CITTADELLA DEGLI ARCHIVI. SCULTURA, DISEGNO E PITTURA NELLA MOSTRA EVENTO “I MARMI DELLA SCALA” 

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 28 marzo 2025 – In occasione dell’apertura di Art Week 2025 e all’interno del palinsesto degli eventi Fuori MIART 2025, la Cittadella degli Archivi realizza un evento con tre mostre di arte contemporanea, “I marmi della Scala”, ispirato al progetto di restauro del Teatro alla Scala dell’architetto svizzero Mario Botta, custodito proprio presso il polo archivistico e composto da ben 220 faldoni.  
Tre esposizioni di tre artisti contemporanei, Federico Ferrarini, Matteo Nuti e Mauro Baio, oltre ad un allestimento monumentale dell’intero progetto di ristrutturazione del Teatro, che si snodano attraverso scultura, disegno e pittura.
L’inaugurazione si terrà lunedì 31 marzo alle ore 18.30, in via Gregorovius 15.

“Tempo Attratto – Temperatura emotiva” è la mostra personale di Federico Ferrarini, ideata e organizzata dall’associazione culturale Isorropia Homegallery e da Galleria Ferrero Arte Contemporanea, in collaborazione con il Politecnico di Milano. In esposizione una dozzina di opere, tra sculture di grandi dimensioni e pitture, con le quali l’autore mette al centro il rapporto spazio-tempo attraverso un approccio multidisciplinare.
Protagonista è “Tempo Attratto”, l’installazione scultorea – che dà il nome all’intera mostra – comprensiva di elementi marmorei di rosso Verona, estratti direttamente dalla cava, originali del restauro del Teatro alla Scala, eseguito dall’architetto elvetico Botta.
L’opera esposta sarà in dialogo con alcuni documenti che raccontano ai visitatori e alle visitatrici il restauro del Piermarini, provenienti proprio dall’Archivio della Cittadella, selezionati da studenti e studentesse del Politecnico di Milano.
Questa installazione si compone di cinque blocchi di marmo scolpiti direttamente nella cava, che formano un’orbita di tre metri di diametro, una curva che incide lo spazio e dilata il tempo; al centro blocchi attraversati da tondini metallici che poi culminano con i marmi originali del restauro. Il percorso espositivo si conclude con “Temperatura Emotiva”, opere su carta, rappresentate da tracce simili a gesti primordiali che emergono dal nero assoluto. Il rosso taglia la superficie come una ferita aperta, una pressione che non si dissolve ma si imprime come una cicatrice. Ogni segno è il residuo di un impatto emotivo, un frammento di energie che persiste.
Per l’organizzazione della mostra si ringraziano Fasani Celeste, cava di estrazione del marmo Rosso Verona che ha fornito la maggior parte della pietra che l’artista ha lavorato, AtelierMarmo di Matteo Passaretta e Istone (due realtà che hanno appoggiato il progetto), e Dolci Colori, azienda centenaria ai pigmenti puri e terre naturali. L’esposizione è accompagnata da un testo curatoriale scritto da Beatrice Marciani, Museologa della Galleria dell’Accademia di Venezia.

“Fin dove arriva la vista” di Matteo Nuti, a cura di Rossella Farinotti e con il sostegno della Galleria Cardelli & Fontana, comprende tre momenti espositivi dedicati alla città di Milano. L’autore elabora un progetto che celebra Cittadella e il suo valore di incubatore di memoria attraverso, in particolare, un contesto speciale ovvero il Teatro alla Scala. Memoria e pittura rappresentano le due chiavi di lettura di una mostra stratificata, composta da diversi livelli di significato, nella quale vengono affrontati ricordi, documenti, immaginari e dialoghi legati all’arte e all’interpretazione di contesti in dialogo tra passato e presente.  
Nuti crea un percorso dove tre dipinti realizzati appositamente per la mostra sono posti in dialogo con un grande disegno su carta dal titolo “Viva l’Italia antifascista”, di cui il Teatro alla Scala è protagonista. I segni e i tratti dell’artista raccontano il passato e il presente di questo luogo così simbolico per il capoluogo milanese e non solo, attraverso le varie fasi di realizzazione e i cambiamenti avvenuti nella storia dalla sua fondazione fino all’importante ampliamento avvenuto 2001 e firmato dall’architetto Mario Botta.  
Insieme a queste opere, sarà presente un inedito corpo di lavoro composto da 16 cartoline dedicate a Milano e un Ritratto di famiglia, anch’esso realizzato ad hoc per il progetto, questa volta con un approccio geometrico ed installativo, che mette in connessione le due dimensioni di archivio, personale e pubblico dell’artista, attraverso griglie cromatiche e rigorose. 

I muri della Cittadella si arricchiscono di due nuovi murales, realizzati dall’artista Mauro Baio grazie alla donazione della Collezione Perini Natali.
Sempre all’interno della mostra “I marmi della Scala”, lunedì 31 marzo verranno inaugurate due nuove opere murali: “La ristrutturazione del Teatro alla Scala” dedicata appunto al tema dell’esposizione generale e “Il centro sportivo Forza e Coraggio” che offre una veduta di un campo da tennis indoor, ispirata ad una fotografia d’archivio dell’omonimo centro sportivo milanese risalente agli anni Sessanta. La pittura di Baio è contrassegnata da composizioni equilibrate e minimali, il colore è steso in modo piatto e uniforme, e spesso i suoi soggetti riprendono paesaggi luminosi che evocano la California. Questi due murales si inseriscono nel solco del progetto di riqualificazione urbana avviata nel 2015 dal Comune di Milano in collaborazione con il Municipio 9 e fortemente sostenuto dal Direttore de La Cittadella Francesco Martelli.  

Le esposizioni
TEMPO ATTRATTO – TEMPERATURA EMOTIVA
Mostra personale di Federico Ferrarini
1° aprile – 1° giugno 2025
Opening: lunedì 31marzo 2025 dalle ore 18.30 alle ore 21.30
Sede: Cittadella degli Archivi, via Ferdinando Gregorovius, 15
Contatti: info@isorropiahomegallery.org
Orari: dal lunedì al venerdì ore 10-19
Ingresso gratuito previa registrazione

FIN DOVE ARRIVA LA VISTA
Solo show di MATTEO NUTI a cura di ROSSELLA FARINOTTI
31 marzo – 1° giugno 2025
OPENING: lunedì 31marzo 2025 dalle ore 18.30 alle ore 21.30
Sede: Cittadella degli Archivi, via Ferdinando Gregorovius, 15
Contatti: info@cardelliefontana.it
Orari: dal lunedì al venerdì ore 10-18
Ingresso gratuito

La Cittadella degli Archivi di Milano è un polo archivistico meccanizzato che ospita documenti del Comune di Milano. Sito in zona Niguarda, custodisce oltre 2,5 milioni di pratiche e fascicoli di interesse storico, sociologico, culturale e amministrativo prodotti da enti pubblici e privati, nonché decine di migliaia di pratiche prodotte dagli uffici comunali ogni anno. Con una capienza di circa 70 km lineari, la Cittadella degli Archivi è uno degli archivi meccanizzati più grandi d’Europa. Attraverso l’utilizzo di una sofisticata e moderna tecnologia la Cittadella ha dato inizio a un processo di dematerializzazione dei documenti al fine di garantire una preservazione migliore rispetto al supporto cartaceo e un accesso più diretto alla consultazione. In un processo di riqualificazione, la Cittadella avvia la produzione di una serie di mostre e opere artistiche basate sul patrimonio documentale in proprio possesso.

Gli artisti


Mauro Baio (Lecco, 1991). Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2018. Da
sempre legato alla sua città natale e ai paesaggi lacustri e montani, riporta nella pittura
l’estetica che lo circonda. Da sempre molto legato allo sport come lo sci e il tennis, che si
possono ritrovare nei suoi lavori, la sua vita ha subìto un grande cambiamento quando a soli
20 anni gli è stata diagnosticata l’artrite reumatoide, obbligandolo a una lunga degenza che
lo ha avvicinato maggiormente alla produzione artistica. Qui ha affinato le sue capacità e
approfondito lo studio della luce e del colore. Dal 2021 è parte del team di PROGETTO
LUDOVICO, piattaforma di ricerca, produzione ed esposizione d’arte legata all’industria. Dal
2021 vive tra Lecco e Los Angeles. 

Federico Ferrarini (Verona, 1976). Formatosi tra le Accademie di Belle Arti di Bologna e
Venezia, Ferrarini sviluppa un linguaggio in cui spazio, tempo e gravità si intrecciano come
forze cosmiche. Il Sole Stargate diventa l’archetipo centrale della sua ricerca: un passaggio e
un ingranaggio che sfidano la percezione lineare del tempo, trasformando la materia in
archivio vivo. Nel corso della sua carriera, le sue opere sono state esposte in istituzioni
internazionali di prestigio, tra cui il James L. Knight Center di Miami, il Macro di Roma, la
Lenny Wilkens Foundation di Seattle, la storica sede della Olivetti a Ivrea e la Vecchia Loggia
del Palazzo Scaligero a Verona. La sua evoluzione verso la scultura culmina nel 2018 con
Vesseldata, una estroflessione ambientale ispirata al wormhole einsteiniano, e prosegue dal
2021 con la serie Stonestar, dove il marmo diventa simbolo della materia cosmica per
eccellenza. Attualmente, Ferrarini è impegnato nel progetto Heart of Earth. Opere come
quelle acquisite dal Teatro Ristori e da VeronaFiere — installate rispettivamente nel foyer del
teatro e davanti alla nuova entrata Scaligera della fiera — testimoniano l’ambizione di
rendere la materia un archivio aperto, in cui il tempo si comprime e si dilata come una forza
fisica. La sua ricerca più recente esplora anche il dialogo tra arte e tecnologia: in
collaborazione con Kiratech S.p.A., Ferrarini sta sviluppando un’opera che integra
intelligenza artificiale, in occasione del ventennale della società, previsto per settembre 2025
alla Fabbrica Italia A.I. Questo progetto estende la sua indagine cosmologica verso nuove
dimensioni, intrecciando archetipo e innovazione in un linguaggio visivo potente e
universale. 

