Alla scoperta dei pasti sostitutivi: cosa sono davvero e come usarli

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Milano, 9 novembre 2024 – L’attenzione alla forma fisica è alta come mai prima negli ultimi anni. Parallelamente, si è affacciato al centro della scena un problema non indifferente: il poco tempo che, tra impegni di lavoro e familiari, le persone hanno a disposizione per portare in tavola pasti completi. Questo fattore è una delle basi del successo dei sostitutivi pasti dietetici.

Da acquistare sempre facendo riferimento a negozi specializzati – e-shop come quello di Farmacia CEF, uno degli e-commerce di farmacia più famosi, sono un’ottima scelta e una garanzia di qualità – sono definibili come integratori alimentari. La loro caratteristica principale riguarda il fatto di apportare diversi nutrienti, dalle proteine alle fibre.

Commercializzati in diverse formulazioni, dalla polvere alle barrette, dovrebbero essere sempre assunti previo consiglio di un dietologo o di un nutrizionista. I pasti sostitutivi, come già detto, hanno lo scopo di garantire equilibrio nell’alimentazione quotidiana.

Non essendo personalizzati sulla base delle esigenze specifiche dell’utilizzatore, devono accompagnare solo per un breve periodo, per esempio nell’arco temporale di una dieta dimagrante o durante un momento di particolare stress fisico e mentale come può essere la preparazione di un esame. 

Tra le peculiarità che li contraddistinguono è necessario citare, oltre agli aspetti sopra citati, anche l‘importante contenuto di fonti di fibre come la gomma di guar e la gomma arabica, senza dimenticare le mucillagini, importanti per la creazione di quel senso di pienezza che aiuta molto nell’ambito di una dieta dimagrante.

Attenzione: la sensazione di pienezza va chiaramente distinta dalla sazietà, condizione che coinvolge anche l’assetto ormonale e i suoi cambiamenti a fronte dell’assorbimento dei vari nutrienti.

Aventi, tra le controindicazioni, condizioni come lo stato di gravidanza e il diabete, hanno, rispetto al pasto preparato con ingredienti tradizionali, un apporto calorico ridotto (attorno alle 300 – 350 kcal all’etto). 

Il capitolo dei numeri è molto interessante in quanto chiama in causa anche il punto di vista degli esperti dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e uno dei principali riferimenti normativi per quanto riguarda questi prodotti.

Nel 2015, nell’ambito di un parere scientifico relativo all’apporto energetico e di nutrienti, è stata messa in primo piano la raccomandazione della soglia minima di 600 kcal considerando l’intero dosaggio giornaliero.

Spesso chiamati in causa anche nei casi in cui è necessario ottimizzare l’apporto di proteine nelle diete vegane, i sostitutivi del pasto vanno scelti leggendo bene l’etichetta ed evitando prodotti caratterizzati dalla presenza di zuccheri aggiunti.

L. M.

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