SERVIZIO CIVILE, PALESTRA DI CITTADINANZA E DI PACE

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Domande fino al 18 febbraio: disponibili 111 posti tra Italia ed estero. Giovani inseriti non solo in attività assistenziali, ma anche educative, di progettazione e comunicazione

(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 gennaio 2025. Già 350 giovani hanno seguito, in diretta o in streaming, i webinar di presentazione dei progetti di servizio civile in Italia e all’estero, proposti da Caritas Ambrosiana per il 2025 (sulla base del Bando per il Servizio civile universale 2024). E c’è ancora tempo, consultando il sito dell’organismo diocesano o scrivendo a serviziocivile@caritasambrosiana.it, per conoscere più a fondo le proposte Caritas, che mettono a disposizione di giovani tra i 18 e i 28 anni 111 posti (97 in Italia nell’ambito di 10 progetti, 14 all’estero nell’ambito di 3 progetti). I progetti sono elaborati insieme a diverse realtà territoriali (parrocchie, oratori, associazioni, cooperative, fondazioni) e si svolgeranno in diverse zone pastorali della diocesi, oltre che in tre paesi stranieri (Moldova, Kenya e Perù).

Tra le realtà partner, spicca la collaborazione con il Consorzio Farsi Prossimo e con alcune cooperative consorziate (Farsi Prossimo, Novo Millennio, L’Arcobaleno e Intrecci), i cui centri di accoglienza e servizio assorbiranno 39 dei 97 volontari destinati ai progetti per l’Italia. Con alcune innovazioni, rispetto ai tradizionali ambiti di intervento (relativi alle aree anziani, disabilità, salute mentale, grave emarginazione, stranieri, minori e giovani, in oratori e centri aggregativi): per la prima volta, infatti, i giovani potranno cimentarsi con attività di animazione, progettazione, comunicazione e raccolta fondi dentro gli uffici, cioè nel vivo della “macchina organizzativa” di Caritas e Consorzio.

«Scegliere di fare servizio civile in Caritas Ambrosiana, in Consorzio Farsi Prossimo o in una delle sue cooperative – sostiene Giovanni Lucchini, presidente di Consorzio Farsi Prossimo –, vuol dire potersi misurare, in base alla propria sensibilità, con un ampio ventaglio di esperienze che fanno crescere come uomini e cittadini. E che consentono di sviluppare competenze sul campo: non più solo in ambiti assistenziali e di cura, ma anche rispetto a funzioni progettuali, animative, educative, comunicative. Ai giovani offriamo insomma l’occasione per confrontarsi con i bisogni quotidiani di tanti soggetti fragili, ma anche per comprendere e combattere in modo più ampio i fenomeni che nella nostra società generano povertà, diseguaglianze, vulnerabilità».

«L’investimento che Caritas Ambrosiana ha fatto sul servizio civile sin dai suoi esordi, 50 anni fa – osserva Luciano Gualzetti, direttore dell’organismo diocesano –, è un investimento sui giovani e su un futuro di maggiore giustizia e più diffusa solidarietà. Ma è anche un preciso investimento di pace: siamo sempre più convinti che il “sacro dovere” di difesa della patria, sancito dall’articolo 52 della Costituzione, vada interpretato alla luce dell’articolo 11 della nostra Carta, secondo il quale l’Italia “ripudia la guerra come (…) mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, e possa e debba dunque essere adempiuto anche attraverso forme non armate e non violente di servizio. In un’epoca che cede alla cultura e alla pratica alle armi come strumento privilegiato per la gestione dei conflitti, insieme ai giovani vogliamo provare a costruire una convivenza civile fondata, come insegna papa Francesco, sul principio di fraternità».

Il bando nazionale è stato pubblicato dal governo lo scorso 18 dicembre; si può presentare domanda fino alle ore 14 di martedì 18 febbraio sulla piattaforma https://domandaonline.serviziocivile.it/ per un unico progetto e un’unica sede. Per partecipare è necessario avere lo Spid.

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