Milano. Al Museo Diocesano “Giovanni Bellini. Il Compianto dai Musei Vaticani”

0
555
SCV ➔ Edificio della Pinacoteca ➔ Pinacoteca Vaticana ➔ Sala IX.Bellini, Giovanni (Venezia 1435 ca. - 1516) - già attr. a Mantegna, Andrea e a Montagna, Bartolomeo.Cimasa di pala d'altare: Compianto sul Cristo morto con i Santi Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo e Maria Maddalena.Inv 40290

(mi-lorenteggio.com) Milano, 19 febbraio 2024 – Dal 20 febbraio all’11 maggio 2024, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano accoglie il Compianto sul Cristo morto di Giovanni Bellini (Venezia 1435 circa – 1516), uno dei vertici del maestro veneziano, conservato nei Musei Vaticani.

L’esposizione, curata da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano di Milano, e Fabrizio Biferali , curatore del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI dei Musei Vaticani, Main sponsor Gruppo Unipol, sponsor BPER, presenta la preziosa tavola, realizzata da Bellini intorno al 1475, che in origine costituiva la cimasa per la pala dell’altare maggiore della chiesa di San Francesco a Pesaro. Si tratta di uno dei massimi capolavori della pittura italiana, che segna la maturità del pittore e sigla il suo ruolo di caposcuola della pittura veneziana.

La scena raffigura il momento in cui il corpo di Cristo, prima della sepoltura, viene compianto e unto con olii profumati. In uno spazio ristretto e compresso, reso con un taglio fortemente scorciato dal basso verso l’alto che tiene conto dell’altezza a cui la tavola doveva trovarsi, risalta la presenza statuaria dei quattro personaggi: Cristo, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo e la Maddalena, che tiene fra le sue mani quella di Gesù.

È proprio lo straordinario intreccio di mani a costituire il punto focale della rappresentazione: lì converge lo sguardo dello spettatore grazie alla magistrale orchestrazione di Bellini che, con una luce nitida e tersa e una netta alternanza fra chiari e scuri, guida l’occhio passando dalle gambe di Cristo abbandonate sul sepolcro alla ferita del costato ed è lì che si concentrano anche tutti gli sguardi dei personaggi.

L’esposizione si completa con una sezione intitolata Davanti a Bellini. Quattro artisti contemporanei in dialogo con un capolavoro, realizzata in collaborazione con Casa Testori e curata da Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione Giovanni Testori, che presenta le opere di quattro autori contemporanei – LETIA Letizia Cariello, Emma Ciceri, Francesco De Grandi e Andrea Mastrovito – che si sono confrontati con il capolavoro belliniano, riflettendo sui temi suggeriti dall’opera, per testimoniare quanto la tavola del maestro veneziano sia in grado di toccare al cuore artisti del nostro tempo.

Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui