Di Marco (M5S): “La modernizzazione della rete non può avvenire a scapito dei pendolari”
(mi-lorenteggio.com) Pieve Emanuele, 22 marzo 2025 – Questa mattina, il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Nicola Di Marco, ha partecipato al presidio organizzato presso la fermata ferroviaria di Pieve Emanuele, per raccogliere firme contro i disservizi di Trenord e RFI e per la tutela dei diritti dei pendolari.
Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia): «I pendolari della linea Milano-Pavia sono ostaggio di un (dis)servizio ferroviario capace di distinguersi solo per: ritardi, cancellazioni, sovraffollamento e mancanza di alternative. Questi problemi, già significativi di per sé, sono stati ulteriormente aggravati dai lavori di potenziamento infrastrutturale attualmente in corso. Se da un lato sosteniamo con convinzione l’ammodernamento della rete ferroviaria, anche grazie ai fondi del PNRR e all’impegno del governo Conte, in carica al tempo della programmazione delle opere, dall’altro riteniamo inaccettabile che tali interventi vengano realizzati senza un’adeguata gestione delle ripercussioni per i pendolari e senza l’attuazione di misure efficaci per ridurre al minimo i disagi. Fra le molteplici criticità il taglio di alcune corse a Villamaggiore e i lavori a Bressana Bottarone che rischiano di tagliare letteralmente fuori buona parte del territorio. Il M5S Lombardia ha già lanciato una petizione on line per chiedere l’istituzione di un tavolo di crisi regionale, con Trenord, RFI e gli enti locali attraverso il quale dare finalmente risposte concrete a un territorio del quale ci si ricorda solamente quando c’è da autorizzare nuovi poli logistici, data center o per realizzare l’ennesima inutile colata di cemento. I cittadini del sud Milano si meritano i servizi ai quali hanno diritto. La modernizzazione della rete non può avvenire a scapito dei pendolari” così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, a margine dell’iniziativa, promossa dalla lista SiAMO Pieve Emanuele e sostenuta da diverse forze politiche e da numerose amministrazione locali dei paesi serviti dalla tratta, che si inserisce in una più ampia mobilitazione per denunciare le inefficienze del servizio ferroviario della linea S13.