(mi-lorenteggio.com) Lecco, 1° dicembre 2024 – Si è svolta domenica 1° dicembre 2024 la cerimonia di Conferimento delle “Civiche Benemerenze – San Nicolò d’Oro” che la Città di Lecco, in occasione del suo Santo Patrono, assegna a cittadini ritenuti meritevoli di tale speciale riconoscimento.
Quest’anno il Comune di Lecco ha riconosciuto meritevoli della Civica Benemerenza Mariuccia Buttironi, il Cavalier Renato Milani e Padre Norberto Pozzi.
La cerimonia ha visto il discorso del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e la successiva premiazione dei tre Benemeriti: sul sito del Comune di Lecco è disponibile il programma delle iniziative per la Festa di San Nicolò; di seguito il discorso del Sindaco e i profili dei tre nostri concittadini Benemeriti.
Un grazie ai componenti dell’orchestra dell’Istituto Civico Musicale G. Zelioli con il Maestro Francesco Chimienti, agli studenti di ENAIP Lecco con il docente di pasticceria e chef Marco Gennuso, all’Associazione Italiana Amici del Presepio di Lecco, e, infine, a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita dell’evento.
Buongiorno a tutti e grazie per la vostra presenza alla cerimonia di conferimento delle Benemerenze Civiche in occasione della Festa del nostro santo Patrono, San Nicolò.
Rivolgo un saluto cordiale a tutte le Autorità civili, militari e religiose presenti, al Presidente del Consiglio comunale, ai Vicepresidenti e ai Capigruppo, a tutti i Consiglieri comunali, ai rappresentanti delle associazioni di categoria e delle parti sociali. Consentitemi un sincero ringraziamento ai miei Assessori, la squadra che da quattro anni lavora con me nell’esclusivo interesse della città, e a tutti i dipendenti del Comune di Lecco, che – a partire dal Segretario generale e dai Dirigenti – sono il motore che ogni giorno manda avanti la città.
Un saluto ai Sindaci miei predecessori che ringrazio per la loro presenza, e permettetemi un ricordo ricco di stima e gratitudine per i Sindaci che ci hanno lasciato quest’anno, Giulio Boscagli e Guido Puccio.
Oggi, giornata del conferimento delle civiche benemerenze San Nicolò d’oro, permettetemi inoltre di accogliere con un affettuoso saluto i tre cittadini benemeriti dalla cui storia personale la nostra comunità vuole trarre ispirazione. In un’epoca di forti individualismi diviene straordinaria la testimonianza di chi si mette a servizio degli altri o di una causa, nel segno dell’altruismo. La signora Mariuccia Buttironi, il Cavalier Renato Milani e padre Norberto Pozzi rappresentano al meglio questa virtù e per questo motivo riceveranno oggi il massimo encomio della Città di Lecco: ai Benemeriti il grazie e l’apprezzamento della comunità lecchese.
Carissimi lecchesi,
ci ritroviamo in questa ricorrenza di festa della nostra città con uno spirito di tradizione ma non di retorica. La cerimonia di San Nicolò è infatti per noi tutti l’occasione in cui tirare le fila di quanto è stato compiuto nel 2024 e proiettarci già nel prossimo 2025.
L’anno 2024 è stato ricco di grandi ricorrenze per la nostra città: abbiamo celebrato gli importanti anniversari dei tre “giganti” lecchesi, Antonio Stoppani, Mario Cermenati e Antonio Ghislanzoni che hanno scolpito col loro pensiero e la loro azione il Dna cittadino; è stato l’anno del 150mo anniversario di fondazione del Cai lecchese, con una collana di numerosi eventi, tra cui anche quelli connessi al 50mo anniversario della salita al Cerro Torre. Quest’anno, è anche un nostro dovere civico rinnovare la memoria dei concittadini lecchesi Caduti a Fossoli, ricordati nell’80° dalla loro uccisione; il 120mo anniversario di Francesca Vera Ciceri, cui abbiamo dedicato “la piazza più alta di Lecco”, e con lei non possiamo in questi giorni non ricordare con affetto e gratitudine Giancarla Riva Pessina.
Ecco, proprio muovendo da un’eredità così intensa, il nostro impegno e il nostro dovere è quello di progettare la città dell’oggi e del domani, perché nella città ogni sfida globale ed epocale trova un punto di sintesi: che si tratti di fenomeni migratori, di crisi ambientali o energetiche, di cambiamenti climatici, di guerre o trasformazioni tecnologiche e digitali, in un pianeta ormai totalmente interdipendente, tutto irrimediabilmente precipita in un “qui e ora urbano” cui noi dobbiamo dare risposte.
Governare una città, governarla oggi, significa dunque intrecciare un tessuto di scelte locali, puntuali, i cui filati – sociali, economici e ambientali – hanno per lo più origini molto distanti da Lecco nel tempo e nello spazio. Ma la città, le città, sono chiamate a essere il luogo della sintesi.
Entro questa cornice di necessaria evoluzione non può né meravigliare né tantomeno spaventare il complesso sistema di azioni che Lecco sta mettendo in atto e che vengono percepite in maniera plastica da un numero senza precedenti di cantieri aperti.
Ve lo avevo anticipato qui lo scorso anno: il 2024 sarebbe stato l’anno dei cantieri, e così è stato. Quasi una cinquantina sono le aree interessate dai lavori che ci portano oggettivamente a riconoscere che Lecco è una città in trasformazione perché ha scelto di impegnarsi, con coraggio, nel dare risposte alle sfide del mondo contemporaneo.
Ad esempio, sul piano ambientale, il progetto di teleriscaldamento che interessa Lecco, Malgrate e Valmadrera darà un apporto significativo all’abbattimento delle emissioni di CO2. Discorso analogo riguarda la progressiva conversione della flotta degli autobus urbani da diesel a elettrico con i primi nuovi mezzi che già girano in città. Per mitigare gli effetti dei violenti eventi climatici stiamo riprogettando gli argini di fiumi e torrenti (per cui abbiamo appena vinto un bando europeo per la zona alta del Caldone e della foce del Bione).
Rispondiamo alle esigenze educative con un pacchetto di nuove scuole e spazi culturali che somma oltre 15 milioni di euro: la primaria “Carducci” appena terminata, la costruzione del terzo nuovo asilo nido a Bonacina, pronto per il prossimo settembre, la ristrutturazione del polo educativo De Amicis-Damiano Chiesa in avvio a gennaio e la ristrutturazione della biblioteca per renderla meglio accessibile alle persone con disabilità. Una citazione merita anche la riqualifica di Villa Manzoni: oltre all’investimento sulla struttura, garantito, dovremo approfondire il percorso museale e didattico che la renderà polo culturale vivace ed attrattivo.
L’esigenza di migliorare i legami sociali passa, inoltre, attraverso la progettazione e l’alta qualità degli spazi pubblici: nuovi parchi, nuove piazze, luoghi di sport, di gioco o di studio aperti a tutta la cittadinanza offrono i contesti migliori entro cui i nostri ragazzi, le famiglie o le associazioni possono esprimersi aumentando, con la loro attività, il capitale sociale, cioè una solida struttura di relazioni della nostra città. Ecco il valore del parco l’Isola della Felicità a Pescarenico, progettato dai bambini delle scuole dell’infanzia insieme ai “nonni” del Giglio e agli studenti del Politecnico; e ancora, la Piccola Velocità, spazio di una potenza dirompente che sarà capace di attivare un crocevia di relazioni animate dalla proposta culturale. Il progetto di creare una cerniera tra città e natura riguarda il fronte lago e il fronte montagna: da una parte abbiamo il raddoppio del percorso di Rivabella con nuove attrezzature per lo sport e spazi di accesso all’acqua, e dall’altro il nuovo lungolago cittadino, che sta procedendo con regolarità, un luogo capace di moltiplicare la funzione-vocazione di piattaforma commerciale, culturale, sociale, sportiva. A questo proposito, la prossima settimana aprirà il cantiere per realizzare la “Lake outdoor experience” alle Caviate, una base funzionale per la pratica sportiva a lago. Sul fronte montagna, abbiamo puntato sulla ristrutturazione degli impianti della Funivia dei Piani d’Erna (il cui cantiere sta subendo un lieve ritardo), quale condizione abilitante per un turismo sostenibile nella nostra media montagna.
Ogni cantiere che apriamo è come una promessa che facciamo alla nostra comunità: quella di costruire un domani più forte e più attrattivo, quello di una città più bella, solidale, sostenibile, grande. I cantieri che oggi vediamo sono il segno di un presente che cerca di migliorarsi e di rinnovarsi, all’interno di una città che guarda al futuro.
Siamo consapevoli che ogni trasformazione porta con sé anche della fatica, a volte degli intoppi, dei ritardi o dei rallentamenti, o più semplicemente, dei disagi temporanei. Ma mi sento di rassicurare che le azioni più complesse e impattanti, soprattutto sul piano viabilistico del centro, sono ormai alle spalle.
Ora, sarebbe eccessivo passare in rassegna le numerose attività che dovremo, coi nostri tecnici, condurre e monitorare con la massima attenzione; tuttavia, sappiamo che il 2025 e i primi mesi del 2026 saranno determinanti per ultimare diverse opere strategiche, comunali e non. Ne cito due tra tutte: il Quarto ponte tra Lecco e Pescate e l’ampliamento dell’Università. Tutti vedete l’avanzamento del cantiere Anas, presto inizieremo anche i nostri lavori per il maxi-raccordo del Bione che sarà pronto per le Olimpiadi del 2026: ma qui voglio ribadire, se mai ce ne fosse bisogno, il mio impegno affinché quell’opera evolva con l’attivazione della indispensabile corsia in uscita, e possa quindi dare concreta risposta ai bisogni della città. Non possiamo spendere oltre 30 milioni di euro di soldi pubblici per un’opera a metà!
Parlando di ampliamento dell’Università, del “nostro” Politecnico, vogliamo sostenere il completamento di una “infrastruttura immateriale/di conoscenza”, che permette alla nostra Città, al territorio intero e al sistema delle imprese di agganciare il miglior circuito nazionale e internazionale di formazione tecnico-scientifica. L’avvio di questo nuovo lotto di interventi (ex psichiatria) avverrà, stando alle ultimissime informazioni, entro il prossimo anno, e permetterà ancor più di configurare Lecco come città universitaria.
Come sarà risultato chiaro dopo questa veloce carrellata di alcune delle principali opere avviate, le energie di questi quattro anni sono state poste per incardinare, con metodo e programmazione, le “grandi opere” della città. Di quella città che abbiamo immaginato durante l’anno 2020, nel pieno del Covid, quando ci interrogavamo su quale tipo di comunità avremmo voluto vedere una volta usciti dall’incubo dell’isolamento fisico e sociale. Oggi quella città sta prendendo forma, grazie a scelte responsabili che abbiamo deciso di assumere con coraggio. E con la stessa visione e lo stesso coraggio discuteremo a fondo il nuovo Piano di Governo del Territorio che andremo a adottare nei prossimi mesi.
Ma una cosa è sempre stata chiara: in una visione strategica e di lungo periodo, eravamo consapevoli che la cura verso le persone passasse attraverso i luoghi del quotidiano, gli spazi e i servizi più prossimi. Per questo non abbiamo mai fatto mancare tutto il necessario supporto sociale alle diverse tipologie di bisogni verso le persone più fragili, e accanto alle grandi opere abbiamo attivato il Piano Rioni (2024-2025), per curare i numerosi spazi solo apparentemente più periferici: scalinate, sentieri urbani, parcheggi. Durante gli incontri nei rioni, nelle numerose e lunghissime serate di ascolto e di confronto, i cittadini chiedono un’attenzione costante anche alle cose più ordinarie e quotidiane (pulizia, vede, sicurezza stradale, ridurre la velocità). Ecco, a loro voglio dire che queste richieste in realtà sono le più difficili da soddisfare perché richiedono non solo il lavoro da parte del Comune, ma anche l’impegno almeno paritario, di ciascuno di noi, impegno a cambiare talvolta i nostri comportamenti, mantenendo un minimo di senso civico. Tenere in ordine la città è anche una nostra responsabilità.
Mi avvio alla conclusione, e permettetemi di proiettarmi con l’immaginazione, all’anno prossimo quando, e lo dico insieme con trepidazione e determinazione, celebreremo la festa di San Nicolò al Teatro della Società.
Dopo 8 anni di chiusura e 4 anni di lavori, lo riapriremo, insieme, in un nuovo scenario di fregi, con le decorazioni e i colori dell’800. Riaprire il teatro Teatro della Società (con tutto quanto comporta in termine di modello di gestione e di relazione con i soggetti culturali cittadini) non rappresenta solo il dovuto atto di riportare in attività un patrimonio pubblico. Significa dare energia al motore della coesione sociale e della formazione della nostra comunità, significa offrire alla nostra città non tanto occasioni di intrattenimento o di svago (non è certo questo il principale compito del Comune!) se mai, puntando su una proposta culturale di qualità, vogliamo innescare apertura di pensiero, capacità di pensiero autonomo e critico; l’arte e la finzione dello spettacolo ci offrono, infatti, la possibilità di porci domande profonde, di scavare alla ricerca delle risposte più autentiche usando anche le leve delle emozioni e dei sentimenti. Per questo lo strumento del Teatro può costituire per la città il motore del pensiero critico e creativo, e quindi il veicolo con cui possiamo moltiplicare tutte le ipotesi di futuro.
In questo progetto di città, da Sindaco, sono consapevole della pazienza che viene richiesta, delle fatiche cui si va incontro, degli inciampi lungo il percorso, del poterci anche sporcare l’immagine davanti alla pubblica opinione. Ma, come diceva don Lorenzo Milani, “A che serve avere le mani pulite, se si tengono in tasca?”.
Cari lecchesi, a voi un grazie. A noi tutti, buona Festa di San Nicolò!
Il vostro Sindaco
Mauro Gattinoni
i benemeriti premiati con il san nicolò d’oro 2024 |
Mariuccia Buttironi |
Mariuccia Buttironi, pensionata, è nata a Milano nel 1937 ma da sempre risiede a Olate. Insegnante di scuola primaria a Pescate prima e a Lecco poi, Mariuccia Buttironi ha dedicato la sua vita non solo all’educazione, ma anche a un instancabile impegno per la solidarietà internazionale, che ha caratterizzato i decenni tra gli anni ’70 e 2000. La sua visione filantropica si è concretizzata nell’attivazione del gruppo lecchese della Rete Radiè Resch, associazione impegnata nel superamento delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo. Grazie alla sua determinazione e al coinvolgimento di figure di spicco come padre David Maria Turoldo, Mariuccia Buttironi ha dato vita a numerosi progetti di solidarietà, capaci di coniugare la dimensione locale con quella globale, e ha saputo costruire una rete di interventi che hanno lasciato un segno profondo nella comunità lecchese e oltre. Il Comune di Lecco ringrazia Mariuccia Buttironi per la dedizione costante nel segno della solidarietà internazionale e per essere da sempre un punto di riferimento e di aiuto per “chi non ha voce”. |
Cav. Renato Milani |
Coordinatore di Fondazione Telethon per la provincia di Lecco, Renato Milani è nato a Lecco nel 1962 e risiede a Monte Marenzo. Presidente del Coordinamento di Fondazione Telethon per la provincia di Lecco, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2016, Renato Milani ha militato con passione e tenacia in Telethon sin dal suo esordio, nel 1990. Professionalmente impiegato come responsabile tecnico aziendale fino alla pensione, raggiunta lo scorso anno, negli ultimi venti ha profuso il suo impegno anche nell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare di Lecco, in cui riveste la carica di vicepresidente. Assieme a numerosi volontari, Renato Milani è appassionato e instancabile promotore di azioni di sensibilizzazione, manifestazioni ed eventi per Fondazione Telethon, con grande attenzione alle scuole e in sinergia con diverse realtà del territorio. Grazie a questa infaticabile attività, il territorio lecchese si è distinto per la generosa donazione di fondi a sostegno della ricerca nel campo delle malattie genetiche rare. Il Comune di Lecco ringrazia il Cavalier Renato Milani per aver contribuito con altruismo e tenacia a promuovere e diffondere un messaggio di sensibilizzazione a sostegno della ricerca nel campo delle malattie rare. |
Padre Norberto Pozzi |
Padre Norberto Pozzi, sacerdote carmelitano, è nato a Lecco nel 1952, dove tutt’ora risiede. Originario del rione di Acquate dove è noto col soprannome di Cerry, è emblema di una vita spesa nel segno della solidarietà umanitaria. Una missione nel 1980 a Bozoum, nella Repubblica Centroafricana, dove si è adoperato per otto anni nelle mansioni di muratore-geometra, ha acceso in lui la vocazione al sacerdozio. Di ritorno in Italia, Padre Norberto Pozzi è entrato nell’ordine dei Carmelitani Scalzi ed è divenuto sacerdote, inaugurando nel 1995 una nuova stagione missionaria e tornando nei villaggi della savana centroafricana. Nel 2023, mentre era diretto al villaggio di Bokpayan, è sopravvissuto all’esplosione di una mina, che gli è costata l’amputazione del piede sinistro. Attualmente risiede in Italia, dove vive serbando il desiderio di tornare presso i confratelli insieme ai quali ha speso quarant’anni di vita, al servizio degli ultimi, nel cuore del continente africano. Il Comune di Lecco ringrazia Padre Norberto Pozzi per il suo impegno incessante a sostegno dei più bisognosi, rappresentando un esempio di vita spesa in nome dei più alti valori umanitari. |