RHO – INCONTRO CON UMBERTO AMBROSOLI

0
187

(mi-lorenteggio.com) Rho, 9 maggio 2025 – Il 7 maggio u.s. dalle ore 9:00 alle 11:00, nell’aula polifunzionale del Liceo C. Rebora di Rho si è tenuto un incontro con l’avvocato Umberto Ambrosoli per la presentazione del suo libro “Qualunque cosa Succeda”. L’avvocato è stato accolto dalla dirigente scolastica, prof.ssa Sara Olivari , dalle prof.sse Antonietta Esposito e Stefania Fabrizi, organizzatrici dell’evento insieme alla prof.ssa Clelia La Palomenta, presidente della commissione antimafia e legalità del Comune di Rho. Hanno partecipato all’iniziativa un centinaio di studenti e studentesse delle classi terze, quarte e quinte dei tre indirizzi del liceo accompagnati dai loro docenti. L’avvocato ha parlato con pacatezza e ha posto l’attenzione sugli ingranaggi di scandali resi possibili da persone che nell’esercizio delle loro funzioni pongono al centro il loro interesse personale perseguito con azioni illecite e spregiudicate; ha fatto emergere con forza che la legalità, la dignità, la trasparenza sono possibili se le persone scelgono da che parte stare e rifiutano i compromessi, le comode “prudenze”, i privilegi e mettono al centro il bene della collettività. Le sue parole sono state chiare e forti ed hanno tenuto alta per tutta la mattinata l’attenzione degli studenti, delle studentesse e dei loro docenti letteralmente rapiti dal coinvolgente racconto. La storia della vicenda di Giorgio Ambrosoli, accaduta negli anni ’70, è una vicenda del nostro tempo, ma anche la storia di tutti i tempi in cui le situazioni di potere, di interessi economici e finanziari continuano a ripetersi anche se con modalità diverse. L’avvocato U. Ambrosoli ha raccontato i fatti accaduti a suo padre Giorgio con molta competenza ma anche con l’afflato che solo un figlio può trasmettere a chi ascolta; nel 1974 Giorgio era stato incaricato dalla Banca d’Italia , come commissario unico liquidatore della Banca Privata Italiana del banchiere siciliano Michele Sindona. Le sue indagini resero la sua posizione giorno dopo giorno sempre più ingombrante tanto che, quando ormai tutti i documenti per la conclusione del caso erano pronti, venne assassinato nella notte tra l’11 e il 12 luglio 1979 mentre rientrava a casa. Umberto ha esordito dicendo che lui alla morte del padre aveva solo 7 anni e i ricordi del suo papà rimasti impressi nella sua mente sono ricordi di un papà attento che ha dedicato alla famiglia “una qualità del tempo” bella” e fatta di condivisione, di momenti indimenticabili, come accompagnarlo a scuola ogni mattina. Intrecciando storia personale e Storia si è soffermato molto a parlare dei fatti che si svolgevano in quegli anni a Milano ma che coinvolgevano anche la politica a Roma, le banche della Svizzera e di New York. Durante la sua narrazione è ritornata più volte la collaborazione tra Giorgio Ambrosoli , uomo tenace che dal primo momento pur comprendendo la complicata situazione in cui si è “cacciato” continua imperterrito il suo lavoro in nome dei principi di giustizia , onestà e responsabilità e il finanziere Silvio Novembre che rimane al suo fianco fino alla fine facendo una scelta molto difficile pur di stare a fianco a colui che era diventato un suo amico e non lo tradirà mai nonostante i tentativi di corruzione. Alle figure di Giorgio Ambrosoli e di Silvio Novembre contrappone quella del banchiere siciliano Michele Sindona, uomo assetato di potere e senza scrupoli che non si ferma davanti a niente pur di raggiungere i suoi sporchi fini; lui non solo è mandante del killer americano che uccide barbaramente Giorgio Ambrosoli ma anche colui che arriva “ovunque”. Durante il racconto, è stata rimarcata la scelta del titolo del libro, già anticipata all’inizio dalla prof.ssa Clelia La Palomenta; Giorgio aveva scritto una lettera a sua moglie Annalori dopo un anno dall’incarico di commissario liquidatore: ”Qualunque cosa succeda,comunque tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto…… Conclude il figlio: “quella lettera è un testamento che finisce con un’assicurazione sulla vita! Papà aveva capito tutto”. Possiamo oggi dire che l’esempio di Giorgio Ambrosoli è stato seguito da sua moglie e dai suoi figli e deve essere un esempio per tutti noi: l’interesse personale non deve mai prevalere sull’interesse comune.
L’incontro con Umberto Ambrosoli è stato un momento ricco di contenuti preziosi e di valori condivisi di cui tutti abbiamo bisogno ma ancor più le giovani generazioni, un grande momento di riflessione sull’impegno civile di tutte le persone che rendono il mondo un posto migliore dove vivere; una grande lezione di educazione civica della quale il Liceo Rebora sentitamente e con gratitudine ringrazia l’avvocato Umberto Ambrosoli.
Grazie per questa mattinata piena di contenuti preziosi e di valori condivisi di cui tutti abbiamo bisogno ma ancor più i nostri giovani.

E. C.
.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui