Domenica 6 aprile dalle 9 alle 13, nel centro storico verrà proposta un’iniziativa di conoscenza e sensibilizzazione su una dipendenza che riguarderebbe in Italia oltre 1 milione di persone. È organizzata, nell’ambito del programma della Primavera della legalità, dal Comune di Cesano Boscone con ATS Città Metropolitana e la Fondazione Somaschi di Milano
(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 4 aprile 2025 – “La vera sfida è dire no all’azzardo”: è il titolo dell’iniziativa che l’assessorato alle politiche sociali, guidato dall’assessora Ilaria Ravasi, propone domenica 6 aprile dalle 9 alle 13 nel centro storico, tra le vie Dante e Pogliani. Si tratta di un progetto che vede il coinvolgimento diretto di ATS Milano – Città Metropolitana, con la rete civica “No slot” e la Fondazione Somaschi di Milano.
La proposta rientra nel calendario della “Primavera della legalità 2025” iniziato nelle scorse settimane a Zibido San Giacomo prima e a Cusago poi, dove è avvenuta la lettura degli oltre mille nomi delle vittime innocenti di mafia. Era presente il sindaco Marco Pozza, con la Giunta e alcuni consiglieri comunali.
Sul gioco d’azzardo si tornerà a parlare in maggio, in un seminario riservato agli operatori del terzo settore organizzato in collaborazione con la Fondazione Somaschi.
«Il Gioco d’azzardo patologico – spiega ATS – è una dipendenza da comportamento problematico e ricorrente che comporta disagio marcato e interferisce rispetto alla quotidianità del singolo individuo. Generalmente consiste nello scommettere beni materiali, per lo più soldi, sull’esito futuro di un evento, che dipende in massima parte dal caso e solo in minima parte, o per niente, dalla capacità del “giocatore”, dalla sua specifica abilità. Spesso il giocatore non ha la consapevolezza di avere un problema, ed è fondamentale, per le persone che gli sono vicine, rivolgersi a uno specialista per chiedere aiuto e supporto».
Una recente ricerca di Nomisma, evidenzia che nel 2025 la spesa degli italiani per il gioco d’azzardo dovrebbe superare i 150 miliardi di euro (molto al di sopra di quanto destinato alla sanità e all’educazione) e rappresenta oltre il 36% del gettito erariale dello Stato.
Gli scommettitori sono soprattutto adulti, per il 60%, ma ci sono anche i giovani della GenZ, tra i 14 e i 19 anni (37%), e i cosiddetti Silver Age (26%) cioè gli over 65. I più accaniti hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni.