Quando il “paziente” è un’opera d’arte:

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la diagnostica per immagini dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio al servizio dei restauratori della Scuola di Restauro di Botticino – Valore Italia

Insieme per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico italiano

(mi-lorenteggio.com) Milano, 4 aprile 2023 – Una polena raffigurante una sirena alata, un tabernacolo ligneo intagliato e uno stacco d’affresco con protagonista un putto che cavalca un tritone sono gli straordinari “pazienti” che il professor Luca Maria Sconfienza, responsabile dell’UO di Radiologia Diagnostica e Interventistica all’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano (Gruppo San Donato) e professore di Radiologia presso l’Università degli Studi di Milano ha sottoposto a TAC e radiografie in cerca di risposte da fornire ai restauratori della Scuola di Restauro di Botticino – Valore Italia, che ha sede a MIND – Milano Innovation District e a Milano Bovisa.

Le tre opere d’arte – provenienti rispettivamente dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, dalla Basilica di Sant’Ambrogio di Milano e da Fondazione Brescia Musei – necessitavano di approfondimenti diagnostici per comprende la natura e il posizionamento di alcuni frammenti metallici, di zanche e di fratture riscontrate dai restauratori impegnati nel ripristinare lo stato di conservazione e la leggibilità dei manufatti.

Nello specifico, lo stacco di affresco presentava delle zanche lungo tutto il perimetro della sua cornice lignea, pertanto era necessario conoscerne l’esatta posizione per procedere correttamente con l’intervento di restauro. La polena mostrava numerose fratture visibili, tuttavia vi era il sospetto che fossero presenti anche delle crepe interne che dovevano essere individuate al fine di preservare la struttura del manufatto. Per procedere, infine, con l’intervento di conservazione e restauro del tabernacolo era indispensabile conoscerne la carpenteria e le eventuali fratture. Gli esami diagnostici hanno fornito ai restauratori informazioni essenziali: all’interno della polena è stata individuata una fessura nella parte centrale della componente lignea, mentre nel tabernacolo sono stati rilevati un numero considerevole di chiodi non visibili esternamente che, con tutta probabilità, sono necessari per unire i tasselli di legno. La radiografia ha evidenziato la presenza di una serpentina metallica all’interno dello stacco d’affresco, che ne preserva l’integrità e sono state studiate profondità e spessore di questa trama.

I pazienti, sicuramente unici e speciali, hanno raggiunto l’ospedale grazie a un eccezionale quanto delicato trasposto curato da Arterìa – azienda specializzata nella movimentazione e installazione di opere d’arte – e sono stati adagiati all’interno delle macchine dedicate alla diagnostica per immagini, tra la curiosità e l’emozione dei presenti.

La tecnologia è oggi al servizio dell’arte” afferma il professor Luca Maria Sconfienza. “I raggi X infatti vengono utilizzati da molto tempo non solo in ambito sanitario, per riconoscere anche le più piccole lesioni all’interno del corpo dei nostri pazienti, ma anche in campo industriale per rilevare piccole imperfezioni nella struttura di manufatti o di particolari strumenti tecnici. In questo caso, la nostra attività ha voluto coniugare entrambi gli ambiti, utilizzando le TAC molto avanzate di cui siamo dotati per andare ad analizzare in dettaglio le caratteristiche compositive di queste opere d’arte. La nostra strumentazione è infatti in grado di individuare la composizione precisa dei materiali e delle sostanze contenute nell’oggetto che viene sottoposto a scansione, fornendo quindi informazioni molto dettagliate e importanti per capire sia come gestire il restauro di questi capolavori, ma anche per approfondire come l’oggetto sia stato creato e con quali componenti”.

“La figura del restauratore è continuamente in evoluzione e riesce oggi a rispondere a tutte le nuove esigenze del mondo dell’arte” afferma Salvatore Amura, Amministratore Delegato di Valore Italia. “Si tratta di una professione trasversale e multidisciplinare che deve possedere conoscenze e competenze specifiche nei settori della chimica e della biologia, ma anche in tutti i processi di innovazione per poter dialogare con le figure specialistiche, oramai indispensabili, per il monitoraggio del degrado e dello stato di conservazione delle opere d’arte grazie al costante cambiamento tecnologico. Al tal proposito, la collaborazione con l’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio è strategica per poter adottare un piano di conservazione programmata e preventiva che ci permetta di agire tempestivamente su un bene culturale per poterne preservare le condizioni nel miglior modo possibile”.

“Questa collaborazione, tra Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio e Valore Italia, è un significativo esempio di come sia possibile creare sinergie anche tra settori che apparentemente appaiono lontani” afferma Roberto Crugnola, Amministratore Delegato dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio. “L’ecosistema di MIND ci offre la possibilità di dialogare con realtà diverse, trovando sempre nuovi stimoli e punti di vista e ci spinge a un confronto costruttivo per il futuro. Il mio auspicio è quello di poter implementare le collaborazioni con i partner di MIND per sviluppare un tessuto di conoscenze e competenze al servizio della collettività”.

L’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio e la Scuola di Restauro di Botticino – Valore Italia hanno, infatti, avviato un dialogo al fine di creare una collaborazione continuativa nell’ottica della tutela del patrimonio artistico italiano.

