Milano, Coldiretti: “Per sostenere l’agricoltura serve una Città Metropolitana più efficiente”

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 28 febbraio 2025. “E’ forte la necessità di efficientamento delle funzioni della Città Metropolitana che interessano il settore primario, dal contenimento della fauna selvatica alle concessioni per l’utilizzo di acque sotterranee, ad altre situazioni ancora che investono in maniera diretta il lavoro quotidiano delle aziende agricole, impegnate a tutelare il territorio ma anche a produrre cibo”. E’ con un riferimento diretto alla burocrazia che investe l’attività agricola sull’area della ex provincia di Milano che Umberto Bertolasi, direttore della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, è intervenuto alla presentazione delle linee guida del nuovo Piano Strategico della Città Metropolitana per il triennio 2025-2027 che si è tenuta a Palazzo Isimbardi, nel capoluogo lombardo.

Ad esempio, sul fronte dei cinghiali, la Coldiretti interprovinciale chiede da tempo interventi adeguati per ridurre il rischio sanitario legato alla diffusione di malattie infettive animali come la peste suina africana, oltre che per contenere i consistenti danni alle coltivazioni e i pericoli per i cittadini e la sicurezza stradale.

Più in generale – continua Coldiretti -, nel corso della mattinata riservata alla presentazione del documento strategico per lo sviluppo dell’area milanese, Umberto Bertolasi si è soffermato sul bisogno di un percorso evolutivo della Città Metropolitana, rimasta – al pari delle altre province – a metà strada tra l’attuazione della legge Delrio e la bocciatura del referendum sulla riforma istituzionale, con competenze incerte e risorse inadeguate.

Nell’area metropolitana milanese – precisa la Coldiretti interprovinciale – su oltre 60 mila ettari di superficie coltivata operano circa 3.400 imprese del settore primario per un valore della produzione agricola di oltre 350 milioni di euro. Un contesto nel quale si inserisce il Parco Agricolo Sud Milano, che comprende da solo ben 60 comuni e 37 mila ettari lavorati da circa 900 imprese agricole. “Anche se la nuova legge regionale relativa alla governance e alla gestione del Parco Agricolo sottrae alla Città Metropolitana la funzione di indirizzo dell’ente – ha detto in proposito Umberto Bertolasi – resta fondamentale che a livello istituzionale si continui a cercare una convergenza tra la necessità di tutela del territorio e la non meno importante garanzia di operatività delle aziende agricole”.

“Del resto – ha spiegato il direttore della federazione Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – è proprio la presenza delle aziende agricole che ha impedito negli anni l’urbanizzazione e la cementificazione di quest’ampia fetta di ex provincia milanese”.

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