VISIONI E ARTEFICI DEL FUTURO

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Un viaggio intergenerazionale tra memoria e visione

di Principia Bruna Rosco

(mi-lorenteggio.com) Milano, 22 giugno 2025 – Ci sono libri che ti cercano. Non sei tu a sceglierli: sono loro a trovarti nel momento giusto.
“Visioni e artefici del futuro” è uno di questi.

Quando ho sfogliato le prime pagine, ho capito che non si trattava solo di un libro da leggere, ma di una voce da ascoltare. Forse perché oggi, più che mai, abbiamo bisogno di ascolto. Abbiamo bisogno di parole che non gridino, ma che custodiscano. Di radici che non soffochino, ma che sappiano ancora nutrire visioni.

Frutto del lavoro attento di Laura Bajardelli e Camillo de Milato, questa raccolta di testimonianze non è solo un esercizio di memoria, ma un atto di costruzione. Di fiducia nei giovani, di riconoscenza verso chi ha edificato le fondamenta del nostro presente. Di responsabilità.

Laura Bajardelli

Mi ha colpito la scelta dei due autori – Laura Bajardelli e Camillo de Milato – di mettere insieme esperienze, pensieri e testimonianze di chi ha attraversato il Novecento con coraggio e costruzione. Di chi oggi si rivolge ai giovani non per ammonirli, ma per affidar loro un’eredità fatta di sogni e responsabilità.

Camillo de Milato

Ho avuto l’onore di conoscere personalmente il generale Camillo de Milato: un uomo che incarna l’etica del servizio, la disciplina che diventa guida, e l’umiltà di chi sa che il futuro si costruisce insieme. Al suo fianco, Laura Bajardelli, mente acuta e cuore sociale, capace di unire visione manageriale e attenzione umana. Insieme, hanno creato non un semplice libro, ma un ponte.

Il generale Camillo de Milato, con il rigore della disciplina e la generosità dell’esempio, ha dato voce a protagonisti della generazione della ricostruzione, affiancato da Laura Bajardelli, che con sensibilità sociologica e visione sistemica ha saputo guidare un dialogo tra epoche. Insieme, hanno composto una sinfonia corale di esperienze e idee, capaci di parlare al nostro tempo.

Giovanna Iannantuoni

La prefazione è di Giovanna Iannantuoni (rettore Bicocca), che ritiene che l’Università possa offrire gli strumenti concettuali e tecnici, le conoscenze e le competenze necessarie per le future generazioni.

Bruno Dapei

Le conclusioni sono del direttore dell’Osservatorio Metropolitano, Bruno Dapei il quale si augura che questo libro venga letto dai giovani affinché possano riscoprire le parole vive di un passato ancora presente e non così lontano.

Le pagine scorrono come un dialogo corale, orchestrato con equilibrio e rispetto. La prefazione di

Giovanna Iannantuoni, rettore dell’Università Bicocca, e le conclusioni di Bruno Dapei, direttore dell’Osservatorio Metropolitano, incorniciano un testo che è insieme riflessione e proposta.

Nel tempo della complessità e della disillusione, dove il futuro sembra spesso una parola svuotata di contenuto, il libro “Visioni e artefici del futuro” è un gesto di fiducia. Un ponte. Un invito all’ascolto.

Il volume – edito da Ugo Mursia Editore – raccoglie le voci di quattordici protagonisti del Novecento, nati tra il 1926 e il 1945. Scienziati, educatori, imprenditori, sacerdoti, innovatori: donne e uomini che non si sono limitati a vivere la storia, ma l’hanno attraversata lasciando un’impronta.

Alcuni nomi: Silvio Garattini, Roberto Mazzotta, Claudia Sorlini, Don Gino Rigoldi, Bruno Murari, Maria Teresa Brassiolo, Gianna Martinengo, Lina Sotis, Gustavo Cioppa, Carla Tirelli di Stefano, Fernando Burgo, Gaetano Galeone, Luciano Pero, Giulio Mainini. Le loro parole sono squarci di esperienza che diventano insegnamento.

I protagonisti del libro sono quattordici, ciascuno con una storia che ha inciso, che ha costruito, che ancora oggi ispira. Ecco i loro ritratti.

