Milano, 13 febbraio 2025 – L’analisi delle differenze tra generazioni ha da sempre un posto importante nel dibattito sociologico e nel campo delle scienze sociali. Questo accade perché il mondo attuale va a una velocità così elevata che basta una differenza di appena dieci anni nella data di nascita per trovarsi catapultati in una realtà totalmente diversa. Una realtà che, spesso, viene raccontata e interpretata in modi diametralmente opposti attraverso mezzi di comunicazione come la musica, l’arte e le immagini. Oggi parleremo proprio di queste ultime e scopriremo come i Millennials e la Gen Z si approcciano a uno strumento potente come la fotografia.
A porre attenzione su questo tema, questa volta, non è stato un sociologo o un focus group, bensì MYPOSTER, azienda specializzata in foto prodotti personalizzati e stampe digitali. Forti della loro esperienza nel mondo della fotografia, gli esperti del portale hanno analizzato le differenze tra Millennials e Gen Z quando si parla di fotografia.
Scelta della posa fotografica
La prima differenza che si nota tra i due approcci è quella relativa alla posa fotografica. I Millennials continuano a “mettersi in posa” davanti all’obiettivo, cercando di trasmettere a chi guarda la migliore immagine possibile. La Gen Z, al contrario, vuole trasmettere naturalezza e unicità, e lo fa immortalando scene di vita reale o momenti di assoluta spontaneità.

Questione di punti di vista
Cambia l’approccio allo scatto e cambiano anche i punti di vista. Anche in tecniche sempre più utilizzate come quella del selfie. Nella visione Millennials un selfie è una fotografia con inquadratura dall’alto e focus sul volto. In quella della Gen Z è un canale comunicativo con cui sperimentare, magari usando la figura intera e tecniche come lo 0,5 Selfie (un particolare autoscatto in versione grandangolare) e il fisheye, obiettivo ultra-grandangolare utilizzato per immagini panoramiche ed emisferiche.


Quando un momento è speciale
Il punto in cui le due generazioni sono più distanti è quello della scelta dei momenti da fotografare. I Millennials, nati in un momento storico in cui l’accesso alle fotocamere era ridotto e in cui i social media non esistevano, ritengono la fotografia uno strumento prezioso per immortalare un ricordo. La Gen Z, invece, è nata in epoca di sovraccarico di immagini e in cui ogni device ha una macchina fotografica incorporata.
Per questo motivo la fotografia dei più giovani ritrae molto spesso spaccati della vita quotidiana. E lo fa con foto volutamente sottoesposte o desaturate, con l’uso del movimento, con i soggetti fuori fuoco e con l’alto contrasto che fa risaltare ancora di più luci e ombre.


Rapporto con l’intelligenza artificiale
Le strade tornano invece a convergere quando si parla di intelligenza artificiale e di software di produzione fotografica basati sull’AI. In questo caso le due generazioni concordano sulle potenzialità offerte dalla tecnologia per aumentare la qualità delle immagini o, semplicemente, per creare nuovi approcci espressivi.
Pur tuttavia una differenza rimane. I più giovani nutrono un certo timore per il futuro dell’AI, in quanto potenziale mezzo di omologazione e appiattimento.


Nostalgia per gli anni 2000
Sia per i Millennials che per la Gen Z i primi anni 2000 sono stati un’epoca felice. Anche se i più giovani, in realtà, erano troppo piccoli per ricordarlo. Quello che è certo è che questa nostalgia per il periodo di inizio millennio ha portato a una importante riscoperta dell’immagine analogica, meglio ancora se realizzata con le vecchie fotocamere d’epoca o con le prime macchine digitali. E c’è anche, tra i nati nella Gen Z, chi sta iniziando ad esplorare il mondo della pellicola.


Previsioni per il 2025
Al termine dell’interessante e approfondita analisi, MYPOSTER prova a ipotizzare anche alcuni trend fotografici che potrebbero affermarsi nei prossimi mesi. Al di là dei dettagli tecnici, quello che emerge è una possibile riduzione di spazio per l’immagine iper-curata e patinata e un progresso aumento dell’attenzione per foto cariche di emotività e più collegate alla realtà. Lo stile più realistico ed espressivo proprio della Gen Z.
L. M.