Le opere

Putto che cavalca un tritone, stacco a massello pittura murale, 117,5x70x5 cm, 1555/1557

Fondazione Brescia Musei

Lo stacco di affresco “Putto che cavalca in tritone”, attribuita all’artista Lattanzio Gambara, risale al 1555/1557 e faceva parte della decorazione parietale delle Case del Gambero, un complesso nel centro storico di Brescia. Le Case del Gambero, chiamate così perché affacciavano sulla contrada del Gambero erano una serie di moduli abitativi con la bottega la piano inferiore e la parte abitativa al piano superiore. Il prospetto di ciascuna casa era suddiviso in due scomparti decorati con affreschi e suddivisi da fregi per un totale di 48 scene.

Polena raffigurante una sirena alata mentre suona la tromba, scultura lignea, intagliata e dipinta, ultimo quarto del XIX secolo da autore ignoto, 165×138 cm

Civico Museo Navale di Milano in deposito presso Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano

L’origine della polena è molto antica e la sua storia è ricca di credenze, superstizioni e simbolismo. La parola deriva dal francese “poulaine” con cui si chiamava una scarpa medievale a punta molto diffusa tra il XII e il XV Secolo. Il termine venne dunque poi usato per indicare la scultura poiché ne richiamava la forma. Gli Antichi Egizi già ornavano le loro navi con raffigurazioni lignee di uccelli sacri. I formidabili navigatori fenici preferivano invece ispirarsi ai cavalli. Le navi greche e latine avevano teste di cinghiale e lupi montate sulla prua. La polena è presente anche nel medioevo, come per le navi vichinghe con polene sulla prua a forma di leoni o draghi. Con la fine delle Guerre napoleoniche le polene perdono di importanza. Nel XIX secolo le navi d’acciaio sostituiscono quelle in legno e l’architettura navale cambia radicalmente.

Tabernacolo a tempietto dorato, legno policrono, dorato, intagliato e con decorazioni a graffito e foglio oro, 117x69x17 cm, XVII secolo

Basilica di Sant’Ambrogio, Milano

Il tabernacolo è un arredo liturgico di pregevole fattura risalente alla fine del ‘600 completamente dorato a guazzo con alcune zone policrome, altre laccate e decorazione chiamata graffito. L’ordine superiore comprende una cupola ribassata a nove spicchi costolonati con una balaustra leggermente sporgente rispetto al corpo centrale, mentre l’ordine inferiore include il timpano d’ordine ionico, una semplice trabeazione, il corpo centrale d’ordine corinzio con al centro lo sportello apribile chiuso a chiave. Sui lati sono state ricavate due nicchie vuote con l’abside semicilindrico a forma di conchiglia che in passato dovevano accogliere delle sculture e che ora non sono più presenti.

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Il Gruppo San Donato (GSD), fondato nel 1957, è oggi fra i primi gruppi ospedalieri europei e il primo in Italia. È costituto da 58 sedi, di cui 3 IRCCS (Policlinico San Donato, Ospedale San Raffaele, IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio). Questi numeri si traducono in una capillare presenza in tutte le principali province lombarde (Milano, Monza, Como, Pavia, Bergamo, Brescia), alle quali si aggiunge Bologna. Cura circa 5 milioni di pazienti all’anno, in tutte le specialità riconosciute, essendo tra i leader, a livello nazionale e internazionale, in Cardiochirurgia, Cardiologia, Chirurgia Vascolare, Neurochirurgia, Ortopedia e Cura dell’Obesità. Realizza l’80% dell’attività clinica in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Conta più di 17.000 collaboratori, di cui più di 7.000 medici. Oltre all’eccellenza dell’attività clinica, ciò che rende unico GSD in Europa è la qualità dell’attività di didattica universitaria e di ricerca scientifica: 225 docenti di ruolo, 665 docenti a contratto e circa 1.200 ricercatori, 5.535 studenti, 1.314 specializzandi, 3.414 pubblicazioni scientifiche nell’ultimo anno e 19.142 punti di Impact Factor.

Valore Italia, nata dalla volontà di Fondazione Enaip Lombardia e Umana Forma, è un luogo dinamico e interdisciplinare, innovativo e sperimentale, dove è possibile studiare le nuove metodologie da applicare al restauro, la conservazione e la valorizzazione del Patrimonio Culturale, utili a formare i futuri restauratori e gli esperti che si dovranno assumere il compito di questa tutela. Cuore pulsante del Centro di formazione e ricerca è la Scuola di Restauro di Botticino, storica scuola fondata nel 1974 con il sostegno di Regione Lombardia e dall’Istituto Centrale di Restauro di Roma che si trova a Milano dal 2022 presso le sedi di MIND – Milano Innovation District e Milano Bovisa. 

Arterìa srl è l’azienda italiana leader nel mercato del trasporto, imballaggio, movimentazione e installazione di opere d’arte, presente su tutto il territorio italiano con sedi operative e depositi a Milano, Roma, Firenze, Venezia, Torino e Malpensa. Nata nel 2000 dalla fusione di quattro storiche aziende italiane specializzate nel trasporto di opere d’arte, Arterìa ha dato vita ad un “sistema azienda” capace di coniugare professionalità, investimenti, formazione, ricerca e nuove tecnologie per garantire la protezione delle opere d’arte e dei beni di valore in viaggio e in deposito e, più recentemente, anche alle opere in esposizione con la nuova divisione di Arterìa Safe_Tech, dedicata alla progettazione e realizzazione di prodotti conservativi di diverse tipologie quali: cornici, teche, vetrine, pannelli espositivi.

Nella foto: Prof-Sconfienza e restauratrice

V.A.

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