Claudia Sorlini

Scienziata, già preside della Facoltà di Agraria a Milano. “Le tecnologie devono servire l’uomo, non sostituirlo. Solo con etica e mediazione collettiva possiamo affrontare il futuro.”

Silvio Garattini

Farmacologo, fondatore dell’Istituto Mario Negri. “La ricerca deve servire a pensare. L’intelligenza artificiale va regolamentata: non si può delegare alla macchina il senso dell’umana cura.”

Roberto Mazzotta

Economista e politico. “Il futuro non si costruisce senza maestri. Umiliare la scuola significa offuscare la libertà, la giustizia, la democrazia.”

Lina Sotis

Giornalista. “Non sono i ragazzi a essere maleducati, ma gli adulti a dare cattivi esempi. Serve un nuovo bon ton della convivenza, del rispetto, della fiducia.”

Gustavo Cioppa

Magistrato e uomo delle istituzioni. “La legalità non è solo legge scritta, ma senso civico condiviso. Ai giovani dobbiamo trasmettere l’orgoglio di fare il proprio dovere.”

Carla Tirelli di Stefano

Educatrice e nonna. “Essere genitori oggi è più difficile. Ma l’ascolto intelligente è la chiave. Mi sento figlia dei miei figli: ogni giorno è una lezione di amore reciproco.”

Fernando Burgo

Fondatore dell’Istituto Burgo. “Sogno una scuola della moda in ogni paese del mondo. L’educazione creativa è il mio ponte verso il futuro.”

Bruno Murari

Ingegnere e innovatore. “L’Italia ha bisogno di una Hi-Tech Land: serve squadra, visione, ricerca condivisa. La Silicon Valley ci ha insegnato che la collaborazione vince.”

Maria Teresa Brassiolo

Attivista per i diritti delle donne. “Le giovani generazioni devono riscoprire la profondità. I Benedettini ci hanno lasciato una regola preziosa: etica, sapere, misura.”

Gaetano Galeone

Economista. “Non c’è futuro senza comunità. Il profitto va ripensato, perché la vera ricchezza è la disponibilità reciproca, non l’apparenza.”

Luciano Pero

Consulente del lavoro. “Abbiamo investito poco nei giovani. Io sceglierei di rinascere nella Generazione Z: perché oggi serve più pensiero, più scienza, più energia.”

Gianna Martinengo

Imprenditrice e innovatrice sociale. “Il futuro è un patto tra generazioni. I giovani portano idee e tecnologia, gli anziani saggezza e visione.”

Don Gino Rigoldi

Sacerdote e guida per migliaia di giovani in difficoltà. “Abbiamo bisogno di adulti credibili e capaci di ascoltare, non di giudici. La strada per i ragazzi passa dall’empatia, non dalla condanna.”

Giulio Mainini

Esperto di sicurezza e formazione. “Serve coraggio per innovare, ma anche disciplina per trasformare la visione in realtà. Il futuro ha bisogno di chi agisce con responsabilità.”

Ogni pagina del libro racconta che il futuro non è solo da prevedere, ma da costruire insieme. Che è nei gesti, nei ricordi, nei sogni. E che le voci che qui si raccolgono non parlano al passato, ma alla parte migliore del nostro domani.

“Visioni e artefici del futuro” è un libro da leggere con rispetto e gratitudine. E da far leggere ai giovani, non per nostalgia, ma per consapevolezza.

Perché non c’è futuro senza radici. E non c’è radice che non sia stata, un tempo, germoglio di speranza.

                   “Il futuro non è morto. È solo in attesa di essere riconosciuto.”

Queste storie ci dicono che l’età non è un confine, ma un passaggio. Che la memoria non serve per rimpiangere, ma per capire. E che i giovani non hanno bisogno di modelli irraggiungibili, ma di esempi autentici.

Visioni e artefici del futuro è un libro che consiglio ai ragazzi, agli insegnanti, ai genitori, e a chi ha il coraggio di non arrendersi al disincanto. Un libro da tenere sul comodino e da rileggere ogni volta che si cerca un motivo per sperare.

Perché, come scrivo spesso nei miei romanzi e nei miei dipinti, ogni futuro inizia da un gesto di fiducia.
E questo libro ne è pieno.

                                                                       Principia Bruna Rosco

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