(Mi-lorenteggio.com) Lodi, 5 febbraio 2024 – La vittima, una signora anziana ultranovantenne residente in centro a Lodi, aveva denunciato l’accaduto i primi giorni di settembre dello scorso anno, raccontando ai poliziotti di aver ricevuto una telefonata sulla propria utenza fissa di casa da parte di donna presentatasi come sua nipote, la quale asseriva di essere gravemente malata e ricoverata in ospedale. L’interlocutore, incalzando la conversazione, sosteneva di aver bisogno di denaro per ingenti cure mediche, aggiungendo che un incaricato dell’ospedale sarebbe passato da casa per la riscossione. Nel giro di quale minuto, il truffatore giunto sotto casa si faceva consegnare la somma di 550,00 euro, ori e monili che la signora custodiva in casa.
Nell’ambito delle indagini, condotte dalla Squadra mobile della Questura di Lodi, coordinate dalla Procura della Repubblica, veniva individuata, grazie a sistemi di video sorveglianza presenti nei pressi dell’abitazione, un’auto con targa straniera sospetta, utilizzata qualche giorno prima per la commissione di un’analoga truffa in provincia di Bergamo, con a bordo il medesimo soggetto che, in entrambe le circostanze, avrebbe riscosso oro e denaro. Inoltre, la stessa autovettura, con a bordo il predetto cittadino polacco sarebbe stata controllata a Cremona e a Venezia, dove avrebbe consumato reati della stessa specie.
Gli investigatori scoprivano a monte una vera e propria associazione criminale transnazionale, nell’ambito della quale il soggetto in questione aveva il ruolo di mero “esattore” che agiva su precisa indicazione di un telefonista che si trovava all’estero, con il compito preciso di contattare e inscenare la tragica rappresentazione alla povera vittima.
Veniva inoltre accertato che la stessa mattina dei fatti, da un’utenza mobile estera erano partite delle diverse telefonate verso altrettante utenze fisse, tutte intestate a soggetti anziani residenti nel Comune di Lodi. La medesima utenza estera aveva poco prima contattato altrettante utenze fisse, tutte riconducibili stavolta a soggetti residenti in una determinata città della Liguria, luogo in cui era presente un ulteriore membro dell’organizzazione criminale col medesimo incarico di “esattore”.
Si rappresenta infine che il procedimento è in corso ed opera nei confronti dell’indagato la presunzione di non colpevolezza.