l Comune diffonde la storia dell’uomo che a Lampedusa salvò 47 migranti nel Mediterraneo ed è ricordato nel Giardino dei Giusti di Rho
(mi-lorenteggio.com) Rho, 24 febbraio 2025 – Vito Fiorino è un Giusto delle nazioni, uno di quegli uomini e donne che hanno salvato la vita di altre persone, in pericolo per varie ragioni. Lui lo ha fatto la notte del 3 ottobre 2013 a Lampedusa. Centinaia di profughi partiti dalle coste africane stavano affogando in mare. Lui, con altri amici, ha issato a bordo del suo peschereccio quante più persone possibile: ne ha salvate 47, 46 uomini e una donna. Quella notte, in mare, altre 368 persone persero la vita.
Vito Fiorino è ricordato nel Giardino dei Giusti di Rho. Più volte ha raccontato la sua avventura di quella notte e a quel racconto è ispirata la lettura scenica “Quel mattino a Lampedusa” di Antonio Umberto Riccò, proposta nel 2023 al Teatro Civico di Rho con la regia di Silvia Beillard del Teatro dell’Armadillo. Il 7 febbraio 2025 la casa editrice Mimesis ha pubblicato il volumetto “Vito e gli altri”, scritto da Fiorino con Nicoletta Sala, già docente di scuola secondaria di primo grado a Rho. Libro che vanta il sostegno di Gariwo (Gardens of rhe righteous worldwide) e il supporto del Comune di Rho.
Vito Fiorino, nato a Bari ma vissuto a Sesto San Giovanni, migrante come le persone che ha salvato, ha lavorato come falegname ed è pescatore per passione. Nel libro così racconta.
“Ora che ho visto in faccia la paura vera, quella dei naufraghi che ho salvato e quella di quelli che non ce l’hanno fatta, il mare, per me, non è più quello di una volta. Non è più sale, onde, ombrelloni e chiacchiere tra amici mentre si nuota o si pesca. Non riesco più a navigare. E non riesco più a nuotare come fanno gli altri. Certo, non sono più un ragazzo. Non sono più nemmeno un naufrago. Sono un salvatore di naufraghi. Di naufraghi, non di numeri. Sono un salvatore di sguardi che non si dimenticano. E’ per loro che racconto questa storia, che è la mia storia, ma anche la loro. La storia di quelli che non ce l’hanno fatta. Loro ci avevano pensato alla possibilità di morire in mare. Molti di loro il mare non lo avevano neanche mai visto. Non sapevano nemmeno stare a galla.
Loro, i migranti che ogni giorno attraversano il Mediterraneo, che salgono su gommoni, vecchi pescherecci e imbarcazioni così malconce da far compassione, loro sanno cosa rischiano. Sono animati dalla stessa speranza di mio padre e di tanti bisnonni italiani che, insieme alle loro mogli e ai loro figli, cinquanta o cento anni fa, presero treni e navi per raggiungere il Nord, la Germania, la Francia o l’America che sognavano”.
L’iniziativa è coordinata dall’Ufficio Cerimoniale del Comune di Rho, coordinato da Paola Cupetti. Le scuole che hanno aderito al progetto “Vito e gli altri” sono la primarie Marconi, Salvo D’Acquisto, le secondarie di primo grado Bonecchi, Manzoni, Tommaso Grossi, Franceschini. Oltre alle scuole Paolo VI e San Carlo e San Michele. I libri faranno parte del patrimonio di ogni scuola, in modo da veicolare il messaggio anche agli studenti che le frequenteranno nei prossimi anni.
I ragazzi e le ragazze sono invitati a scrivere, nel modo che la loro fantasia suggerirà, uno dei 368 nomi delle persone che non ce l’hanno fatta. I lavori verranno inviati dalle scuole all’Ufficio Cerimoniale al palazzo comunale di piazza Visconti 23 entro la mattina del 5 maggio, per poter inaugurare la mostra il giorno 6 maggio. La mostra rimarrà allestita nell’atrio del Municipio fino al 16 maggio.
“Ho conosciuto Vito tempo fa durante una sua testimonianza in una scuola milanese – racconta Nicoletta Sala – Gli ho chiesto un contributo per un libro che stavo scrivendo, è nata un’amicizia e così ho scoperto che non aveva ancora fissato su pagina il suo racconto: gli ho proposto di farlo, per raggiungere più studenti possibile, soprattutto quelli che non possono ascoltarlo dal vivo. Ho ascoltato tante sue testimonianze, le ho trascritte ed è nato questo testo, che ora sto presentando nelle scuole rhodensi con cui ho contatti diretti. Un’occasione importante per tutti i ragazzi”.
“Che Vito Fiorino, assieme a Nicoletta Sala e con il sostegno della Fondazione Gariwo, abbia voluto fissare la sua testimonianza anche nella forma di un libro ci emoziona ulteriormente – dichiara Roberto Revello, Amministratore unico MIM Edizioni srl – Ecco allora non solo un libro da leggere comodi a casa, ma un vivo strumento per educare, testimoniare e mobilitare. A partire dalla solerte città di Rho”.
“Ho conosciuto Vito Fiorino in occasione dell’avvio del nostro Giardino dei giusti – ricorda il Sindaco Andrea Orlandi – Mi hanno colpito la sua semplicità, il suo essere un uomo come tanti che però non è rimasto indifferente. Non ha voltato la faccia dall’altra parte. Ha rischiato la vita, caricando quante più persone possibile sulla sua barca. Quella notte a lui ha cambiato la vita, il suo racconto ha cambiato le nostre vite. Vorrei che i ragazzi di Rho conoscessero la sua storia e la tramandassero ad altri, per dare il via a una catena di non indifferenza di fronte alle tragedie dei migranti e alle tante altre tragedie che affliggono il nostro mondo. Attendiamo con fiducia la risposta dei ragazzi delle scuole che, con la loro sensibilità, sapranno trovare i modi più vari per rilanciare il no all’indifferenza”.
Nella foto la copertina del libro “Vito e gli altri”