Matteo Nuti (Vicopisano, 1979) è un pittore autodidatta, dopo molti anni passati tra Milano
e Roma, è tornato nella campagna toscana dove vive e lavora. La sua pittura è un dispositivo
di ricognizione del limite, inteso come spazio di occupazione. “La tela è il paesaggio dove la
pittura accade”. Negli anni il suo lavoro è stato promosso da: BJCEM Contemporary Art
Museum Skopje, Family Business NY, Palais de Tokyo Paris, Macro Museo Roma, Museo del
Tessuto Prato, Contemporary Art Museum Taizhou, Museo Marino Marini Firenze, Viafarini
Milano.

I partners


Isorropia Homegallery è un’associazione culturale no profit, con sede a Milano.
L’associazione si occupa della promozione e della diffusione dell’arte, in tutte le sue forme,
consentendo la conoscenza dei fenomeni più contemporanei, che si manifestano attraverso
modalità multidisciplinari (dall’arte visiva a quella multimediale). Gli scopi associativi
vengono perseguiti tramite l’ideazione e l’organizzazione di eventi, mostre e iniziative volte
alla sensibilizzazione del pubblico verso il mondo dell’arte. La promozione degli artisti,
prevalentemente emergenti e giovani, ma anche affermati, si effettua mediante la
sovvenzione e il sostegno dei loro progetti ricorrendo anche alla collaborazione con le
gallerie che li rappresentano, favorendone l’incontro e il reciproco scambio di esperienze.
Ad oggi, sono state organizzate oltre 70 mostre. 

Galleria Ferrero Arte Contemporanea nasce nel 2010 nello storico edificio di Villa Nesi a
Ivrea. La Galleria si avvale fin da subiti della collaborazione di critici e storici d’arte per citarne
alcuni: Ermanno Tedeschi, Liletta Fornasari, Alessandra Redaelli e negli ultimi due anni fino
al 2023 Angelo Crespi, attuale Direttore della Pinacoteca di Brera a Milano. Nascono così
progetti di mostre anche fuori sede: come il progetto realizzato nella fabbrica Olivetti sito
Unesco per Quadrifonia anno 2023 dedicato a quattro artisti di cui due storicizzati (Enzo
Cacciola e Alfredo Rapetti Mogol) assieme a due contemporanei (Marica Fasoli e Federico
Ferrarini). Sempre nel 2023 si ricorda la mostra istituzionale, a firma di Angelo Crespi, Escape
from Figure nel Museo Irpino, ex Carcere Borbonico di Avellino con gli artisti Rapetti Mogol
e l’emergente Cristina Nasti. Attualmente la Galleria Ferrero collabora con il critico d’arte
Andrea Daffra che presiede anche la Fondazione Cacciola e Zappettini. L’interesse e la ricerca
della Galleria Ferrero sono continui nell’ambito dell’astrattismo con nomi più che consolidati
come: Marcello Lo Giudice, Ernesto Morales, Omar Hassan e Gialuca Patti; concettualisti
come: Riccardo Gusmaroli e spazialisti come: Barbara Nejrotti. Un’attenzione anche al
figurativo metafisico con Ciro Palumbo o onirico con Davide Puma. Arte analitica ben
rappresentata da Enzo Cacciola. 

Galleria Cardelli & Fontana arte contemporanea è stata fondata nel 1980 a Sarzana, La
Spezia, lavora in rapporto diretto con gli artisti rappresentati, in supporto per esposizioni in
musei e spazi pubblici e la partecipazione a fiere d’arte. Negli ultimi dieci anni la galleria ha
aperto la propria programmazione ad artisti di generazioni precedenti affiancando al lavoro
sul contemporaneo una specializzazione nell’ambito dell’Astrattismo geometrico italiano
negli anni tra il 1930 e il 1960 .

Collezione Perini Natali, avviata nel 2015 da Lorenzo Perini Natali, è sempre stata lo
specchio d’interesse per artisti emergenti, sia italiani che internazionali. Il fondatore, nato a
Viareggio nel 1990, dopo aver lavorato per un gruppo industriale con sedi produttive in
Italia, Brasile e Stati Uniti, si trasferisce a Milano dove si laurea in Arti Visive presso NABA
Milano, si specializza con un Master in Contemporary Art Markets e svolge uno stage presso
Sotheby’s Milano. Nel 2021 ha fondato PROGETTO LUDOVICO, una piattaforma dedicata alla
ricerca, alla produzione e alle mostre, focalizzata sulle connessioni tra arti visive e industria.

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