21.2 C
Milano
domenica, Settembre 8, 2024

Proverbio: Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

Trasporto aereo 2024: un anno di crescita ma non mancano le incognite

Milano, 8 agosto 2024 – Siamo ormai arrivati alla metà del 2024 e per il trasporto aereo è il momento dei primi importanti bilanci. Le previsioni di fine 2023 annunciavano un anno record sotto molti punti di vista e i sei mesi appena trascorsi hanno in parte confermato le analisi degli esperti, almeno per quanto riguarda profitti, numero di passeggeri e portata del traffico merci. Restano, però, alcune criticità dal punto di vista dell’efficienza dei servizi e dei conseguenti disagi per i passeggeri la cui frequenza non accenna a diminuire. Ma vediamo più nel dettaglio i numeri del comparto.

Utili record nel 2024

Iniziamo dai dati positivi. Pochi giorni fa la IATA, International Air Transport Association, ha rivisto al rialzo le previsioni relative ai profitti del 2024 per le compagnie aeree: si parla di circa 30,5 miliardi di dollari, a fronte dei 25 miliardi ipotizzati a fine 2023. In crescita anche i ricavi totali, che dovrebbero sfiorare i mille miliardi di dollari con un tasso di incremento pari al 9,7% rispetto allo scorso anno, e il numero di passeggeri che dovrebbe toccare la quota record di 5 miliardi.

Il ritorno della domanda

5 miliardi di passeggeri significa che la domanda di servizi ha ormai raggiunto i livelli del periodo pre-Covid. Secondo un report di PwC Aviation Finance Advisory Service la risalita era già iniziata lo scorso anno quando il numero di passeggeri aveva toccato i 4,3 miliardi, appena il 5% in meno del 2019. Quest’anno ci sarà il sorpasso e un nuovo record, addirittura superiore a quello precedente alla pandemia globale. E a influire in maniera decisiva saranno proprio le vacanze alle porte: si stima infatti che i vettori europei trasporteranno circa 817 milioni di passeggeri da qui a settembre.

Pochi aerei, motori da revisionare e carburante più costoso

La domanda di voli, però, si è scontrata spesso in questi mesi con una debolezza sistemica dell’offerta. Una debolezza dei servizi che ha causato moltissimi problemi ai passeggeri che si sono trovati spesso a fare i conti con scioperi e cancellazioni dei voli, ritardo aereo e smarrimento dei bagagli.

Disservizi che, come si legge sulle pagine di AirHelp, società che si occupa di rimborsi per ritardo aereo, danno spesso diritto a risarcimenti anche importanti a livello economico ma che non cambiano il focus della questione: mancano strutture, motori e aerei. E ci sono anche notevoli problemi a livello di manutenzione e revisione dei mezzi già esistenti.

Qualche giorno fa Ryanair ha annunciato una riduzione nel numero dei passeggeri che trasporterà da qui a fine anno proprio a causa di queste problematiche. Boeing consegnerà soltanto adesso 40 dei 57 nuovi mezzi che aveva previsto di fornire entro inizio mese. Airbus è invece alle prese con problematiche di manutenzione straordinaria ai motori che stanno lasciando molti aerei a terra. E questi sono soltanto i casi più eclatanti di una situazione che si ripercuote in maniera diretta sulla qualità dei voli per i passeggeri.

Vola il trasporto merci

Decisamente diversa, invece, la situazione del trasporto merci che sta vivendo un momento d’oro. Il mercato del trasporto merci pare destinato a crescere del 12% secondo le ultime previsioni di Xeneta, società di analisi dati, che già aveva ipotizzato una crescita a cifra unica a fine 2023. I dati sono quindi ancora migliori, grazie a sei mesi di rialzo consecutivo della domanda regionale e a un aumento del valore medio globale dei noli del 9%.

Spiccano in particolar modo in questo settore i dati delle rotte tra Medio Oriente-Asia Centrale ed Europa che hanno raggiunto la cifra record di 3,21 dollari per chilo (+110% su base annua). Stesso andamento, se non addirittura migliore, quello dei noli spot del Sud-est asiatico e della Cina in direzione Nord America che sono cresciuti rispettivamente del 65% e del 43%, raggiungendo i 4,64 e i 4,88 dollari per chilo.

Trend inverso, invece, sulle rotte tra Vecchio Continente e Nord America. In questo caso i numeri parlano di un -21% e di un valore medio di 1,77 dollari per chilo su base annua.

L’aeronautica civile è sempre più green?

L’altra grande novità dell’anno è la politica sempre più green messa in campo dagli operatori del trasporto aereo. La Iata ha parlato anche di questo nel suo ultimo report di settore e ha sottolineato il dato che la produzione di carburanti di origine non fossile dovrebbe triplicare entro il 2024 rispetto al 2023.

Tradotto in cifre si prevede di raggiungere da qui a dicembre 1,9 miliardi di litri di carburanti sostenibili. Un ulteriore passo verso l’obiettivo che si sono dati l’industria aerea e le principali compagnie di volo: quello di raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050. Un’idea estremamente ambiziosa in cui i carburanti influiranno per il 65% sulle riduzioni delle emissioni e in cui il resto dell’abbattimento sarà originato da nuove tecnologie come gli aerei a idrogeno e da quelli con motori ibridi.

L. M.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -