadria e amabilità. Le scarpette rosse quali sinonimo di
indipendenza e di emancipazione, di libertà, di consapevolezza. Le panchine rosse contro
la violenza di genere.
È un racconto, quello del nostro fotografo, che si snoda in ritratti che ci osservano, panico
avvolgente mistero, al di là delle maschere dei ruoli che attanagliano. La narrazione di un
viaggio, oltre le cortine. Con una raffinatezza che richiede certamente studio, ma senza
inficiare la naturalezza. L’obiettivo del Molaschi è un occhio clinico, oggettivo, e, al tempo
stesso, partecipe. Ricostruzione, interpretazione e coinvolgimento emozionale marciano di
pari passo in un magico labirinto (per trovare insieme l’uscita). Impressivo. E serendipità.
Ci si perde nell’avvenenza di queste figure, la cui anima rifulge, nell’abbandono innocente
di visi, braccia, seni, dorsi, nel richiamo ancestrale da Mater Matuta, nel gioco e
nell’enigma che vengono rappresentati, nella dedizione e nell’offerta di queste dee
dell’aurora lucente e del mattino laccato di rosso, simboli eterni di speranza e amore.
Alberto Figliolia

STEFANO MOLASCHI
Nasce a Milano nel 1960 ed inizia a fotografare nel 1983.
Da allora, oltre alla musica, la fotografia entra prepotentemente nei suoi interessi.
Fotografa a colori ed in bianco e nero, prevalentemente in studio.
Ogni sua immagine è preceduta da una costante ricerca che mira a valorizzare l’aspetto
estetico dei soggetti, anche di quelli che, all’occhio di altri ne sono privi.
La sua attività professionale si svolge nel campo tecnologico ma è un amante dell’arte e
della cucina; la fusione di queste due personalità è la base sulla quale si plasmano le sue
fotografie.
I suoi scatti sono accomunati dal rigore compositivo, rivelando contemporaneamente la
sua personalità sfaccettata, seria, strutturata ma anche ironica, giocosa, capace di
inventare emozioni
Accosta i soggetti in modo inusuale con lo scopo di provocare.
Non da molta importanza al corredo tecnico, lo ritiene solo un mezzo per realizzare le sue
idee.Comunque usa Canon. E’ Socio del Circolo Fotografico Cizanum.
Informazioni mostra
www.cizanum.it
FB Amici del Cizanum e Circolo Fotografico Cizanum
cizanum@gmail.com
Tel. 3391392457